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ANITA B. di Roberto Faenza

Locandina Anita B.Per Roberto Faenza, Anita B. si colloca tra Prendimi l’anima [2004] e Jona che visse nella balena [1993]. Il regista ci tiene a precisare, in occasione della conferenza stampa del film che si è tenuta martedì 14 gennaio al Cinema Barberini di Roma, che non si tratta del classico film sulla Shoah, né tantomeno di un film celebrativo.

Tratto dal romanzo di Edith Bruck: Quanta stella c’è nel cielo, edito da Garzanti editore, 2009, Anita B. si colloca nel periodo immediatamente successiva alla seconda guerra mondiale e dalla crisi economica, nel quale l’odio tra le nazioni la fa ancora da padrone, e il popolo ebraico, a ridosso dalla guerra, sta cominciando ad uscire dall’incubo dell’olocausto che porta con sé traumi dai quali probabilmente non guariranno mai. È questo anche il caso di Anita [Eline Powell], una ragazzina di origini ungheresi che, sopravvissuta ad Auschwitz, e dopo essere stata ospite della Croce Rossa, viene accolta in casa dalla zia Monika [Andrea Osvart], sposata con Aron [Antonio Cupo], e madre di Robyka, un bambino di pochi mesi. Ad attendere Anita, dopo il lungo viaggio sulla camionetta della Croce rossa, è Eli [Robert Sheehan], fratello di Aron, con il quale vive. Anita è da subito attratta da Eli, e non perché sia particolarmente intelligente o simpatico, ma semplicemente perché è il primo ragazzo che conosce in Cecoslovacchia, e lo considera da subito un amico.

Anita B. foto 1È con lui che dividerà la stanza da letto, ma Anita non si sente a casa, perché, seppur felice della compagnia di Eli, sente l’astio di Monika, che l’ha accolta in casa con molta freddezza, e che se servirà di lei per le pulizie di casa e per fare da tata a Robyka. Anita scoprirà pian piano che la conflittualità con Monika trova una spiegazione nella guerra, che ha diffuso la paura nella gente e che ha indurito tutti, uomini e donne. Dietro la durezza di Monika si nasconde una drammatica insicurezza, spavento e sfiducia nel mondo, nel prossimo, soprattutto nel futuro. Anita queste sensazioni le avverte subito, ed è per questo che non fa a caso ai rimproveri severi di Monika, cercando con piccoli gesti di dimostrarle il suo affetto.

Tra l’attesa di ricevere i documenti e un lavoro come sarta che le permette di conoscere David [Nico Mirallegro], che considera un amico, Anita cede al corteggiamento di Eli, e si accorge di essere incinta.Solo quando Eli le usa violenza in seguito alla scelta di lei di portare avanti la gravidanza, mentre egli vorrebbe che abortisse, Anita si accorge di quanto sia diversa da Eli.

Anita B. foto 2Anita B., che arriva in 25/30 copie in Italia [anche al Nuovo Cinema Aquila] e che aprirà proprio a Gerusalemme, nel museo Yad Vashem, la giornata della memoria, è un film che ha colpa di essere fin dall’inizio patetico ed estremamente formale, nelle situazioni e nei dialoghi.

Scritto da Faenza con Edith Bruck, Nelo Risi e Iole Masucci, Anita B. poggia su una storia sicuramente intensa, una storia fatta di tanta speranza, ottimismo, gioia di vivere, e che inaugura una rinascita, prima che mentale, spirituale. In particolare, però, Anita B. racconta il modo con il quale la giovane protagonista sopravvive ad un passato che l’ha segnata per sempre, con il quale si è già scontrata e del quale serba un ricordo atroce che non ha spento il suo entusiasmo e la sua voglia di vivere. Mentre tutti coloro che hanno vissuto l’olocausto pensano di trovare rimedio al ricordo non parlandone, Anita invece è l’unico a non volerlo dimenticare, perché ha capito che per superare il trauma del lager bisogna parlarne liberamente, a differenza di Monika, che peraltro è un personaggio molto interessante e ben scritto nel film.

Anita B. foto 4Ma, quando si costruisce un film che si vuole sia passionale o anche solo lontanamente romantico, si rischia di sminuire il proprio lavoro se ci si affida a frasi fatte o situazioni troppo costruite e dunque artificiose. E questo è il caso di Anita B., nel quale una giovane Eline Powell presta il volto angelico ad Anita, ma lo fa ricorrendo a troppa enfasi. Sorprende invece l’interpretazione di Andrea Osvart, che, dopo apparizioni piuttosto mediocri in tv e al cinema, sta dimostrando di avere delle buone potenzialità.

Al cast internazionale, si aggiungo Jane Alexander, nel ruolo di Sarah, una giovane donna che aiuta segretamente i clandestini a fuggire altrove, e Moni Ovadia nel ruolo di Jacob, un uomo saggio di origine ebraiche che si impegna a trasmettere gioia di vivere alla sua gente attraverso la musica e il ballo, con i quali celebra la vita e la voglia di rinascere. In un ruolo secondario ma comunque non superfluo, Guenda Goria, che interpreta una musicista solitaria e molto solare, con la quale Anita si relaziona.

Gilda Signoretti

ANITA B.

2 Teschi

Regia: Roberto Faenza

Con: Eline Powell, Andrea Osvart, Robert Sheehan, Antonio Cupo, Moni Ovadia, Jane Alexander, Guenda Goria

Uscita in sala in Italia: giovedì 16 gennaio 2014

Sceneggiatura: Roberto Faenza, Edith Bruck, Nelo Risi, Iole Masucci

Produzione: Jean Vigo – Cinema Undici con Rai Cinema

Distribuzione: Good Films

Durata: 88′

Gilda Signoretti

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