Emily [l’Estella Warren di Planet of Apes] è un’attrice di mezza età dalla carriera ancora in ascesa. Donna dal carattere deciso e dalla personalità frizzante, sa ancora come tenere in pugno registi e autori, permettendosi la scelta su quali parti accettare e quali rifiutare.
Dopo aver debuttato in un importante spettacolo, Emily viene rapita da un ignoto figuro che la imprigiona per giorni, torturandola psicologicamente, fino ad arrivare a seviziarla fisicamente.
Per farla breve, la polizia riesce a ritrovare la giovane, anche se troppo tardi. La ragazza, infatti, portava nel ventre il figlio di suo marito Robert [il William Baldwin di Silver], ma la gravidanza viene bruscamente interrotta proprio a causa dello shock dovuto al rapimento e alla violenza.
Ma il marito di Emily è uno psichiatra, quindi, come è ovvio, ce la metterà tutta per non aiutarla a superare il trauma della perdita e della terrificante esperienza, trascurandola per i suoi pazienti, prima, e trascinandola nella bella villa di una amico, costruita nel bel mezzo di una sorta di isola deserta, poi, salvo ricominciare a trascurarla per concentrare le sue attenzioni su una giovane [Sarah Butler, I spit on your grave] che bussa alla loro porta in evidente stato di shock dopo che il ragazzo è precipitato giù dalla scogliera facendo trekking.
Dall’ingresso della sconosciuta nella vita della coppia scoppiata, quello che ci si sarebbe aspettato sarebbe stato un improvviso scatenarsi di situazioni tensive e morbose, che sarebbero riuscite a trascinare i tre protagonisti all’interno di un vortice di fiducia tradita, sospetti e sesso…
In realtà… beh, in realtà è quello che succede in Stranger within – L’inganno, solo che il materiale grezzo in mano al regista/produttore/sceneggiatore Adam Neutzsky-Wulff diventa impotente, come una bomba disinnescata venduta per buona.
Il triangolo fisico e mentale formato dall’attrice con gli occhi a palla, ora in declino, dal medico dalla scelte incomprensibili e dalla ragazzina voluttuosa, inscena rodati meccanismi da tira e molla con un paio di più che calcolabili cambi di registro.
Ma il tutto sa di vuoto, di statico, di creativamente morto, nonostante gli inserti onirici e splatter delle visioni di Emily.
Un thriller dal classico impianto triangolare, ma insipido nella riuscita.
Distribuisce direttamente in DVD Sony Pictures HE, in un’edizione [giustamente] priva di extra.
[S]cult!
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L’altro titolo che vi farà passare notti insonni [dopo aver acquistato il DVD] e piene di dubbi [sul fatto stesso se il vedere il film sia stata esperienza estatica o drammatica perdita di tempo] è Bigfoot di Bruce Davison.
Frase chiarificatrice di quello di cui stiamo parlando è il “Dai creatori di Sharknado” urlato in locandina. E voi sapete che i suddetti creatori sono i geni della The Asylum.
Grandi conoscitori di ogni genere di mostro, strana bestia o cripto-bestia, quelli di The Asylym scomodano stavolta un gigantesco Bigfoot, rimasto dormiente nella zona boschiva intorno a DeadWood, in Sud Dakota, e ora risvegliato da una serie di motivi variegati e assolutamente non collegati fra loro [!!]: una lunga tempesta di neve fuori stagione, il poco rispetto dell’uomo nei confronti della natura, e un concerto revival di musica anni ’80.
A contendersi i ruoli di protagonista e antagonista sono un avido speaker radiofonico, ex rocker, e l’animalista Simon, anch’egli ex star della musica. Oltre che dallo scontro in ambito etico [esaltato dal fatto che il primo voglia impagliare il Bigfoot per usarlo come attrazione per la cittadina, mentre l’altro voglia salvarlo per preservarne la specie], il rapporto tra i due s’è invelenito quando il primo riuscì a portarsi a letto la mamma dell’altro, ma questa è un’altra storia…
Quello che innanzitutto colpisce di Bigfoot è la scadente computer grafica con cui lo staff della The Asylum realizza la grande bestia, dalla dimensione cangiante, dal volto che muta durante il film, passando da un enorme gorilla a quello di un gallinaccio spennato, e sempre totalmente distaccato dalle scene in cui viene inserito, siano quelle più selvagge e boschive, sia quelle più popolate, come nel giardino in cui viene ambientata la brutta copia di Woodstock.
Tra un’uccisione e l’altra [le più frequenti prevedono teste strappate a morsi, o corpi schiacciati dagli enormi piedi della bestia], la gente inizia a volar per aria come in un film di Bud Spencer.
Come d’uopo, è inutile cercare in un titolo The Asylum una qualche importante linea drammaturgica e, mentre il tutto si affievolisce in un’interminabile battuta di caccia, si arrivano a toccare punte di nonsense involontario nell’ingaggio del più grande cacciatore al mondo, poi impiegato come autista; o in un siparietto osceno in cui i comprimari iniziano a spararsi tra loro, scambiandosi l’un l’altro con il Bigfoot; o ancora nell’inspiegabile partecipazione di Alice Cooper!
Tristissimo il finale.
Anche in questo caso DVD scevro di extra, distribuito da Minerva Pictures.
[S]cult!
Luca Ruocco
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STRANGER WITHIN – L’INGANNO
Voto film
Voto DVD
Regia: Adam Neutzsky-Wulff
Con: William Baldwin, Estella Warren, Sarah Butler
Durata: 87’
Formato: 2.35:1 – 16:9
Audio: Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo, Tedesco Dolby Digital 5.1
Distribuzione: Sony Pictures [www.he.sonypictures.it]
Extra: /
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BIGFOOT
Voto film
Voto DVD
Regia: Bruce Davison
Con: Danny Bonaduce, Barry Williams, Bruce Davison, Sherilyn Fenn, Alice Cooper
Durata: 85’
Formato: 16:9
Audio: Italiano 2.0
Distribuzione: Minerva Pictures [www.minervapictures.com]
Extra: /