Dopo i diversi riconoscimenti ottenuti in giro per i festival internazionali e nazionali, il lungometraggio d’esordio di Elisa Fuksas [che nel 2007 vinse il Nastro d’Argento per il cortometraggio Please leave me a message] arriva ora in DVD, su distribuzione Fandango.
Nina è un film che è difficilmente ascrivibile ad un solo Genere, perché è insieme drammatico, ironico, psicologico e romantico. La prima opera di Fuksas merita particolare attenzione, seppure ci siano degli aspetti del film non del tutto convincenti. Ma andiamo con ordine.
Nina [Diane Fleri] è una giovane insegnante di canto che si ritrova a trascorrere il mese di agosto da sola a Roma. Un suo amico, in procinto di partire per le vacanze, le chiede di prendersi cura del suo anziano cane Omero, e di trasferirsi per il periodo della sua assenza in casa sua, in zona Eur.
La città si è svuotata, i negozi sono chiusi e per le strade vi è un silenzio inusuale. Nina, tra le lezioni di cinese impartite dal prof. De Luca [Ernesto Mahieux] e quelle di canto, trascorre con monotonia le sue giornate. Non le rimane altro da fare che visitare l’Eur, ingozzarsi di dolci, correre e fare ginnastica, dedicarsi all’arte giapponese dell’origami e annotare appunti di vita su un quaderno.
L’unica persona con la quale la ragazza stringe amicizia è Ettore [Luigi Catoni], un ragazzino di undici anni annoiato dall’estate, suo dirimpettaio, a cui riesce a confidare di aver fatto la conoscenza di Fabrizio [Luca Marinelli], un violoncellista di cui è attratta.
Nina è un film che colpisce immediatamente per la bellezza estetica di cui è caratterizzato, merito della bella fotografia di Michele D’Attanasio e di una particolare cura scenografica [di Carmine Guarino].
Dal punto di vista tecnico questo felice esordio di Elisa Fuksas, che è stato riconosciuto dal MiBAC di interesse culturale, raggiunge ottimi livelli; se poi ci aggiungiamo la ricerca quasi maniacale di forme architettoniche precise, in particolare l’architettura squadrata di epoca fascista che contraddistingue l’Eur, allora è evidente come l’intento della regista sia quello di rendere il più possibile ricercata e poetica l’opera.
Indubbiamente ineccepibile la scelta delle musiche, che vertono in particolar modo sulla musica classica, insistendo su Mozart. Ma è O Cessate di Piagarmi, tratto da Il Pompeo [musicato da Niccolò Minato su testo di Alessandro Scarlatti] il brano “tormentone” del film, il cui testo può essere messo in relazione con l’animo di Nina, una ragazza priva di vitalità e piena di abitudini che sono poi le sue vere ossessioni, come è appunto mangiare dolci per poi “scontare” l’abbuffata con ore di ginnastica, per fare solo un esempio.
Nina vive di desideri che è certa di non poter esaudire, e non vuole prendersi serie responsabilità nella sua vita perché è fondamentalmente insicura, e l’idea che con Fabrizio possa nascere una relazione la mette talmente in crisi da decidere di allontanarlo, perché, come spiega a Ettore, ha paura. Se potesse tornare indietro, Nina lo farebbe senza neanche pensarci troppo, perché teme il futuro e teme i sentimenti, e infatti, quando conosce Ettore, è un po’ indispettita dalla sua invadenza e soprattutto dalla sua insistenza nel volersi relazionarsi a lei, ma è conquistata dalla purezza di questo ragazzino, in cui si rispecchia.
Dispiace che un film così curato visivamente, perda spessore proprio nella sceneggiatura, scritta da Valia Santella [sceneggiatrice di Miele, di Valeria Golino, 2013, e regista di Te lo leggo negli occhi, 2004] con Fuksas, che manca di profondità e spessore psicologico, risultando dunque fredda, e con essa gli stessi personaggi, che avrebbero dovuto essere analizzati meglio introspettivamente, in particolare Nina ed Ettore, lo specchio della stessa medaglia. Si avverte infatti una certa superficialità, che a volte viene superata da personali riflessioni di Nina, che medita un viaggio in Cina per fuggire anche stavolta da quelle che considera pericolose decisioni e responsabilità, o dagli interventi di Ettore, che le vuole bene come una sorella, tanto da raccomandarle di spalmare la crema solare sulla sua pelle bianca, poiché l’esposizione ai raggi solari rappresentano la prima causa dell’invecchiamento cutaneo, o giocando con lei improvvisandosi psicologo e spingendola, invano, ad aprire il suo cuore a Fabrizio.
Nina: “Un desiderio. Per tutte le cose che devo lasciare andare, che devo dimenticare, perché lo spazio è poco e ad un viaggio si va leggeri. Per il tempo che trascurato, annoiato, annullato. Per i piaceri che non ho voluto conoscere e per quello che non ho capito come dare. Un desiderio è come una carezza alla vita che non ho sentito”.
Gilda Signoretti
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NINA
Voto film
Voto DVD
Regia: Elisa Fuksas
Con: Diane Fleri, Luigi Catoni, Ernesto Mahieux, Luca Marinelli, Paolo Adolfi, Marina Rocco
Durata: 78′
Audio: Italiano Dolby Digital 5.1
Formato: 16/9 1.85:1
Distribuzione: Fandango [www.fandango.it]
Extra: Trailer