Forte della sua esperienza da sceneggiatore per alcune serie tv [Distretto di polizia, Il bello delle donne, Tutti pazzi per amore], oltre che per il grande schermo [fra gli altri, Il bagno turco, opera prima di Ferzan Ozpetek], Stefano Tummolini tenta il salto definitivo dietro la macchina da presa. A cinque anni dal suo esordio alla regia di Un altro pianeta[2008], film low-budget auto-prodotto e girato nel formato HDV, il regista firma un nuovo lungometraggio, questa volta prodotto da Kairos Film.
L’estate sta finendo, in sala dal 10 luglio, distribuito da Istituto Luce, si presenta come un affresco generazionale della giovane borghesia romana, in cui l’autore tenta di distaccarsi dai toni più spiccatamente romantici della classica commedia adolescenziale mainstream, virando verso il dramma e i toni cupi della commedia nera. A detta dell’autore, il film è liberamente ispirato a Nodo alla gola[Rope,1948] di Alfred Hitchcock, regista a cui Tummolini sembra essere particolarmente affezionato, tanto da citare nel film una scena di Intrigo Internazionale, in cui Cary Grant riceve un foglietto lanciatogli dall’alto per avvertirlo di un pericolo imminente.
L’estate volge quasi al termine e Domenico approfitta dell’assenza dei suoi genitori per passare, a loro insaputa, un fine settimana nella villa al mare di famiglia, in compagnia dei suoi amici.
Al gruppo si aggiunge un ospite fuori programma: Guido, cugino di Domenico, un ragazzo impacciato e dagli atteggiamenti infantili, il quale finisce per diventare un peso per tutto il gruppo. Fra i pomeriggi in spiaggia, gli intrecci amorosi e serate d’eccessi a base di cocaina, la spensieratezza dei ragazzi viene minata da un incidente avvenuto in circostanze misteriose; l’evento rivelerà il cinismo e l’egoismo covato nell’animo da ognuno dei personaggi. Nessuno ne ha colpa, in fondo, eppure, la loro indifferenza rende ciascuno di essi responsabili.
Nonostante lo sforzo di coinvolgere nel cast giovani attori professionisti, e di distaccarsi dai modelli del cinema commerciale, il film risulta perlopiù sottotono; gli intenti di realismo si perdono nella scarsa riuscita dell’interpretazione dei personaggi e nella inadeguata lentezza del ritmo narrativo.
Lo studente di giurisprudenza benestante, lo strambo vittima del bullo di turno, il ballerino effeminato da talento show: personaggi stereotipati che non riescono a mettere in scena quella critica sociale cercata dall’autore.
Il tutto rischia continuamente di scadere nella banalità con frasi del tipo “Io non ho mai creduto nell’amore…” o “…le donne sono tutte uguali!”. Fra gli attori, nelle vesti del cupo e sospettoso giardiniere della villa, compare anche il noto attore Antonello Fassari, il quale, salvo un paio di battute, riesce a collezionare solo una serie di sguardi inespressivi. La colorita colonna sonora dai toni pop di Teho Teardo accompagna tutto il film nel tentativo di accentuare quei pochi cenni d’azione, provvedendo a ricrearla artificialmente lì dove manca, aspetto questo che rende il film più vicino alla fiction televisiva che al lungometraggio cinematografico.
Se la fine non ci rivela il destino dei protagonisti, ad esso si affianca il romanzo scritto dallo stesso Tummolini, Un’estate fa, edito da Fazi Editore, in libreria dal 10 luglio. Il romanzo, come dichiarato dallo stesso regista, è da considerarsi il sequel di L’estate sta finendo. Il libro segue le vicende del gruppo di amici durante le indagini riguardanti la scomparsa del loro compagno; ognuno dei personaggi consegnerà la propria versione dei fatti alla polizia. Un racconto a più voci che rivela, strada facendo, il lato oscuro della loro personalità.
Piero Oronzo
L’ESTATE STA FINENDO
Regia: Stefano Tummolini
Con: Andrea Miglio Risi, Marco Rossetti, Giuseppe Tantillo, Nina Torresi, Nathalie Rapti Gomez, Ilaria Gianchi, Fabio Ghidoni, Stefano Fardelli, Lucia Mascino, Antonio Merone, Antonello Fassari
Uscita in sala in Italia: giovedì 10 luglio 2014
Sceneggiatura: Michele Alberico, Mattia Betti, Stefano Tummolini
Produzione: Film Kairos, Elido Srl
Distribuzione: Istituto Luce – Cinecittà
Anno: 2013
Durata: 102′