Parte in quarta Edoardo Morabito: la sua opera prima, I fantasmi di San Berillo, di cui tanto positivamente si è sentito parlare, è un piccolo gioiellino che rientra nella categoria dei documentari.
Non è passato inosservato alla 31esima edizione del Torino Film Festival, dal quale ne è uscito vincitore [ricevendo anche il la Menzione speciale della Giuria come Miglior Documentario per il Cinema al premio Solinas], e non passerà inosservato di certo neanche al Nuovo Cinema Aquila [qui il comunicato stampa], che lo terrà in programmazione fino a domenica 2 marzo, dove proprio stasera sarà possibile incontrare alle 22:30 il regista catanese insieme con Donatella Finocchiaro, una delle migliori attrici attuali italiane. All’incontro, coordinato da Massimo Vattani, seguirà la proiezione del film.
Chi sono i Fantasmi di San Berillo? In fondo è intorno a questa domanda che il film si costruisce, andando ad indagare tra i vicoli silenziosi, ma mai tristi, di San Berillo, un quartiere siciliano, in provincia di Catania, praticamente abbandonato e vittima di una serie di violenze che ne hanno causato la desertificazione, ma mai l’annullamento della sua identità.
Le sue donne, le donne di San Berillo, così come i trans, sono ancora lì. Ne sono rimaste poche, sedute ai gradini delle loro fatiscenti case, con una sigaretta in mano e una rassegnazione percettibile. Ma andiamo con ordine.
San Berillo è uno dei quartieri più antichi di Catania che fu reso “orfano” della sua gente nel 1958, in seguito alla messa a punto di un nuovo quartiere popolare a sud-est della città che avrebbe dovuto ospitare 30000 catanesi: una nuova city catanese dove sarebbero state ubicate, ad esempio, Corso Sicilia o Corso Martiri della Libertà, e nato con l’obiettivo di realizzare un lungo viale che collegasse il centro della città con i suoi lidi.
San Berillo era uno dei centri più famosi nel meridione per via della presenza corposa di prostitute, ma non solo: San Berillo era l’esempio di come persone con formazione, tradizioni e ideali diversi potessero confluire in un unico quartiere e convivere pacificamente. Si, perché San Berillo accoglieva anche artigiani, professionisti e scrittori, come la scrittrice catanese Goliarda Sapienza, che nei suoi scritti ha tracciato la storia del suo quartiere, descrivendo con costanza e precisione i suoi vicoli e la sua gente.
Edoardo Morabito ha estratto alcune delle frasi più significative estrapolate dai testi della scrittrice e le ha inserite nel suo docufilm, recitate da Donatella Finocchiaro.
Il 20 febbraio 1958 la proposta di legge presentata dalla senatrice socialista Angela Merlin, che mirava a chiudere definitivamente le case d’appuntamento in Italia, dichiarate illegali, e a punire tutti coloro che favorissero la prostituzione, venne approvata, ed è proprio in seguito a ciò che ebbe inizio il lento abbandono del quartiere, nel quale erano confluite anche le prostitute che venivano dal settentrione, che avevano perso l’accesso alle case chiuse [della Legge Merlin ne ha parlato il regista Filippo Soldi in Case chiuse, qui la nostra recensione] e che trovavano in un certo senso riparo proprio a San Berillo.
San Berillo è un luogo storico, ma anche un luogo fantastico e un non luogo, ed è questa la particolarità di questo quartiere: il tutto e il contrario di tutto. Ma cosa sarebbe San Berillo senza Cioccolatino, Rosaria, Francesco, Giuseppe, Holly, Orazio, zio Franco, Vincenzo, e tutti gli altri ex abitanti, comprese le prostitute e i matti che si aggirano quasi elemosinando un incontro sessuale?
I fantasmi di San Berillo sono le case abbandonate chiuse con il lucchetto; sono le scritte 3/6/2000 sulle porte d’ingresso delle case, che fanno riferimento al blitz effettuato dalla polizia nel quartiere, che impose il trasferimento delle prostitute rimaste; sono i ricordi delle prostitute che una volta abitavano il quartiere e dei loro, talvolta, impacciati clienti; ma sono anche e soprattutto gli odori, i sapori, le sensazioni e le atmosfere che si accumulano nei curiosi ricordi di Orazio Rapisarda, un oratore carico di entusiasmo che ama camminare nei vicoli nascosti e negli anfratti abbandonati di San Berillo, talmente innamorato del suo quartiere da affermare di poterlo percorrere ad occhi chiusi, e rivivere col solo passaggio i ricordi di un tempo, ricordando ogni cosa, comprese le voci della gente, divertendosi poi ad identificare i luoghi precisi in cui lui e i suoi coetanei di un tempo orinavano, spesso sui gradini d’ingresso di qualche casa.
Edoardo Morabito [che ha scritto il film con Irma Vecchio, che ha curato la fotografia], dirige un ottimo docufilm [da lui montato], peraltro molto divertente, nel quale alterna, alle incursioni felici degli intervenuti, frammenti di repertorio in bianco e nero che mostrano gli incontri sessuali tra le prostitute e i loro clienti, e poi alcune scene in cui vediamo gli abitanti di San Berillo, oggi, mentre camminano senza parlare tra le stradine strette del quartiere [come Via Pistone, Via delle Finanze], silenzio rotto dalla voce di Finocchiaro che interpreta alcuni pensieri scritti dell’ autrice Sapienza, rivalutata troppo tardi.
Caratteristiche sono le modalità con le quali la scrittrice descrive ad esempio la figura dell’architetto Giovanni Battista Vaccarini, che definisce “architetto di lava uscito dalle viscere del vulcano per fare il quartiere”, che ha ricostruito Catania dopo l’eruzione vulcanica del 1669 e il terremoto del 1693.
“Non esistono città felici e città infelici, ma città che continuano, attraverso gli anni e le mutazioni, a dare la forma ai desideri, e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città, o ne sono cancellati”. Un estratto del romanzo Le città invisibili, 1972, di Italo Calvino.
Gilda Signoretti
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I FANTASMI DI SAN BERILLO
Regia: Edoardo Morabito
Con: Orazio Rapisarda, Cioccolatino, Holly, Rosaria, Francesco Grasso, Giuseppe, zio Franco, Vincenzo Spampinato
Sceneggiatura: Edoardo Morabito, Irma Vecchio
Produzione: Lemur Films con il sostegno di Sicilia Film Commission, Regione Siciliana e il Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo
Anno: 2013
Durata: 76′
Trailer: http://vimeo.com/76729692