Sinister Film continua a riscoprire per CG Home Video cult film appartenenti al gotico italiano: è il turno di Ercole al centro della Terra e Maciste all’Inferno.
Ercole al centro della Terra [1961] di Mario Bava e Franco Prosperi è un peplum ricco di componenti horror e soprannaturali, così come succederà per Maciste all’inferno [1962] di Riccardo Freda. La storia fantastica ci accompagna nelle viscere della Terra dove troviamo il mostro Procuste e un inferno terrificante.
Il viaggio di Ercole ha motivazioni mitologiche [ritrovare una pietra vitale per salvare Deianira], ma la rappresentazione è da puro cinema dell’orrore e mette in primo piano morti che emergono dalle tombe, orrendi spettri vampiri che lottano contro l’eroe.
Una fotografia suggestiva imprime il solito marchio d’autore e lo spettatore si trova calato in una spira-le fantastica ricca di elementi macabri, come alberi che sanguinano, mari in tempesta e cieli multicolori percorsi da nuvole nere. Un film multicolore, come un opera pop, arricchito da voli di turpi arpie e di spettri vampiri, mentre sullo sfondo si consuma una storia d’amore.
Ercole al centro della Terra è uno dei migliori peplum italiani, soprattutto per la componente orrorifica che lo rende un lavoro insolito e originale.
Molto bravo Cristopher Lee nella parte del cattivo, mentre Teseo è interpretato da Giorgio Ardisson e Reg Park si cala nei panni di Ercole. Eleonora Ruffo è la bella di turno.
Possiamo, invece, annoverare nella produzione horror di Freda, per alcune sequenze di puro cinema fantastico, due peplum come I Giganti della Tessaglia – Gli Argonauti [1960] e soprattutto Maciste all’inferno [1962], una sorta di horror che ricorda il contemporaneo lavoro di Mario Bava: Ercole al centro della terra [1961].
Maciste all’inferno [1962] vive di due parti ben distinte: la prima è ambientata in epoca medievale e racconta le vicissitudini di una strega condannata al rogo che maledice gli abitanti di un villaggio; la seconda si svolge cent’anni dopo e vede all’opera Maciste, che si reca all’inferno per combattere il male alla radice e salvare una giovane coppia di sposi.
Il Maciste di Freda, come l’Ercole di Bava, diventa un eroe da cinema fantastico, calato in una dimensione composta di spettri, fantasmi, animali feroci, streghe, ma soprattutto in un’atmosfera claustrofobica agghiacciante e all’interno di scenografia surreali. Freda riporta sul grande schermo una ben riuscita figura di donna-mostro, impersonata dalla strega che si trasforma in ragazza bellissima e seduce Maciste.
Gli elementi da horror gotico sono presenti nella maledizione della strega bruciata sul rogo, ma anche nell’ambientazione ottocentesca, nell’antico maniero e in un villaggio popolato da invasati e indemoniati.
Le sequenze che raccontano l’arrivo al castello di Marta Ganz – erede della strega – con la successiva rivolta popolare fanno parte della cornice gotica. L’irruzione di Maciste per salvare la strega è un evidente anacronismo, giustificato solo dalla tematica fantastica, ma fa sorridere vedere sulla scena un eroe del peplum vestito come Tarzan.
Maciste sfoggia una tenuta adamitica, piega le sbarre con la sua forza soprannaturale e salva la ragazza. Il regista inquadra Maciste come un supe-reroe dei fumetti in grado di attraversare le epoche storiche e di arrivare dove c’è bisogno di lui. I temi gotici ritornano nel processo a Marta Ganz, accusata di essere la reincarnazione della strega, quando si ode il ghigno satanico e la Bibbia brucia davanti alle parole di difesa della donna. La discesa all’inferno di Maciste è puro cinema fantastico, dal momento in cui l’eroe smuove l’albero maledetto dalle radici e comincia la sua peregrinazione. Sono particolari da epica mitologia sia la lotta con il leone che con il gigantesco serpente, mentre trucchi horror accompagnano il moderno Tarzan tra i dannati in mezzo a rocce e fiamme.
La ricostruzione pittorico-musicale dell’inferno è merito di una colonna sonora di Carlo Franci e della mirabile fotografia di Riccardo Pallottini.
Maciste prosegue con prove di forza da film avventuroso-fiabesco e resta stregato da una bellissima presenza, che è la strega, ma non può saperlo. Maciste sconfigge un’aquila reale che mangia le viscere a un dannato [rievocazione del mito di Prometeo], combatte contro un orribile Golia e sconfigge un ciclope ricorrendo al metodo di Ulisse. La strega si innamora di Maciste, si mostra giovane e bella, si fa baciare e torna polvere, liberando il paese dalla maledizione. Il simbolo della vittoria è un rogo sulla Terra e la caduta dell’albero maledetto.
Maciste all’inferno è un lavoro interessante, perché contiene elementi di cinema peplum che si intersecano a particolari gotici e orrorifici. Si tratta di un film bizzarro, che presenta l’incongruenza di calare Maciste in un contesto che non ha niente di mitologico. Kirk Morris [alias Adriano Bellini, interprete di fotoromanzi] caratterizza una figura di eroe popolare che entusiasmava i ragazzini degli anni Sessanta, un eroe invincibile che può raggiungere ogni luogo, persino l’aldilà. L’inferno è reso molto bene dall’ambientazione spettrale calata nel-le grotte di Castellana.
Gordiano Lupi
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ERCOLE AL CENTRO DELLA TERRA
Voto film:
Voto DVD:
Regia: Mario Bava, Franco Prosperi
Con: Reg Park, Christopher Lee, Leonora Ruffo, George Ardisson
Durata: 91’
Formato: 2.35:1
Audio: Italiano Dual Mono
Distribuzione: CG Home Video – Sinister Film [www.cghv.it]
Extra: Featurette “Teseo al centro della Terra”; Galleria fotografica
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MACISTE ALL’INFERNO
Voto film:
Voto DVD:
Regia: Riccardo Freda
Con: Kirk Morris, Hélène Chanel, Vira Silenti, Angelo Zanolli
Durata: 91’
Formato: 2.35:1
Audio: Italiano Dual Mono
Distribuzione: CG Home Video – Sinister Film [www.cghv.it]
Extra: Featurette “Le fatiche di Maciste”