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SANGUE di Pippo Delbono

Sangue locandina“Nessuno può sfuggire alla vita, nemmeno con la morte”. È con questa frase che si chiude Sangue, ultima fatica dell’eclettico Pippo Delbono, che è reduce dal successo di Amore e carne, particolarmente acclamato in Francia, dove è da poco uscito.

Sangue, che sarà in programmazione, in una rassegna sul cinema di Delbono, al Nuovo Cinema Aquila, da stasera, sabato 11 a martedì 22 gennaio, [http://www.cinemaaquila.com/evento/il-cinema-di-pippo-delbono/], ha sollevato un polverone, e infatti su molti quotidiani sono apparsi articoli molto critici  non sul film in sé, quanto sulla presenza, nel ruolo di coprotagonista, di Giovanni Senzani, ex terrorista, da molti considerato la mente delle Brigate Rosse, nonché  ex professore universitario di Letteratura italiana e criminologo.

Sangue segue in parallelo tre storie, nelle quali è proprio la morte a fare da collante. Si parte dal centro dell’Aquila, ancora abbandonato in seguito al terremoto del 2009, per arrivare invece a raccontare il rapporto di Pippo Delbono con Giovanni Senzani e poi con sua madre, malata di cancro e senza alcuna speranza di salvezza.

Sangue foto 1I due si conobbero al Teatro San Carlo di Napoli, nel quale l’artista genovese portava in scena un suo spettacolo. Delbono sapeva chi fosse Giovanni Senzani, ma non poteva aspettarsi che quell’uomo di cui tutti avevano timore, e  che aveva scontato 23 anni di carcere, potesse invece sorprenderlo, umanamente, tanto da diventarne amico.

Chiariamo subito: Sangue non è un film su Giovanni Senzani, e nemmeno un film di propaganda sulla sua personalità o sul suo ravvedimento. Sangue può considerarsi un tributo a due donne che hanno  avuto un ruolo principale nella vita di Delbono e Senzani, e cioè la madre del primo, Margherita Delbono, e la moglie di Senzani, Anna Fenzi.

Sangue foto 2Per salvare sua madre, Delbono è pronto a partire per Tirana, in Albania, dove Senzani gli ha confidato la presenza di una sostanza miracolosa che può acquistare, estratta dallo scorpione azzurro, che, si dice, curi dal cancro. Anche la signora Anna, che nel film non vediamo mai, sta male, e sia lei che Margherita perderanno la vita a breve, a distanza di una settimana l’una dall’altra. Margherita è una donna ancora molto lucida e serena. Il suo sguardo severo nasconde una dolcezza e una profondità consistente. È una donna anziana che appare molto stanca, e che, fervente cattolica, non perde occasione di recitare gli aforismi dei santi e le frasi del Vangelo, anche negli ultimi suoi giorni di vita.

Delbono, che gira il film con il telefonino [e si vede], e una normale telecamera, non risparmia la madre dalle riprese neanche quando è in fin di vita, ed anche quando, ormai deceduta, riposa nella bara. Sangue racconta il passaggio tra la vita e la morte, ed è il binomio vita-morte ad apparire, paradossalmente, univoco e continuo. È la serenità con la quale Margherita parla della morte, ripetendo una frase di Sant’Agostino [Non ti ho lasciato, ti ho solo preceduto], a trasmettere non inquietudine, ma anzi una certa serenità. A Senzani, che sta per perdere sua moglie, Delbono fa notare la fedeltà di Anna, che lo ha aspettato con pazienza durante gli anni di prigionia, e che lo ha amato profondamente. Senzani in fondo non racconta il suo rapporto con sua moglie, ma di lui conosciamo i suoi pensieri più profondi, sulla vita, sulla morte, sul buddismo, sulla fede religiosa, e solo un accenno al suo passato di brigatista [sul rapimento e assassinio di Roberto Peci]. Con lui Delbono gira in auto, perdendosi in autostrada e perdendo ogni fiducia nel GPS, e, come dimostra il suo arrivo a Tirana, anche nei tassisti. Come l’Aquila ha perso i suoi cittadini, e appare svuotata, anche Delbono e Senzani sono assaliti da un senso di abbandono, e si reputano orfani, strappati all’affetto delle persone alle quali hanno voluto più bene.

Sangue foto 3Se dal punto di vista tecnico Sangue è piuttosto mediocre, lo stesso non può dirsi per le musiche, che anzi arricchiscono notevolmente il film, e ne fanno prepotentemente parte. La presenza di Senzani non è poi così rilevante nel film, poiché è Margherita, in fondo, a rappresentare il personaggio principale. Senzani appare più nelle vesti di accompagnatore di Delbono, in un periodo della loro vita molto difficile da gestire, che condividono insieme. Sangue è un film d’autore con personalità e originale, ma che ha il difetto di essere troppo commemorativo, e, a tratti, statico.

Gilda Signoretti

SANGUE

2.5 Teschi

Regia: Pippo Delbono

Con: Pippo Delbono, Giovanni Senzani, Margherita Delbono

Uscita in sala in Italia: sabato 11 gennaio 2013

Sceneggiatura: Pippo Delbono

Produzione: Casa Azul Films con Cinémathèque suisse, RSI Radiotelevisione svizzera,  Vivo film con Rai Cinema

Distribuzione: /

Anno: 2013

Durata: 92′

 

 

 

InGenere Cinema

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