Che cosa è il tempo?
Il tempo viene misurato, viene racchiuso in unità e calcolato con strumenti creati dall’essere umano.
Ma qual è la percezione che ha l’uomo del tempo che scorre, del cambiamento, della crescita di una persona, dell’altro? Nel nostro intimo tutti noi conosciamo la nostra storia da un punto di vista soggettivo che ci porta a nascondere le cose brutte e a dare spazio a quelle belle, per protezione e autoconservazione.
Ma ci ricordiamo anche di tutte le nostre speranze, dei nostri sogni e delle nostre ambizioni, e in alcuni casi fa male scoprire quante di questee cose non si siano realizzate, e quante con rassegnazione abbiamo dimenticato, per non soffrire della loro mancanza nel presente.
E cosa sono le cose belle?
Le cose belle sono nei nostri desideri e nel nostro sguardo mentre li comunichiamo, le cose belle sono nelle lacrime che versiamo e nei nostri visi scavati dal dispiacere. La bellezza è anche nel fallimento, perdendoci troviamo la bellezza in ogni angolo e ne possiamo godere anche per pochi istanti, per poi tornare con uno sguardo nel vuoto, al presente.
Nel 1999 Agostino Ferrente e Giovanni Piperno si recarono a Napoli per un documentario che sarebbe andato in onda sulle reti Rai dal titolo Intervista a mia madre, individuarono in due settimane quattro bambini, e nelle successive quattro settimane chiesero loro di intervistare le proprie famiglie, le loro mamme e di raccontare sé stessi, i loro sogni nel cassetto e la loro storia. Tutti i protagonisti risultano estremamente vitali nonostante le esperienze drammatiche già vissute e che inconsapevolmente si preparavano ad affrontare.
L’opportunità di tornare a scoprire le vite di quei quattro ragazzi si è presentata nel 2009, e per quattro anni i due registi hanno continuato a raccogliere le immagini per un nuovo film che descrivesse gli uomini e le donne che hanno rincontrato.
Adele, Enzo, Fabio e Silvana: due uomini alle prese con il problema della disoccupazione e due donne completamente immerse con difficoltà nelle responsabilità della cura di chi le ha messe al mondo o di chi hanno generato. Teatro della disillusione è una città non più fiduciosa e in crescita come tredici anni prima, ma invasa dall’immondizia e scoraggiata più che mai dalla crisi economica e da una pubblica amministrazione che non risponde alle necessità della popolazione.
I due registi sono riusciti a mettere in contatto i materiali raccolti nel passato e nel presente rendendo il film omogeneo, nonostante la diversa destinazione d’uso dei primi girati. Le immagini del 1999 vengono riproposte con maestria anche durante la narrazione del presente, evitando l’effetto “prima e dopo”, fornendo ulteriori spunti di riflessione allo spettatore.
La ricchezza di questo documentario è nelle persone, nelle vicende struggenti che attraversano le loro vite e nel modo in cui le affrontano sembrando, talvolta, cristallizzati in una realtà dalla quale non riescono ad uscire.
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Alice Ortenzi
LE COSE BELLE
Regia: Agostino Ferrente, Giovanni Piperno
Con: Enzo Della Volpe, Fabio Rippa, Adele Serra, Silvana Sorbetti
Uscita in sala in Italia: giovedì 26 giugno 2014
Sceneggiatura: Agostino Ferrente, Giovanni Piperno
Produzione: Pirata M.C., Parallelo 41, Point Film con Bianca Film e Ipotesi Cinema
Distribuzione: Istituto Luce Cinecittà [www.cinecitta.com]
Anno: 2013
Durata: 88′