Secondo una credenza popolare del Sud Italia, l’arco temporale che comprende le ore subito successive al mezzogiorno sarebbe, soprattutto per i più giovani, da dedicare forzatamente alla vita casalinga.
Le motivazioni, facilmente comprensibili dal punto di vista salutistico [sono, infatti, quelle le ore soprattutto, in estate, in cui le temperature e l’afa si fanno più pericolose], diventano molto più oscure se le si osserva attraverso le lenti del folclore. Quel momento della giornata, infatti, è detto Controra e, contrariamente ad altre credenze che li immaginerebbero avvezzi a scorribande notturne, sarebbe il periodo del giorno in cui gli spiriti dei defunti [le ombre] visiterebbero il mondo dei vivi, interagendo non sempre positivamente con essi.
In questo mondo, sospeso tra un forte senso di religiosità fisica, sanguigna e quotidiana, e un senso di paganesimo e occulto sempre alto oltre la soglia della normalità, dovrà lentamente insinuarsi Megan [Fiona Glascott], moglie di Leo [Pietro Ragusa], pittrice di grido che deciderà di accompagnare il marito in un viaggio di ritorno alle origini.
Un rientro nel paese natio legato a fatti di eredità che si legano alla figura di uno zio prete morto in odore di santità su cui, proprio nello stesso periodo, sono state avviate le indagini per il processo di beatificazione.
Ad accogliere Leo, fuggito da ragazzo dal paese natale [non sopportando più le tensioni all’interno di quel nucleo familiare che si andava via via stringendo attorno alla figura dello zio, soprattutto dopo la drammatica scomparsa dei genitori, e Megan, estranea alle dinamiche sociali del posto e aliena rispetto ai locali anche dal punto di vista fisico], sono da una parte gli amici di sempre dell’uomo [sospesi tra la felicità originata da un emotivo ritorno alla giovinezza comune e una sorta di invidia cattiva, che infetta soprattutto le donne nei confronti della nuova arrivata], e dall’altra la freddezza del mondo familiare e religioso, che prende corpo nella scarsissima intimità tra Leo e suo fratello Nicola [il Federico Castelluccio della serie HBO I Soprano], a sua volta prete, e nel senso di austerità che rimbomba all’interno dell’antico maniero ereditato dallo zio, e che rimbalza nei fregi mortuari che abbelliscono gli esterni delle chiese e degli edifici più antichi con forme mostruose, scheletri e simboli mortiferi.
Forse proprio per questo suo essere esterna e totalmente intonsa dalla realtà e dalle dinamiche che la circondano, Megan diventa, suo malgrado, testimone e confidente di una delle ombre che abitano ancora l’edificio e che, proprio nel momento della Controra, si manifesta con una lunga ombra nera che poco a poco invade le varie stanze del palazzo, fino a raggiungere la mente della giovane, per trasformarsi nelle assurde visioni che l’artista inizia ad immortalare nei suoi disegni che cominciano a raccontare, ossessivi, i momenti di una storia da completare, che vede protagonisti proprio il prete-aspirante santo e una giovanissima cameriera.
Interessante esempio di cinematografia di Genere made in Italy, Controra – House of Shadows, di Rossella De Venuto, rappresenta un esempio a parte all’interno del panorama delle produzioni nostrane, non solo per quanto riguarda la sua indubbia riuscita filmica, ma anche perché potrebbe diventare esempio di un ragionato e fortunato processo produttivo che, grazie all’intercettazione di due attente Film Commission [quella della Puglia e quella dell’Alto Adige], del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e dell’Irish Film Board, a cui si deve la percentuale di co-produzione irlandese, è stato regalato a Controra una dignità economica difficilmente immaginabile per un’opera prima, soprattutto italiana e di Genere.
Per quanto riguarda la dimensione tematica, Controra lega bene gli stilemi horror-thriller con quelli della cultura tradizionale e folcloristica [ambiti osmoticamente legati], inserendosi [pur con diversi momenti di prevedibilità] nell’ideale cammino che la unisce al gotico padano di Pupi Avati, all’horror friulano di Lorenzo Bianchini, e a quello di ritorno neo-generazionale de La progenie del diavolo di Giacomelli e Giovenga, spostando il tutto nel liminare ambito culturale di un piccolo paese del Sud, con le sue arcaiche tradizioni che si mescolano ad una religione quasi ossessiva.
Un thriller familiare abbastanza classico ma coinvolgente, che si traveste da ghost story.
Luca Ruocco
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CONTRORA – House of Shadows
Regia: Rossella De Venuto
Con: Fiona Glascott, Pietro Ragusa, Federico Castelluccio, Marcello Prayer, Bianca Nappi, Ray Lovelock
Uscita in sala in Italia: giovedì 5 giugno 2014
Sceneggiatura: Rossella De Venuto
Produzione: Interlinea Film, Ripple Word Pictures, Barter
Distribuzione: Nomad Distribution
Anno: 2013
Durata: 84’
Trailer: