Dopo aver fatto esultare i nostri increduli occhi con il primo, grandioso titolo della saga, Ferrante torna a dirigere un seguito che soddisferà per certo i palati medio/esigenti, deludendo forse un pizzico i cultori della Asylum.
Il film si beneficia di una partenza assai godibile: a bordo di un aereo, nel quale regna la tipica atmosfera alla Snakes on a plane, il protagonista dell’episodio precedente, eroicamente sopravvissuto alle originali “precipitazioni”, gode del meritato riposo, assieme alla ritrovata moglie: a New York, meta del viaggio, la consorte presenterà il suo libro, dal titolo “Come sopravvivere ad uno Sharknado ed altri disastri soprannaturali” [..?]; questa idillica scena di rinnovata serenità famigliare, viene interrotta dall’intravedersi dietro le nubi in quota, illuminate sporadicamente dal sopraggiungere di un temporale, di ombre di grossi squali intenti a muoversi come girandole! Come il tutto continui, è facilmente immaginabile!
Che splendore, direte voi affezionati lettori di InGenere Cinema! Difatti, sino a questo spudorato teatrino d’apertura, il film sembra dover bissare la raccolta di “premi Oscar” fatta da Ben Hur. Riuscirà il belloccio Steve Sanders di Beverly Hills a salvare la Grande Mela, prima che un carcarodonte pasteggi con le sue interiora? [O prima che il regista stesso ne distrugga la dignità, seppellendo sotto metri di terra ciò che resta della sua carriera di attore con una terza pellicola?].
Passiamo ora al lato critico: iniziamo col dire che il film merita pienamente di essere visto! Tutte le idee che avevano reso famoso [o famigerato, come dir si voglia] il primo capitolo, sono presenti: un misterioso tornado, intento a rastrellare con attenzione maniacale dall’oceano gigantesche e letali creature, senza però al suo interno far intravedere neanche un piccolo tonnetto o una semplice sardina [che gli squali siano dei grandi predatori anche in volo?]; il fatto che i suddetti pescioni, dopo aver percorso migliaia di chilometri turbinando ad oltre 500 km/h, una volta catapultati con la velocità di un missile fuori da una baraonda di squali terrorizzati dal vuoto, non trovino altro interesse che lo sbranare violentemente qualunque essere umano capiti a tiro; l’assoluta noncuranza riguardante le leggi fisiche che regolano il muoversi dei liquidi [l’acqua è praticamente un elemento semivivo, un golem elementare, intento a mitragliare di pesci ogni cosa che si muova e possegga un codice fiscale]; avvenimenti atti a rafforzare l’immagine del super uomo americano presente nel film, talmente sproporzionati da fare impallidire Rambo.
Proprio riguardo quest’ultimo aspetto, dobbiamo fare una piccola nota di biasimo: in alcuni punti, le scene divengono così allucinanti da risultare esagerate, persino per un film dell’Asylum: sembra quasi si voglia dare un contentino ad un pubblico di fan affezionati, defraudando il titolo da ogni traccia di coerenza e lavandosi così letteralmente le mani per quanto concerne ogni altra qualità apprezzabile in un titolo di questo Genere. Per farla breve, una persona che non ami ridere – osservando un uomo saltare da un dorso all’altro di squali martello in puro tile “Frogger”, o lo stesso roteare in aria, lanciato a chilometri di altezza da una titanica esplosione, intento ad uccidere squali sia nella fase di ascesa che in quella di discesa – difficilmente riuscirà a seguirlo, magari seduto accanto a voi; si aggiunge un’ulteriore nota negativa: probabilmente atto ad ovviare alle povertà di trama esagerata, prevista durante la fase di produzione, si è cercato di creare un momento di dramma famigliare davvero tedioso per la tipologia di pellicola.
Ne risulta un film spezzato letteralmente a metà, con un inizio epico, una continuazione prolissa e balorda, ricca di banali moralismi, per poi nuovamente sfociare nelle più grandi esagerazioni mai create dinanzi allo schermo di un computer, punto cardine, l’eterna lotta uomo e squalo.
Senza pensarci troppo: guardatelo, non ve ne pentirete affatto; consigliato però espressamente ai soli fan sfegatati. A persone “felicemente normali” potrebbe risultare intollerabile e noioso.
Giuseppe Samuele Costantino
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SHARKNADO 2 – THE SECOND ONE
Regia: Anthony C. Ferrante
Con: Ian Ziering, Tara Reid, Vivica A. Fox, Kari Wuhrer
Uscita in sala in Italia: /
Sceneggiatura: Thunder Levin
Produzione: David Michael Latt
Distribuzione: /
Anno: 2014
Durata: 90 min.