La bambola Annabelle aveva già fatto bella mostra di sé in L’evocazione – The Conjuring di James Wan, per finire richiusa all’interno di una teca, nel personale museo degli orrori [reali] dei demonologi Ed e Lorraine Warren, macabro trofeo di una delle loro incursioni nel mondo dell’occulto.
Da allora è passato appena un anno, e il feticcio del terrore viene rispolverato da John R. Leonetti, sodale collaboratore di Wan, che proprio alla sua storia dedica una sorta di prequel/spin-off, in cui i Warren diventano presenza lontana, soltanto suggerita da un sacerdote che ne racconta blandamente i riusciti scontri col mondo del paranormale.
L’ambientazione, quindi, come per L’evocazione rimane retrò, e il Genere di riferimento, l’horror demoniaco, declina in un devil doll che, accantonate le note più ironiche, avrebbe qualche carta in comune con la più iconica delle saghe sulle bambole assassine, quella di Chucky, a cominciare proprio dalla modalità di trasmigrazione dell’anima nera nel fantoccio.
Come nel caso dei film originati dalla classico di Tom Holland, una criminale [in questo caso una folle omicida facente parte di una setta satanica] tira le cuoia morta ammazzata, e invece di finire dritta all’inferno arriva ad infestare la bambola, trasmigrandoci all’interno per via ematica, grazie all’ausilio di un’affiliazione demoniaca.
L’ambito filo-satanico viene telefonato già poco prima che la donna invasata entri in scena insieme al suo compagno, con un servizio tv dedicato alla Manson family.
Da quel momento c’è solo l’attesa che il male si faccia vivo e, poi, rifugga a nascondersi nel bambolotto, per iniziare a far marcire dall’interno l’idillio familiare dei Form: Mia [Annabelle Wallis], casalinga con la passione per il cucito, John [Ward Horton], laureando in medicina, e la nuova arrivata, Lia.
Il carnet di fenomeni spiritico-demoniaci posseduto dalla bambola Annabelle, parte con le stra-classiche attivazioni automatiche degli elettrodomestici di casa [macchina da cucire, piastra 33 giri, fornelli di cucina], passando per una particolarmente inquietante presenza femminile, con ovvia lunga capigliatura a coprire il volto, che si aggira per le stanze dell’appartamento dei Form, per lo spostamento di oggetti [la sedia a dondolo], fino ad arrivare a momenti di tensione particolarmente ispirati e riusciti: la scena ambientata nel sotterraneo del palazzo, con l’ascensore montacarichi, in primis, ma anche il successivo inseguimento/avvicinamento del demone ferino sulle scale, e il suo ripresentarsi, di tanto in tanto, all’interno della quotidianità della famiglia.
Nel film si respira anche un po’ d’aria da Rosemary’s Baby, e, come d’uopo, le vessazioni paranormali a discapito della giovane protagonista sono vissuti dal suo compagno come un potenziale esaurimento nervoso.
In questo caso, a drizzare le orecchie per cercar di captare segnali maligni nell’aria, per poi schierarsi al fianco della protagonista, saranno una libraia segnata da un grave lutto familiare, e il parroco del quartiere d’origine della famiglia, assai legata al mondo ecclesiastico sin dall’inizio della storia.
Quel che manca, però, è un bel po’ di mordente, qualcosa che riesca davvero a tener vivo il racconto che s’affloscia in più di un punto, per affondare all’interno di un finale spiacevole, per quanto filo-cattolico. Peccato, ma sempre meglio del catechismo.
Horror non da buttare: ci si aspettava di più!
Luca Ruocco
–
ANNABELLE
Regia: John R. Leonetti
Con: Annabelle Wallis, Word Horton, Alfre Woodard, Kerry O’Malley
Uscita in sala in Italia: giovedì 2 ottobre 2014
Sceneggiatura: Gary Dauberman
Produzione: New Line Cinema, Atomic Monster, Safran Company
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Anno: 2014
Durata: 93’