Era il 1990 e le Tartarughe Ninja nate nei fumetti di Kevin Eastman e Peter Laird, dopo le pagine a fumetti e la TV dei più giovani, andavano alla conquista del grande schermo con il Tartarughe Ninja alla riscossa di Steve Barron.
A quello seguirono altri due lungometraggi, sempre caratterizzati dalla presenza di attori in costume [e che costumi, signori!], calati nei gusci dei mutanti teenager.
A distanza di più di dieci anni dal primo film, con mister Michael – Transformers – Bay in produzione e Jonathan – La furia dei titani – Liebesman alla regia, le Tartarughe Ninja tornano in sala con un reboot di saga davvero centrato!
Innanzitutto la storia: dopo un’introduzione animata un po’ sbrigativa, si viene subito introdotti nella malefica avanzata del Clan del Piede, guidato dal folle Shredder [Tohoru Masamune], all’interno dei traffici malavitosi della Grande Mela. Mentre April O’Neil [Megan Fox], una giovane reporter in cerca del suo primo vero caso, inizia a ficcare il naso dove non dovrebbe, ritrovandosi a stretto giro fuori dalla redazione in cui avrebbe voluto far carriera e nel mezzo di un attentato, firmato dai cattivi, nella metropolitana di New York, un gruppo di quattro vendicatori, veloce e implacabili, sembrano essere spuntati dal nulla proprio per porre fine ai traffici illeciti di Shredder e del suo clan.
Inutile specificare che si tratta proprio dei quattro tartarugoni appassionati di pizza e di arti marziali che, dopo un’infanzia e un’adolescenza passate nelle fogne, istruiti dal maestro Splinter [un topo mutato proveniente dal loro stesso laboratorio genetico] alle arti ninja, e dopo aver osservato in silenzio e da lontano il mondo degli umani, sono ormai pronti ad affacciarsi al mondo, per riportare l’ordine nella metropoli americana.
Una trama che non mira certi a portare novità all’interno del mondo dei quattro eroi ninja, ma che mette in atto un meccanismo di modernizzazione del tutto [a partire dall’inserimento di smart phone e nuovi media] che si sposa perfettamente con i personaggi e il plot, che arriva a dare a Tartarughe Ninja un’identità filmica forte, assolutamente contemporanea [i ritmi forsennati faranno impazzire gli spettatori più giovani], che riesce a rendere giustizia al mondo dei TMNT più di quanto abbiano fatto i tre lungometraggi precedenti.
Proprio nella roboante costruzione delle scene d’azione, orchestrate alla perfezione dalla metro alle fogne, per arrivare ad un lunga sequenza in un paesaggio innevato, rimbomba metallica la presenza di Bay, che si rispecchia nella robotica armatura di Shredder, in pieno stile Transformers. E questo è solo uno degli assi nella manica del Tartarughe Ninja di Liebesman, che dalla sua ha anche un carico di ironia meta-cinematografica davvero ben congegnata, e un re-style dei quattro protagonisti guscio-dotati convincente e realistico [mentre un po’ meno buono risulta lo stile del topo Splinter] sia dal punto di vista del look che da quello caratteriale.
Abbandonati i costumi gommosi ’90ies, le nuove Tartarughe Ninja sono state interpretate da quattro attori [Pete Ploszek, Noel Fisher, Jeremy Howard, Alan Ritchson], per poi essere rielaborate in computer grafica, secondo la tecnica del motion capture.
Promosso.
Luca Ruocco
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TARTARUGHE NINJA di Jonathan Liebesman
Regia: Jonathan Liebesman
Con: Megan Fox, Pete Ploszek, Noel Fisher, Jeremy Howard, Alan Ritchson, Danny Woodburn
Uscita in sala in Italia: giovedì 18 settembre 2014
Sceneggiatura: Josh Appelbaum, André Nemec, Evan Daugherty
Produzione: Paramount Pictures, Platinum Dunes, Gama Entertainment Partners, Nickelodeon Movies, Mednick Productions, Heavy Metal Magazine
Distribuzione: Universal Pictures
Anno: 2014
Durata: 101’