Phantasmagoria non è un film, ma ben tre. Tre cortometraggi che non hanno nessun collegamento tra di loro se non l’elemento che fa da trait d’union: i fantasmi.
Tre film per tre registi, Mickael Abbate, Domiziano Cristopharo e Tiziano Martella.
Essendo Phantasmagoria un’opera collettiva e per di più ad episodi, risulta difficile dare un giudizio univoco al film, sia per una questione puramente numerica, sia perché si farebbe un grave errore nel valutare tre film diversi, per storie, tecniche ed interpretazioni, come se fosse un unico film.
Phantasmagoria parte alla grande con i titoli di testa che rimandano allo stile dei classici thriller/horror anni ’80 e ad una musica iniziale, opera dei Girls, gruppo musicale indie rock statunitense [nato e morto nel giro di un lustro, famoso per lo stile musicale ispirato a quello degli anni ’60 e ’70, che suscita lo stesso effetto dei titoli di testa].
La buona partenza viene però vanificata da un’animazione, quella del demone cantastorie che introduce gli episodi, che a tratti risulta fastidiosa: non tanto per l’animazione in sé, ben realizzata, ma a causa della scelta, a mio avviso poco felice, di abbinarla alle riprese “reali”.
Il primo dei tre episodi, Diabolique, è opera di Mickael Abbate, giovanissimo regista sceneggiatore e produttore francese. Il suo esordio alla regia risale al 2009 con il corto Creeps, ed noto soprattutto per essere il programmatore della Samain du Cinéma Fantastique [l’equivalente del nostro FantaFestival] e di In&Out [Festival LGBT]. In Diabolique si esplora il mondo dei fenomeni paranormali, in particolare quello delle case infestate. La trama è interessante ma poteva essere sviluppata meglio considerando che si tratta di un corto e non di un lungometraggio, ma ciò può essere di base per una realizzazione più ampia. Molto interessanti anche alcune scelte tecniche e stilistiche che rendono il film piacevole, nonostante il tema di fondo, da guardare.
Il secondo episodio è My Gift to you di Tiziano Martella. Ma preferisco lasciare l’episodio per la fine del pezzo e faccio un salto al terzo, Il serpente dalla lingua acciaio, opera di Domiziano Cristopharo, regista indipendente romano noto per essere stato il primo, dopo anni di oblio, a far rivivere il genere horror/erotico; pluripremiato per il suo House of Flesh Mannequins [con Giovanni Lombardo Radice, vera icona del cinema horror]. Per la sua estetica vintage è stato spesso definito da molti una via di mezzo tra Fellini e Dario Argento. Il suo è, dei tre episodi del film, quello meno riuscito. Pur confermando, in alcune scene, il suo stile estremamente visionario e scioccante, nel complesso non riesce a trasmettere nulla di quello che ci si aspetterebbe. E i problemi non vanno ricercati nella storia, degna del miglior thriller. []
Torniamo a quello che è il migliore dei tre film presenti in Phantamagoria: My Gift to you.
Il film è stato realizzato da Tiziano Martella, anche lui giovanissimo regista, esperto soprattutto di effetti speciali, diplomato in Multimedia e Tecnologia Digitale. Ha collaborato con numerosi registi famosi come Sorrentino e Garrone e con diverse società di produzione tra le quali Indigo e Cattleya. Questo è il suo secondo lavoro di regia dopo Legio XIII. My Gift to you è un film quasi perfetto: una storia avvincente, una realizzazione eccellente e delle interpretazioni degne di nota.
Il film è un horror puro con tutti gli elementi del Genere, dall’atmosfera ai cambi di scena, usati in maniera ottimale, oltre a contenere delle ottime scelte registiche. Da un esperto di effetti speciali, forse, ci si sarebbe aspettato di più proprio da quel punto di vista, ma la scelta di non strafare si è rivelata vincente. []
Uno degli elementi positivi, comune a tutti e tre gli episodi, è la fotografia, ad opera di tre “artisti” differenti, Francesca Catalano, Domiziano Cristopharo e Stefan Hofman, di grande impatto.
Phantasmagoria è prodotto da M International Production.
Filippo Pugliese
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PHANTASMAGORIA
Regia: Mickael Abbate, Domiziano Cristopharo, Tiziano Martella
Con: Venantino Venantini, Maya Dolan, Sophie Paris, Alberto Cattaneo
Sceneggiatura: Davide Chiara, Riccardo De Flaviis, Lorenzo Paviano, Raffaele Picchio
Anno: 2014
Durata: 82’
Nazionalità: Francia/Italia