L’ondata del new peplum non sembra volersi fermare e, soprattutto in questi mesi, sembrerebbe che la semina abbia portato ad un raccolto abbastanza fruttuoso…
Subito dopo l’Hercules di Renny Harlin [qui la nostra recensione], e a quelche settimana di distanza da 300 – L’alba dell’impero, il sequel del film di Zack Snyder, arriva nelle sale italiane Pompei di Paul W. S. Anderson, storia di un Gladiatore in odore sulfureo.
A far la parte della cattiva c’è mamma Roma, con i suoi eserciti spietati, guidati da condottieri senza scrupoli al soldo dell’imperatore di turno.
Proprio nell’incipit del film, Milo, un giovanissimo celta, assiste inerme, fingendosi morto, allo sterminio immotivato del suo intero clan per mano di una legione romana.
Datosi alla fuga, l’indomani mattina il bambino viene catturato da uno schiavista che lo porterà a Londinium.
Milo [Kit Harington, noto ai più per il fortunato ruolo nella serie cult Trono di Spade] è per tutti “Il Celta”, un gladiatore molto più abile e forte della media che, proprio per le sue capacità, verrà inviato nella città di Pompeii, avamposto romano costruito alle pendici del Vesuvio in tutto e per tutto a immagine e somiglianza della Città Eterna.
Ma un buon peplum pretende che oltre all’azione e al combattimento vi sia spazio anche per i sentimenti, in modo da restituire al protagonista erculeo parte dell’umanità negatagli proprio dal suo ruolo di invincibile.
Detto fatto: proprio mente Mio vara le mura di Pompei, diretto alle prigioni dove vivono i gladiatori destinati ai tornei, sta facendo rientro in città anche Cassia [Emily Browning], figlia del politico di punta della cittadina e virginale presenza femminea, perfetta per far innamorare il muscoloso atleta.
L’amore tra la giovane rampolla dell’alta società e lo schiavo, sarà, come si deve, tutt’altro che facile, e se già la loro appartenenza a due sfere sociali così distanti non avrebbe di certo agevolato le cose, l’ingresso in scena dell’arrogante Corvo [Kiefer Sutherland], uomo di punta del nuovo imperatore, arrogantemente invaghito della ragazza, non basta a complicare le cose, e infatti si aggiunge l’improvvisa eruzione del Vesuvio [quella narrata da Plinio il Giovane nel 79 d.C.], che non potrà che rendere il tutto ancora più assurdo, drammatico e dannatamente blockbuster!
Se la prima parte del film si muove sui binari consueti di una storia in gladio style, è nella parte successiva che Anderson, deus ex machina della saga di Resident Evil, può sfogare la sua vena più ludica e commerciale.
Un vulcano che erutta in un film in 3D; un’intera città [con edifici, strade e un anfiteatro] da distruggere in una pioggia di lapilli, colate di lava, enormi massi roventi che cadono dal cielo; terremoti e un’onda tsunami di ritorno di proporzioni ciclopiche, sono i giocattoli giusti!
Una seconda parte, insomma, da disaster movie spostato indietro nel tempo, per tentare di accontentare palati meno romantici.
Nonostante un finale coraggioso per un film di questo target, però, Pompei non mostra veri guizzi di linfa creativa. Di bollente c’è solo la lava del vulcano, e la mise della bella Cassia che, più le cose si mettono male, più sembra accorciarsi di qualche centimetro. Il resto è un inseme di “già visto” e “già sentito”.
Poco interessante.
Luca Ruocco
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POMPEI
Regia: Paul W. S. Anderson
Con: Kit Harington, Carrie-Anne Moss, Emily Browning, Adewale Akinnouye-Agbaje
Uscita in sala in Italia: giovedì 20 febbraio 2014
Sceneggiatura: Janet Scott Batchler, Lee Batchler, Michael Robert Johnson
Produzione: Constantin Film, Impact Pictures
Distribuzione: 01 distribution
Anno: 2014
Durata: 98’