CG Home Video celebra, con due importanti uscite home video, due tra i più autorevoli e venerati registi del cinema italiano: Franco Zeffirelli e FedericoFellini. Sono disponibili in dvd due particolari edizioni di Storia di una capinera di Zeffirelli, 1993, e La dolce vita di Fellini, 1960.
Il toscano Zeffirelli e il romagnolo Fellini, nella loro lunga carriera cinematografica, si sono espressi in due modi molto personali e autentici, dando vita a film autoriali sui quali lungo si è dibattuto, impressionando per la loro bellezza e stile il pubblico e, più in generale, lo stesso mondo del cinema. Più burlone, sognante ed eccentrico il cinema di Fellini, così pieno di vitalità e intriso di storie di vita popolare; più intellettuale ed estremamente poetico e intenso il cinema di Zeffirelli.
Due modi assolutamente differenti di fare cinema che si sono distinti per originalità, nel caso di Fellini, per classe e raffinatezza nel caso di Zeffirelli.
Storia di una capinera è la terza trasposizione cinematografica italiana dell’omonimo romanzo di Giovanni Verga, 1871, dopo il primo adattamento di Giuseppe Sterni, 1917, e di Gennaro Righelli, 1943.
È il 1854. A Catania il colera sta decimando la popolazione. È estate, e Maria [Angela Bettis], che vive nel collegio monastico da qualche tempo, può tornare a casa per trascorrervi le vacanze. Orfana di madre, Maria ha due sorelle nate dal secondo matrimonio del padre [John Castle] con Matilde [Sinéad Cusack]. Le brevi vacanze estive, però, offrono l’occasione a Maria di conoscere Nino [Johnathon Schaech], un giovane ragazzo con il sogno di diventare avvocato. Maria e Nino si innamorano l’uno dell’altra, ma è Maria, plagiata dalle parole della matrigna, che le indica come unica via possibile quella del monacato, ad allontanare da sé Nino. Tornata in convento, la ragazza si ritrova a dover rispettare nuovamente le rigide regole impartite dalle suore, ma questa volta fa più fatica, perché tornare alla vita di un tempo, seppur per un breve periodo, le ha fatto riscoprire la gioia di vivere. Il turbamento di Maria crescerà nel momento in cui farà la conoscenza dell’anziana suor Agata [Vanessa Redgrave], rinchiusa in uno scantinato del convento perché impazzita negli anni, costretta dalla sua famiglia, come Nina, a intraprendere la via del monacato, lei che prima di entrare in convento aveva una relazione con un ragazzo che non riesce ancora a dimenticare. La ribellione mostrata in tutti questi anni contro il rigore del convento, però, non le ha giovato, facendo di lei una prigioniera con problemi mentali. La vita di Maria verrà sconvolta definitivamente nel momento in cui assisterà, nascosta, alle nozze di Nino con sua sorella Giuditta [Mia Fothergill].
Scritto da Zeffirelli con Allan Baker, Storia di una capinera è un film visivamente elettrizzante, questo grazie alle splendide scenografie di Giantito Burchiellaro e alla fotografia di Ennio Guarniero. La scenografia, la fotografia e la musica, quest’ultima di Claudio Capponi e Alessio Vlad [che hanno curato anche le musiche di Jane Eyre, 1996, di Zeffirelli], sono estremamente curate nei film del regista toscano, e ne costituiscono una cornice attrattiva.
Storia di una capinera, però, non è un film pienamente riuscito, e questo a causa, a nostro avviso, di una recitazione accademica troppo marcata, che impedisce un certo trasporto nella narrazione. Si ha dunque la sensazione di assistere ad uno spettacolo molto elegante ma poco naturale. Storia di una capinera è un film di denuncia contro la monacatura forzata, e Zeffirelli è molto abile nel mostrare proprio il conflitto tra Maria e le sue coetanee contro gli usi e costumi di una società ancora arretrata e rigorosa.
Particolarmente intense sono le scene che vedono Maria intonare l’antifona mariana Salve Regina, o le sue confessioni, nelle quali confida al prete il suo amore per Nino, per poi sentirsi rispondere che “coloro che prendono davvero la vocazione non sognano”, o le struggenti sequenze nelle quali Maria si autoflagella perché, come dice, ama il suo peccato. Nomi importanti rientrano nel cast, da Valentina Cortese [La ragazza che sapeva troppo di Mario Bava, 1963, che con Zeffirelli ha lavorato per Gesù di Nazareth, 1977, e Fratello sole, Sorella luna, 1972] nel ruolo della Madre Superiora, a Vanessa Redgrave [Blow up di Michelangelo Antonioni, 1966]. Angela Bettis e Johnathon Schaech iniziarono la loro carriera di attori proprio con questo film. Nella sezione extra figura Il tormento e l’estasi, Davide Pulici intervista Giovanni Verga, giornalista e saggista nonché pronipote del novelliere e romanziere siciliano.
