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GINGERDEAD MAN e GINGERDEAD MAN 2

gingerdeadman1C’è un pericoloso serial killer che stermia QUASI un’intera famiglia all’interno di una tavola calda.

QUASI tutta perché la giovane Sarah riesce a scampare all’aggressione, a far catturare l’assassino e a farlo condannare alla sedia elettrica! Poi non dite che la giustizia americana ha tempi lunghi…

La povera sopravvissuta cresce e inizia a lavorare in una pasticceria, fino a quando la madre dell’assassino, nottetempo, consegna alla giovane una scatola di lievito per dolci che, però contiene le ceneri dell’assassino.

Potrebbe sembrare un macabro scherzo di cattivo gusto, ma è qualcosa di ancora peggiore… Intrighi! Magia nera!

Durante uno degli estenuanti dialoghi che dilaniano il film e che fanno scadere il livello che avrebbe potuto raggiungere solo puntando un po’ di più sul suo valore trash, un altro dei pasticceri si ferisce ad una mano e, indovinate dove decide di far scolare un buon quartino di sangue fresco? Ovviamente nell’impastatore in cui aveva appena versato le ceneri dell’assassino.

ginger1L’impasto si colora di rosa, e una piccola manina viene fuori, lentamente, con il dito medio alzato. Alti momenti… si sfiora la poesia.

Quando, poi, Sarah ricava dall’impasto la forma di un girgerbread man  [uno di quei biscotti di pan di zenzero a forma di omino, tipici della pasticceria statunitense] di buona stazza e lo infila all’interno di un forno spropositato, il pupazzo di pane ripieno delle ceneri del killer seriale si carica della potenza del fuoco e della folgore della corrente elettrica e prende vita.

Iddio sia lodato: è un film di Charles Band! E’ il luogo adatto per il proliferare di piccole creature malefiche e assassine! E in questo caso, il Gingerdead man prende il posto delle bambole o dei giocattoli demoniaci. Il potenziale è alto, davvero alto!

Se non fosse per quei lunghi dialoghi che continuamente si frammezzano tra lo spettatore voglioso di trash e lo scorazzare sanguinario del biscottino, prendendo gran parte della poco più di un’ora di durata.

Di mezzo c’è anche un business man che vorrebbe rilevare la pasticceria e lasciare i ragazzi senza lavoro. Anche a lui penserà Gingerdead man che, armato di un mattarello per arrivare al pedale dell’acceleratore, lo schiaccerà contro un muro con l’automobile.

ginger3

Il resto è tutta un’attesa per un piccolo assassino di zenzero che si mostra la sua brutta faccetta smorfiosa troppo poco, e dei suoi crimini efferati di cui, pure, si sente troppo la mancanza, sommersi come sono tra le tante chiacchiere.

Ci si accontenti di un dito mozzato con un coltello dalla lama seghettata, di una giovane panettiera completamente ricoperta di panna [con tanto di ciliegine a mo’ di capezzoli  sui seni] e poi infilata nella cella frigorifera, e di un giovane eroe che dopo aver mozzato e ingoiato la testa dell’esserino malefico ne viene posseduto, mutando anche il suo aspetto fisico.

Peccato per l’eccessiva lungaggine e il ritmo inesistente, per un audio [quello originale del DVD Elephant Films] davvero lacunoso, e per una qualità video che sa troppo di anni ’90, nonostante il film sia de 2005.

Il film si conclude, durante l’inaugurazione della pasticceria, con una scatola piena di piccoli gingerbread men che iniziano a muovere gli occhietti a palla…

gingerdeadman2La storia non cambia, anzi, in verità, cambia in peggio con il secondo capitolo, brutto ma col titolo di un cult: Gingerdead man 2: Passio of the Crust, dove il rimando alla passione di Cristo prende corpo nella scena [del pre-finale] in cui una serie davvero weirda di pupazzetti animati [probabilmente i più trash della storia del cinema Full Moon… pensate che uno di loro è un pene meccanico con gli occhietti, un altro una caffettiera robotica, e un terzo un bambolotto con degli escrementi al posto dei capelli!!] cattura e crocifigge il biscottone cattivo, per poi darlo al rogo… Ma ci arriviamo!

In questo secondo capitolo l’omino di pan di zenzero arriva sul set di un film weirdo, infilato nella scatola di dolci che un’ex-attrice iper-maggiorata, ora addetta al catering.

A Gingerdead man, visto che è lì, viene in mente di mettere in atto una sorta di rituale che permetta alla sua anima di trasmigrare in un altro corpo e il caso vuole che proprio su quel set di un film horror a basso budget sia presente un libro di magia nera con la formula che fa al caso suo e che vede tra gli ingredienti sei cadaveri [nessun problema, sono il forte di Gingerdead man] e una vergine [già più difficile, ancor più nel mondo del cinema].

ginger2Secondo capitolo della saga ora già trilogia [un terzo capitolo è stato girato nel 2011], Gingerdead man 2: Passion of the Crust è assai più scadente del primo capitolo, sia per trama che per messa in scena.

Il livello di grottesco [volontario e involontario] sfida troppe volte le linee guida del pecoreccio, partendo dai pupazzetti prima menzionati e arrivando alla malsana scena del biscottone che si masturba spiando un accoppiamento in bagno tra la maggiorata e una comparsa.

Omidici? Qualcosa c’è, ma niente che possa far sollazzare, almeno, per esuberanza splatter.

Luca Ruocco

GINGERDEAD MAN

Voto film

2 Teschi

Voto DVD

2disc copy

Regia: Charles Band

Con: Gary Busey, Robin Sidney, Ryan Locke, Larry Cedar

Formato: 1.77 – 16:9 compatible 4:3

Audio: Francese Dolby Digital 5.1; Inglese Dolby Digital 2.0

Durata: 70’

Distribuzione: Elephant Films [www.elephantfilms.com]

Extra: Betisier; Making of; Full Moon Road Show

GINGERDEAD MAN 2: PASSION OF THE CRUST

Voto film

1 Teschi

Voto DVD

2.5dsc copy

Regia: Silvia St. Croix

Con: K-von Moezzi, Kelsey Sanders, Joseph Porter, Frank Nicotero, Jon Southwell

Formato: 16:9

Audio: Francese Dolby Digital 5.1 e 2.0; Inglese Dolby Digital 2.0

Durata: 82’

Distribuzione: Elephant Films [www.elephantfilms.com]

Extra: Full Moon Horror Show; Interview Charles Band, Bandes Announces; Liens Internet; Galerie photos

 

InGenere Cinema

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