In un’epoca nella quale la malvagità e l’odio dominavano incontrastati, i gesti umani compiuti da alcune persone, poiché rari e inconsueti, erano maggiormente considerati. L’epoca in questione fa riferimento prima agli anni immediatamente precedenti al secondo conflitto mondiale, e poi agli anni nei quali è stata combattuta, 1939-1945. È questa un’osservazione che facciamo dopo aver assistito alla proiezione di Storia di una ladra di libri, il film dell’inglese Brian Percival [regista della serie tv Downton Abbey], da giovedì 27 marzo al cinema.
Il film è tratto dal romanzo dello scrittore australiano Markus Zusak, edito in Italia da Frassinelli, e dal quale ha tratto la sceneggiatura Michael Petroni [Le cronache di Narnia-Il viaggio del veliero, 2010, Il Rito, 2011].
Il cast artistico comprende attori davvero validi, da Geoffrey Rush a Emily Watson, ma la vera sorpresa è la presenza di Sophie Nélisse, che abbiamo avuto modo di apprezzare in un altro film che abbiamo apprezzato: Monsieur Lazhar, di Philippe Falardeau, 2012 [qui].
1938. Liesel Meminger [Sophie Nélisse] è in viaggio verso la Germania con sua madre e il suo fratellino. La ragazzina sta per essere affidata ad una famiglia tedesca, essendo i genitori impossibilitati a crescere i due figli, considerando anche le loro origini ebree, condizione che avrebbe messo anche loro due a duro pericolo. A causa della malnutrizione, il fratellino di Liesel muore in viaggio in treno, e i suoi funerali si tengono in una zona accanto alla ferrovia. I nuovi genitori di Liesel, i coniugi Hubermann [Geoffrey Rush e Emily Watson], la accolgono in casa in due modi differenti: Hans, il padre, si mostra subito affettuoso nei confronti della ragazzina, e cerca di farla sentire a suo agio, mentre sua moglie, Rosa, è una donna acida e severa, che appare subito cattiva a Liesel. La sua rigidità è però dovuta proprio al corso storico degli eventi, che l’hanno indurita, ma avrà modo di dimostrare la sua generosità nel momento in cui lei e suo marito dovranno nascondere in cantina Max [Ben Schnetzer], un ebreo che diventerà una figura centrale nella vita di Liesel, che lo considera un fratelllo maggiore.
Durante i funerali di suo fratello, Liesel ha recuperato un libro, Il manuale del becchino, che era caduto al prete sulla neve, e che lei ha recuperato, considerandolo un ultimo ricordo di suo fratello. Liese, però, non sa leggere, e questo è il motivo per cui a scuola è derisa dai suoi compagni. Fortuna che a sostenerla ci sono Rudy [Nico Liersch], suo compagno di classe, nonché vicino di casa, e Hans, che le insegnerà a leggere, e che per lei realizzerà un abbecedario sulle pareti della cantina. Liesel scoprirà l’amore per la lettura, motivo per il quale ruberà, per poi però riporli di nascosto negli scaffali, i libri dalla casa del sindaco.
Storia di una ladra di libri è un film poetico, a metà tra una favola cruda e una storia vera assolutamente drammatica e reale. E proprio la sospensione tra dramma e un mondo interiore, che Liesel idealizza e poi comunica attraverso la lettura, è alla base del film.
Storia di una ladra di libri non è un film strappalacrime, perché, sebbene la storia sia drammatica, non perde mai di vista quell’ottimismo e quella ingenuità che permette a Liesel e a Rudy di guardare al mondo con occhi comunque fiduciosi. Molto belle le scenografie curate da Simon Elliott, che ha riprodotto gli interni nei teatri di posa, e la fotografia di Florian Ballhaus, che si veste di colori caldi, rispettando i continui riferimenti del romanzo a colori dalle tonalità accese.
Stona però la presenza della voce narrante, che rappresenta la Morte in persona, sia per il tono scanzonato della voce, che non si sposa con la linea drammatica narrativa del film, sia perché comunque il suo intervento non aggiunge nulla alla storia. Il finale, che ovviamente non sveliamo, si circonda poi di troppa enfasi.
Gilda Signoretti
–
STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI
Regia: Brian Percival
Con: Sophie Nélisse, Geoffrey Rush, Emily Watson, Ben Schnetzer, Nico Liersch
Uscita in sala in Italia: giovedì 27 marzo 2014
Sceneggiatura: Michael Petroni
Produzione: 20th Century Fox
Distribuzione: 20th Century Fox
Anno: 2014
Durata: 131′