Se abbiamo ben presente il lungo e instabile periodo politico che l’Italia sta attraversando, ci sembra impossibile anche solo pensare che, in un passato non troppo lontano, qualche rappresentante politico abbia potuto ricevere, prima che l’appoggio dei suoi elettori, una profonda stima che gli derivava dalla serietà e dalla gentilezza d’animo, nonché dalla sensibilità mostrata in ogni occasione pubblica e privata, unita ad una ferrea determinazione che la gente gli riscontrava.
Stiamo parlando di un comunista d’eccezione: Enrico Berlinguer, colui che ha dato nuovo impulso al PCI, impegnandosi in prima persona nell’arduo tentativo di attrarre al partito comunista l’elettorato di destra e gli “indecisi”, evitando stupide promesse o stratagemmi ignobili, ma proponendo e poi dimostrando idee e principi validi.
Alla figura umana e politica di Enrico Berlinguer è dedicato Quando c’era Berlinguer, il documentario di Walter Veltroni, da giovedì 27 marzo al cinema, che da giugno sarà trasmesso su Sky Cinema HD e History Channel HD.
Quando c’era Berlinguer è un documentario prezioso, che non lascia indifferenti, un racconto delicato e formativo di una personalità autentica, quella dello storico segretario del Partito Comunista Italiano, che viene indagata da Veltroni con estrema acutezza e attenzione anche nell’estrapolare immagini di repertorio e foto che hanno fatto epoca, e testimonianze di uomini politici e amici.
Veltroni descrive così il risultato della carriera politica di un uomo per bene, l’unico leader comunista che è riuscito ad ottenere un ampio consenso, così da far votare Partito Comunista ad un italiano su tre, decretando il successo alle elezioni politiche, amministrative e regionali del 1975 e 1976, senza mai, però, vincere sulla Democrazia Cristiana.
Ciò che viene messo in risalto nel documentario è proprio il sacrificio, l’impegno e la passione politica di un uomo che ha fatto parte in prima persona di un periodo storico travagliato e tragico, nel quale le Brigate Rosse seminavano il panico, acuitosi con il rapimento, il 16 marzo 1978, e poi con l’assassinio, il 9 maggio, di Aldo Moro, il presidente del primo partito italiano nei confronti del quale il PCI era oppositore: la DC. Tuttavia, proprio Berlinguer fu promotore del compromesso storico con la DC, che si concretizzò nel 1973, sancendo così la fine dell’estromissione politica del PCI dal governo, con l’obiettivo di intervenire contro la strategia di tensione terroristica nazionale ed internazionale, soprattutto in seguito al colpo di stato militare in Cile dell’11 settembre 1973, compiuto dal dittatore Augusto Pinochet [che avrebbe visto destituirsi il presidente della repubblica cilena Salvador Allende], che avrebbe poi scritto una lunga, violenta e distruttiva pagina storica e politica del Cile.
Berlinguer, l’uomo politico che, tra le altre cose, ruppe con il Partito comunismo sovietico e si batté per l’istituzione del divorzio [il 1 dicembre 1970 fu varata la legge Fortuna-Baslini, alla quale poi fece seguito il Referendum del 13 e 14 maggio 1974 sul divorzio voluto dalla DC, da sempre contraria all’istituzione di questa legge, che doveva decidere se abrogare o meno l’altra che, invece, restò in vigore], è stato forse l’unico uomo politico nei confronti del quale anche i membri delle forze politiche opposte mostrarono stima e riconoscenza, e a dimostrazione di ciò vi sono le commoventi scene del suo funerale a Roma, il 13 giugno 1984, con piazza san Giovanni, porta Maggiore e le strade limitrofe stracolme di gente, di destra e di sinistra, presenti alla cerimonia per pura gratitudine nei confronti di un uomo che prima di aver dimostrato di essere un politico responsabile e serio, aveva dimostrato di avere “un’anima bella”, per ripetere le parole di uno dei membri della segreteria del PCI, Emanuele Macaluso.
E toccanti sono le scene relative all’ultimo intervento pubblico di Berlinguer, il 7 giugno 1984 a Padova, durante il quale venne colto da un ictus, ma si sforzò di continuare a parlare nonostante i cori di sostegno della folla, che, accortasi del suo stato, lo incitava a rientrare. Fanno riflettere le parole di riconoscenza dell’operaio Silvio Finesso, che quella sera, aveva incontrato Berlinguer con una delegazione della fabbrica per la quale lavorava, la Galileo di Padova, e quelle della figlia di Berlinguer, Bianca, direttore del TG3, che, proprio quel 7 giugno 1984, aveva salutato il padre all’aeroporto, ignara del fatto che sarebbe stata l’ultima volta che lo avrebbe visto.
Gilda Signoretti
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QUANDO C’ERA BERLINGUER
Regia: Walter Veltroni
Con: Bianca Berlinguer, Giorgio Napolitano, Monsignor Luigi Bertazzi, Lorenzo Cherubini, Silvio Finesso, Arnaldo Forlani,Alberto Franceschini, Richard Gardner, Michael Gorbaciov, Pietro Ingrao, Emanuele Macaluso, Alberto Menichelli, Eugenio Scalfari, Sergio Segre, Claudio Signorile, Aldo Tortorella
Uscita in sala in Italia: giovedì 27 marzo 2014
Produzione: Sky
Distribuzione: Bim
Anno: 2014
Durata: 117′
QUANDO C’ERA BERLINGUER – Clip “La questione morale”:
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QUANDO C’ERA BERLINGUER – Clip “La vittoria elettorale del 1976”:
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