Ci sono miti e leggende che andrebbero lasciati stare, creature che non andrebbero molestate, luoghi che non dovrebbero mai essere profanati.
Uno di questi è Mamula, l’antica isola-fortezza situata vicino la costa montenegrina che custodisce dentro di sé il ricordo di una terribile tragedia… e non solo.
Due gioiose amiche americane, Kelly e Lucy, decidono di passare qualche giorno di vacanza, ospiti nella villa del loro carissimo amico Alex, ormai prossimo alle nozze.
Durante il soggiorno fatto di balli, divertimenti e lunghe gite in barca, le ragazze hanno modo di conoscere le meraviglie del posto: la natura incontaminata, i bei ragazzi, la vita lontana dalla frenesia delle grandi metropoli americane.
Vi è spazio anche per i ricordi morbosi del college, quando Kelly [Kristina Klebe] era fidanzata proprio con Alex [Slobodan Stefanovic] e, tra un drink di troppo e un tuffo in mare aperto, si assiste alle scenate di gelosia da parte della quasi moglie di Alex, Yasmin [Sofija Rajovic].
Tanto per non farci mancare nulla e per aggiungere quel pizzico di peperoncino alla storia, abbiamo anche il flirt prematrimoniale di Alex con la bellissima Lucy [Natalie Burn]. Tutto questo prima che la storia entri nel vivo, quando lo spettatore fa la conoscenza di Niko [Franco Nero], cupo marinaio stanco che, triste e solitario, si avventura con la sua barca a remi navigando vicino la costa e che, con i suoi profondi occhi azzurri, veglia sulla zona portuale facendo si che nessuno osi avventurarsi sull’isola di Mamula.
C’è qualcosa però che sfugge al suo controllo: nonostante gli ammonimenti a non addentrarsi in quel luogo tetro, i ragazzi, vittime della noia, non gli prestano ascolto e si imbattono in un’antica sirena cannibale che, con il suo canto melodioso, è capace di ipnotizzare qualsiasi navigante di sesso maschile che si avventuri nel suo territorio di caccia, per cibarsene.
Milan Todorovic ci presenta, alla XXXIV edizione del Fantafestiva, Nymph [Mamula] che dopo Zone of the dead segna il suo ritorno dietro la macchina da presa con uno stile più convinto, più sicuro di sé.
Il problema su cui riflettere prima di avventurarsi a realizzare un “film coi mostri” è sempre lo stesso: “il mostro è la portata finale del menù o deve accompagnare abbondantemente il banchetto dall’inizio alla fine?”
Ovviamente noi di InGenere propendiamo per la seconda soluzione e ribadiamo a gran voce che: il mostro andrebbe palesato fin dalla primissima inquadratura!
Detto ciò possiamo dire che l’opera di Todorovic ha l’ennesimo problema di budget di tutti i film indipendenti coi mostri, problema che porta il suo autore a decidere di mostrare al pubblico la sirena cannibale nella parte finale del film. Anche alcune delle scene d’azione, poi, risultano un po’ goffe.
Tra i suoi punti di forza il film ha il personaggio di Franco Nero che è allo stesso tempo malinconico e romantico, ed è sublime vederlo duellare contro il suo alter-ego custode dell’isola di Mamula.
Paolo Corridore
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NYMPH
Regia: Milan Todorovic
Con: Franco Nero, Kristina Klebe, Slobodan Stefanovic, Natalie Burn, Sofija Rajovic
Sceneggiatura: Barry Keating, Milan Konjevic
Anno: 2014
Durata: 90′
Nazionalità: Serbia