Per la collana Sinister Film, targata CG Home Video, vi presentiamo due film molto diversi tra loro: 5 tombe per un medium e Asphyx.
Il primo è diretto da un regista molto discusso, considerato, erroneamente, un regista trash [fatta eccezione per Il boia scarlatto]: Massimo Pupillo. Vi avevamo parlato del regista pugliese tempo fa, per presentarvi , qui, l’edizione home video di Il boia scarlatto [che, lo ricordiamo, ha avuto Carlo Rambaldi come effettista speciale], nei confronti del quale, nel corso degli anni, si è, a ragione e a torto, polemizzato. Se in questo film, vicino alla corrente fumettistica, e, diciamolo pure, sui generis, Pupillo aveva usato lo pseudonimo di Max Hunter [stesso pseudonimo usato per La vendetta di Lady Morgan], nel gotico 5 tombe per un medium, 1965, si fa chiamare Ralph Zucker, ovvero il nome del produttore del film.
All’epoca, era consuetudine, per chiunque facesse arte, avere uno pseudonimo, e la scelta di chiamarsi anche Ralph Zucker creò non pochi malintesi a Pupillo, nel momento il cui il produttore venne a mancare.
Di questa curiosa vicenda, e di altri particolari sul film, potrete venire a conoscenza negli extra del dvd, che contiene la sezione Scene alternative, il Trailer cinematografico, e la Vendetta dell’aldilà, che comprende un estratto audio molto particolare di Pupillo, l’analisi critica di Fabio Melelli, e l’intervento di Riccardo Garrone, tra gli attori del film.
A proposito di quest’ultimo, ci è apparso assolutamente sconclusionato il suo discorso sul ricordo del set di 5 tombe per un medium. Infatti l’attore romano si diverte a infierire su Pupillo, denigrandolo per tutta la durata del suo intervento, e descrivendolo come un regista privo di professionalità [non vogliamo emettere sentenze, ma certo l’attore romano è qui oltremodo insolente]. Garrone procede poi con il ricordo della scena d’amore con la regina del genere gotico, Barbara Steele, tra i protagonisti del film, con la quale non c’è stato feeling. Pupillo sfrutta la sensualità di Steele: come non pensare, ad esempio, alla sequenza che la vede immersa in una vasca da bagno, coperta solo di schiuma.
Dopo aver ricevuto la lettera del dottor Jeronimus Hauff, che gli chiedeva di recarsi nella sua dimora per redigere un telegramma, il notaio Albert Kovac [Walter Brandi] raggiunge il castello dell’uomo. Una volta raggiunto il luogo, isolato e tetro, il notaio scopre che in realtà il dott Hauff è deceduto da circa un anno. La moglie di Hauff, Clio [Barbara Steele], però, minimizza il tutto, sostenendo che si tratti solo di un cattivo scherzo. Eppure, la tensione palpabile degli abitanti del posto, la sensazione che il castello sia abitato dagli spettri, e strani rumori, simili allo stridio di un carretto, fanno rabbrividire Albert.
Come se non bastasse, poi, la figlia di Hauff e Clio, Corinne [Mirella Maravidi], è vittima di apparizioni, e, alle anime dei morti, la ragazza rivela di aver visto il padre. Nessuno, soprattutto Clio, dà importanza alla testimonianza della ragazza, che attribuisce questi strani fenomeni ai poteri soprannaturali del padre, dedito all’occultismo. Corinne, poi, mette in relazione queste apparizioni con gli omicidi che si susseguono a catena. Da quando al castello è giunto anche Morgan [Riccardo Garrone], che si scopre essere l’amante di Clio, gli eventi soprannaturali e le sventure si sono fatti più frequenti.
È solo di Morgan e di sua moglie Clio che si sta vendicando il dottor Hauff?
C’è un segreto, poi, di cui Albert non è a conoscenza, e che riguarda l’assassinio del dottor Hauff. Si scoprirà che, proprio sotto le fondamenta del castello, è sepolto un cimitero, nel quale hanno trovato riposo gli appestati, gli alleati del dottor Hauff.
