In occasione dell’uscita in sala del remake di Kimberly Peirce, Lo sguardo di Satana – Carrie, Bompiani riporta in libreria il primo romanzo di Stephen King.
Quel romanzo che il re della letteratura horror contemporanea aveva personalmente cestinato, ritenendolo poco riuscito, incapace a provare un possibile legame empatico con la ragazza protagonista della storia.
Quel romanzo che la moglie dello scrittore, invece, salvò dal macero, cambiando con molta probabilità la sorte stessa dell’autore del Maine. Quella storia così preziosa e umorale che ancora oggi risulta linfatica e viva, non solo per le sue riletture filmiche più o meno dirette [tre sono quelle ufficialmente tratte dalle pagine di King: un adattamento televisivo di David Carson, oltre ai film di De Palma e Peirce, e un sequel del Katt Shea], ma soprattutto per la forza emotiva e narrativa racchiusa fra le sue pagine.
Come spesso accade, le pagine di King risultano assai più libere e spietate rispetto a una qualsiasi delle sue riletture in immagini: Carrie è una giovane studentessa cresciuta all’ombra schiacciante, occludente, di una madre bigotta, completamente ossessionata dall’idea di un dio punitore e feroce, al quale nascondere qualsiasi particolare che potesse avvicinare la sua coscienza di donna, e quella di sua figlia [futura donna], alla peccatrice per eccellenza, Eva.
Sotto l’esasperata e violenta religiosità della madre, Carrie White cresce aliena alla sua stessa età e alla società che la circonda, mentalmente e fisicamente distante da tutte le sue coetanee che, all’interno della scuola superiore/habitat, reagiscono alla sua diversità con insulti e umiliazioni continui.
La totale alienazione di Carrie dal mondo reale si concretizza nel suo esser rimasta completamente all’oscuro delle trasformazioni in atto nel suo stesso corpo, nell’età della pubertà. Talmente ignorate dalla giovane da riuscire a ritardare psicosomaticamente addirittura il presentarsi del suo primo ciclo mestruale che, improvviso, esplode all’interno dello spogliatoio femminile della scuola, davanti ai divertiti occhi delle compagne di corso, che rispondono al suo passaggio liminale in maniera selvaggia e crudele.
Ma il passaggio di Carrie all’età adulta non è solo un concretizzarsi [contro il volere della madre… e di dio?] del suo essere donna; la ragazza rimane un essere alieno sia perché non riesce a spiegare a sé stessa i motivi di questa sua mutazione, sia perché, oltre al sangue, qualcos’altro ha rotto gli argini contenitivi per mostrarsi prepotente fuori da Carrie.
La giovane possiede, infatti, poteri extrasensoriali, che già in alcuni episodi di infanzia si erano manifestati, fino ad originare un’epifanica pioggia di sassi sulla casa di sua madre, e ora che la sua coscienza era stata così scossa da quell’inatteso cambiamento, qualcosa in lei era stato irrimediabilmente risvegliato.
Il percorso iniziatico di Carrie, nella sua nuova vita di donna e di ESP, è un gioco di specchi riflessi, che rimbalzano la sua figura di brutto anatroccolo in quella di ragazza desiderabile [nella serata del ballo-sacrificio]; quelle entrambe meritevoli di dannazione [secondo sua madre… e dio?] di donna pronta per fornicare e procreare e di strega capace di prodigi degni del demonio; e di quello che lei stessa imparerà ad essere attraverso il fatale cammino iniziatico che dall’infanzia “obbligata”, in cui era imprigionata, la fa esplodere in essere adulto attraverso il bagno di sangue [anch’esso liminale e iniziatico] che scorre sulle sue gambe, nella doccia della scuola, dalla giugulare dei maiali sacrificati in nome dell’umiliazione del passaggio a vita altra, e diventa esplosione tanatologica la notte del ballo, nel sacrificio di un’intera comunità colpevole, in qualche modo, di aver ostacolato per troppo tempo il passaggio della vecchia Carrie in una nuova forma più libera e vera.
King racconta la storia di Carrie White alternando in maniera riuscita gli stralci del romanzo [breve se confrontato alla sua media di pagine abituali], con testimonianze raccolte dalla polizia dopo il massacro, a libri-testimonianze di chi a quella carneficina era riuscito a sfuggire.
Bompiani ristampa, insieme a Carrie, nella stessa elegante edizione con cover bianca con fotografia tratta dall’adattamento filmico, il ben più voluminoso Shining, ma ne parleremo più avanti…
Luca Ruocco
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CARRIE
Autore: Stephen King
Editore: Bompiani [www.bompiani.eu]
Pagine: 211
Illustrazioni/Foto: No
Costo: 14,00 euro