Particolarmente allettante è l’home video di La dolce vita, in doppio dvd, che presenta tre contenuti extra sul cinema di Federico Fellini, più il breve documentario Cinema Forever distribuito da Mediaset con Medusa Film, PublItalia ’80 e Studio Cinema, dedicato al restauratore Enzo Verzini, che ha recuperato nella sua lunga carriera, pellicole importanti, come Mamma di Roma di Pasolini, 1962, e che ha lavorato allo sviluppo e alla stampa di numerosi film di Rossellini, Fellini, Antonioni, Germi, Pontecorvo.
In Presentazione di Maurizio Porro, il critico cinematografico racconta aneddoti legati all’uscita in sala, nel 1960, di La dolce vita, che divise molto pubblico e critica, tra chi parlava di capolavoro e chi invece lo denigrava. Si procede con la bella intervista del compianto Enzo Biagi a Fellini, del 1982, all’interno della trasmissione tv I ritratti, nella quale il regista è spinto a parlare sì del suo cinema, ma anche a compiere riflessioni esistenziali. Conclude il tutto Caleidoscopio, con i brevi filmati d’epoca che annunciano l’uscita del film e che comprendono anche le immagini inedite di Fellini e Giulietta Masina che scendono dall’aereo accolti dai paparazzi, e, a seguire, l’arrivo di Anita Ekberg.
La dolce vita è senz’altro uno dei più importanti film italiani conosciuti a livello mondiale, che ha per sfondo una Roma diversa, insolita, non più e non solo sofisticata e sublime, ma più umana e grottesca, negativa nel decadimento dei costumi della società che si è venuta formando, ma ancora capace di affascinare e sognare. Non sembra esserci nessun intento moralistico nel film, nel quale Fellini, come nel suo originale stile, racconta le apparenze, le cronache romane, gli usi e i costumi del mondo borghese, con i suoi personaggi stravaganti, le loro ambizioni e i loro scandali.
La dolce vita è lo specchio di una società superficiale in crisi d’identità e nei rapporti di coppia, come la frustrante storia d’amore tra Marcello [Marcello Mastroianni] e Emma [Yvonne Furneaux], nella quale entrambi sono ingabbiati. Marcello la maltratta e la schiva, mentre Emma lo ama profondamente, ma non è ricambiata e, pur riconoscendolo, non smette di inseguirlo. Ognuno dei due sembra non poter fare a meno dell’altro/a. La loro relazione ora è tesa, ma si mantiene ancora in vita a causa della insicurezza di entrambi, che hanno sempre potuto contare sul sostegno reciproco. Alla vita privata di Marcello si alternano episodi particolarmente desolanti come il figlicidio e il suicidio compiuto dall’intellettuale Steiner [Alain Cuny], o la figura stessa del padre di Marcello [Annibale Ninchi], padre assente in passato e ora pieno di rimorsi, fino ad arrivare ad un episodio che Fellini racconta in modo grottesco, ovvero la notizia dell’apparizione della Madonna a due ragazzini, con tanto di fedeli pronti a pregare la Madonna e chiederle di compiere grazie, e fotoreporter in cerca della foto più evocativa e del servizio più impressionante.
È in questo clima così convulso che si muove lo spigliato fotoreporte Marcello, ed è in questa Roma così eterogenea che conosce Paola [Valeria Ciangottini], una ragazzina umbra che fa la cameriera in un bar, la cui purezza e semplicità attraggono Marcello, finora circondato da tante donne altezzose, come Sylvia [Anita Ekberg] e Maddalena [Anouk Aimée]. Tra feste organizzate in un castello nel viterbese e party all’insegna del divertimento e del piacere, più un mostro marino che affiora dalle acque, Fellini si muove silenziosamente, come un paparazzo, alla ricerca dello scoop, per svelare la doppia identità di “mamma” Roma.
Gilda Signoretti
–
STORIA DI UNA CAPINERA
Voto film
Voto DVD
Regia: Franco Zeffirelli
Con: Angela Bettis, Vanessa Redgrave, Johnathon Schaech, Valentina Cortese
Formato: 16/9 1.78:1
Audio: Italiano – Inglese Dolby Digital 2.0
Distribuzione: CG Home Video [www.cghv.it]
Extra: Il tormento e l’estasi
–
LA DOLCE VITA
Voto film
Voto DVD
Regia: Federico Fellini
Con: Marcello Mastroianni, Yvonne Furneaux, Anita Ekberg, Anouk Aimée, Annibale Ninchi, Alain Cuny
Formato: 1.85:1
Audio: Italiano Dolby Digital 1.0
Distribuzione: CG Home Video [www.cghv.it]
Extra: Presentazione di Maurizio Porro; Documentario Cinema Forever, I ritratti di Enzo Biagi: Federico Fellini; Caleidoscopio