5 tombe per un medium è un film che, seppur non eccellente sotto alcunipunti di vista, merita un certo riguardo, non solo perché comunque rientra tra i film gotici italiani che tanto andavano di moda negli anni ’60-’70 (e infatti ne riprende i tratti distintivi, comprese le atmosfere spettrali e notturne), ma anche per la sostanziale cura tecnica.
Certo, è evidente una certa lentezza a livello ritmico, e una sceneggiatura, firmata da Romano Migliorini e Roberto Natale [gli sceneggiatori di Operazione paura, 1966, di Mario Bava] ingenua, che chiude un finale purificatore e bonario. Il film sembra girato con immaturità e scritto con faciloneria, ma lo stesso non può dirsi per quanto concerne la fotografia, di Carlo di Palma, che qui usa lo pseudonimo di Charles Brown, [direttore della fotografia di Blow-up, 1966, di Michelangelo Antonioni], e gli effetti speciali.
A proposito di questi ultimi, pensiamo alle frequenti sequenze nelle quali le mani dei defunti [talvolta mozzate], sepolti sotto la villa, spuntano dalle tombe, o, insieme, prendono a muoversi prima in modo quasi impercettibile e poi ritmicamente, o ancora i segni lasciati lungo la strada da un invisibile carretto, nel finale. Non c’è sangue, in questo film, ma di certo non mancano le atmosfere e le sensazioni funeree. Curiose, poi, le filastrocche, che sono una costante.
Strano e riuscito ibrido tra una mad doctor story e una ghost tale, Asphyx [1972], di Peter Newbrook, racconta la storia di Hugo Cunningham [Robert Stephens], scienziato all’eterna ricerca del segreto della vita eterna.
La sua sperimentazione, però, si discosta davvero di tanto dalla classica ricerca di un siero miracoloso. Quello che lo scienziato è arrivato a scoprire attraverso dei folli e un po’ fortuiti esperimenti fotografici, è che ogni essere vivente [dai piccoli topi da laboratorio che l’uomo usa come cavie, agli stessi uomini] sembrano essere vegliati dalla presenza di un’oscura aura, l’Asphyx, una sorta di angelo custode al negativo che appare al fianco del vivente che sta passando a miglior vita, come una macabra premonizione mortifera.
Attraverso un gioco di riflessi, luci e ombre, lo scienziato riesce, con l’aiuto dell’aspirante marito di sua figlia, ad ingabbiare, prima, l’Asphyx di un topo da laboratorio, per poi lentamente riflettere sull’effettiva possibilità di rasentare il decesso, per catturare il suo spirito custode e rinchiuderlo per l’eternità negli scantinati del suo palazzo.
Il prezzo dell’immortalità, però, è assai alto, e l’aver ingabbiato le entità mortifere sarà per lo scienziato e i suoi familiari una maledizione.
Horror-gotico misconosciuto, ma che gioca davvero bene con un’idea davvero innovativa e coraggiosa per il Genere, e dimostra un sense of horror ottocentesco concreto, anche nella mescolanza con la struttura sci-fi.
Sinister Film riscopre il film in edizione DVD [fra gli extra solo il Trailer]. Noi, lo consigliamo vivamente.
Gilda Signoretti e Luca Ruocco
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5 TOMBE PER UN MEDIUM
Voto film:
Voto DVD:
Regia: Massimo Pupillo
Con: Walter Brandi, Barbara Steele, Riccardo Garrone,Mirella Maravidi, Alfredo Rizzo, Luciano Pigozzi
Durata: 87′
Formato: 1.85:1
Audio: Italiano Dolby Digital Dual Mono
Distribuzione: CG Home Video – Sinister Film [www.cghv.it]
Extra: Trailer cinematografico; Scene alternative; Vendetta dall’aldilà
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ASPHYX
Voto film:
Voto DVD:
Regia: Peter Newbrook
Con: Robert Stephens, Robert Powell, Jan Lapotaire, Aex Scott, Ralph Arliss
Durata: 99’
Formato: 2.35:1
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital Dual Mono
Distribuzione: CG Home Video – Sinister Film [www.cghv.it]
Extra: Trailer cinematografico