Samuel crede che la poca vitalità mostrata sul campo di rugby dalla sua squadra sia dovuta non tanto alla poca concentrazione, ma alla mancanza di partecipazione. Samuel parla di “mancanza di cuore”, e la sua riflessione va al di là delle osservazioni sull’andamento della partita, perché è frutto di un percorso interiore che lo sta rendendo un ragazzo maturo.
Con Samuel [Lorenzo Richelmy] la vita è stata ingiusta. Figlio di una madre assente e di un padre che non ha mai conosciuto, Samuel è cresciuto frequentando cattive amicizie, entrando ed uscendo dal carcere per aver compiuto piccoli furti. Una volta ottenuta la semilibertà, Samuel viene inserito in un programma di riabilitazione sociale. Prima di presentargli il suo assistente sociale, il giudice di sorveglianza [Franco Ravera] gli consiglia di cominciare a fidarsi di chi gli sta accanto, proprio a causa della totale diffidenza del ragazzo nei confronti di chiunque venga a contatto con lui.
A seguirlo c’è Vincenzo [Stefano Cassetti], assistente sociale e allenatore di una squadra di rugby. Samuel presterà un periodo di servizio civile presso un’azienda agricola: i primi giorni sono molto difficili per lui, abituato a stare da solo e a non scambiare parole con nessuno. Vincenzo, una volta compresa la personalità di Samuel, pensa che il suo assistito abbia proprio bisogno di sentirsi parte di un gruppo e di togliere via quella corazza dura che nasconde invece una profonda solitudine, e perciò lo invita ad entrare nella squadra di rugby che allena.
Inizialmente Samuel è meravigliato dallo spirito di gruppo che si respira nel mondo del rugby, e non riesce proprio a capire il motivo per cui, nel terzo tempo, ovvero il momento finale della gara, nella quale vinti e vincitori si salutano amichevolmente e festeggiano tutti insieme, non si respiri neanche un po’ tensione o rabbia da parte degli sconfitti. Samuel e il vice allenatore della squadra, Roberto [Edoardo Pesce] gli insegnano la profondità del mondo del rugby, uno sport che non ha regole ma leggi, nel quale si esprime energia vitale ma anche controllo e riflessione, e, soprattutto, nel quale di esalta il lavoro di squadra, a discapito del ruolo che ciascuno ricopre. Nel rugby tutti lavorano insieme, e nel momento della difficoltà ci sono sempre giocatori pronti a soccorrere il compagno in difficoltà, perché il rugby è uno sport generoso, nel quale non c’è posto per l’egoismo.
Dunque, quale sport migliore per Samuel, per liberarsi dalla sua chiusura, se non il rugby?
Tra un allenamento e l’altro, Samuel impara anche a fidarsi di Vincenzo, e finirà per innamorarsi di Flavia [Margherita Laterza], figlia di Vincenzo. Il ruolo della ragazza nella vita di Vincenzo è fondamentale: suo padre infatti è alcolizzato, e Flavia lo controlla e si relaziona con lui come se fosse lei la madre, ma nello stesso tempo non dimentica l’apporto, fisico e morale, che il padre gli ha offerto fino ad ora.
Filmauro presenta in home video Il terzo tempo, il primo lungometraggio del giovane regista Enrico Maria Artale.
Prima di girare questo film, il regista aveva diretto un documentario dedicato al rugby, ovvero I giganti dell’Aquila, nel quale affrontava la determinazione della squadra di rugby, l’Aquila Rugby, nel voler continuare il campionato nonostante le conseguenze drammatiche del terremoto che ha colpito la città dell’Aquila il 6 aprile 2009.
Artale, ex allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma [la troupe del film è formata da allievi ed ex allievi del CSC], scrive il film con la collaborazione di Francesco Cenni, sceneggiatore di un film che abbiamo avuto modo di apprezzare, ovvero Padroni di casa, di Edoardo Gabriellini [qui la nostra recensione], dello scrittore Luca Giordano [che ha esordito con il romanzo Qui non crescono i fiori, 2013, edito da ISBN] e dello sceneggiatore Alessandro Guida.
Il terzo tempo è un dramma leggero gestito molto bene da Artale, che riesce a evitare di dare al film un tono melodrammatico, cercando invece di vestirlo di dinamicità e credibilità, scegliendo un cast valido e omogeneo.
Presentato al Festival del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, Il terzo tempo racconta una storia di riscatto attraverso il rugby, che rappresenta una metafora di vita per il percorso formativo di Samuel, il quale finirà proprio per costruire la sua solidità smettendo di vedere sempre il mondo come se tutto ciò che lo rappresenta costituisca un pericolo.
Non manca lo humour, seppure presente a tratti. Come non citare la scena che vede protagonisti Vincenzo e il giudice di sorveglianza: quest’ultimo minaccia di presentarsi alla partita di rugby per sorvegliare Samuel e osservarlo giocare in campo. Alla domanda di Vincenzo se sia libero anche di domenica, il giudice gli risponde che, grazie a Dio, è ateo, e dunque libero da impegni.
Nel cast anche Edoardo Pesce, divenuto famoso per avere interpretato il ruolo di Ruggero Buffoni, criminale della banda della Magliana, nella serie tv Romanzo criminale, diretta da Stefano Sollima, e Stefania Rocca, nel ruolo di Teresa, presidente della squadra.
Il DVD include due contenuti extra: il Trailer e il Backstage.
Gilda Signoretti
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IL TERZO TEMPO
Voto film:
Voto DVD:
Regia: Enrico Maria Artale
Con: Lorenzo Richelmy, Stefano Cassetti, Margherita Laterza, Edoardo Pesce, Stefania Rocca, Franco Ravera
Durata: 92′
Formato: 16/9 2.35:1
Audio: Italiano Dolby Digital 5.1
Distribuzione: Filmauro Home Video [www.filmauro.it]
Extra: Backstage, Trailer