Anche la “iena” Pif [al secolo Pierfrancesco Diliberto] approda sul suolo cinematografico, evitando accuratamente opere di derivazione cabarettistica e commedie dalla retorica facile, con gag scontate e personaggi unidimensionali.
Non che La mafia uccide solo d’estate sia esente da tali elementi, anzi, ma è il contesto e il modo in cui tutto viene raccontato che qui fa la differenza.
Pif, consapevole del fatto che nel nostro cinema si è parlato molto, anche troppo, di mafia con opere d’impegno civile e commedie dal tono graffiante, azzarda l’affronto di intraprendere un percorso innovativo, raccontando un film che non sconfini troppo nella commedia quando si tratta di documentare e che non si prenda gioco dei fatti raccontati quando si tratta di strappare un sorriso.
La mafia uccide solo d’estate è il racconto di 20 anni e più di crimini in quel di Palermo, dalla fine degli anni ’60 fino a metà anni ’90, usando come traino la storia del giovane Arturo [Pif], un ragazzo timido e poco sveglio, che è innamorato dell’amica di sempre Flora [Cristiana Capotondi], anche se il mondo intorno a lui sembra essere preso da ben altri tragici eventi.
Da omicidi di stato ad attentati devastanti, La mafia uccide solo d’estate non dimentica nulla nel suo intento di raccontare un amore che sboccia tra la violenza e il silenzio di una società corrotta.
Sbalorditivo Pif: fregandosene altamente dell’andazzo generale del voler far ridere a tutti i costi, costruisce un lungometraggio ricco di intelligente ironia che però non ha alcuna intenzione di intrattenere e basta.
La sua opera prima fa sorridere a denti stretti e fa pensare, costantemente; si fa sfottò della politica andreottiana e dei suoi adepti, per non parlare di chi gestiva il crimine organizzato di una volta, poi si rende giustizia ai veri eroi [Boris Giuliano, il generale Dalla Chiesa, i giudici Chinnici, Falcone e Borsellino] e si innalza loro un monumento su celluloide evitando retoriche facili, mischiando sagacemente la fiction ad immagini televisive, proprio come il buon Forrest Gump di Robert Zemeckis faceva una volta.
Parlarne soltanto è limitativo, bisognerebbe vedere La mafia uccide solo d’estate per capire con che tipo di prodotto si ha a che fare, perché Pif ha fatto centro, creando dell’intrattenimento sano che raramente si era visto nel nostro cinema.
Consigliato.
Mirko Lomuscio
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LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE
Regia: Pif
Con: Cristiana Capotondi, Pif, Alex Bisconti, Ginevra Antona, Claudio Gioè, Ninni Bruschetta
Uscita in sala in Italia: lunedì 25 novembre 2013
Sceneggiatura: Michele Astori, Pierfrancesco Diliberto, Marco Martani
Produzione: Wildside, Rai Cinema
Distribuzione: 01 distribution
Anno: 2013
Durata: 90’