In un futuro prossimo, Kurt [Simon Merelles] e Eva [Ana Ularu] vivono oltre la grande muraglia degli Stati Uniti d’Europa, nelle terre abbandonate dopo la crisi economica globale. Lei è incinta e, per assicurare un futuro migliore al loro bambino, i due vogliono entrare in Europa illegalmente.
Index Zero è il primo film di fantascienza italiano, con ambizione internazione, dai tempi di Nirvana di Gabriele Salvatores.
A firmare quello che, a parere di chi scrive, è stato uno dei film più interessanti dell’ultimo Festival Internazionale del Film di Roma, è Lorenzo Sportiello, giovane filmaker pugliese con all’attivo una consolidata esperienza nella realizzazione di videoclip e pubblicità oltre che autore del corto FIB1477 [interpretato da Carolina Crescentini] presentato alla 63° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e del corto Col sangue agli occhi che vinse il premio di categoria al RIFF.
Index zero è un film di Genere con un forte approccio intimista. Una fantascienza umanista dove la messa in scena è realistica è la rappresentazione del futuro il più vera possibile. Gli effetti visivi sono notevoli ma quasi del tutto invisibili e totalmente al servizio della storia.
Anche la narrazione è in una soggettiva rigorosa che punta soprattutto sul minimalismo del racconto, senza didascalia e con una carenza di dialoghi e di spiegazioni introduttive che sono un modo per rimanere legati alle emozioni che traspirano dalle immagini.
La giovane coppia affronta un lungo e disperato viaggio che parte dalle terre aride e finisce in un tunnel scavato illegalmente sotto la muraglia. Una volta superato il confine, Kurt e Eva vengono catturati dalla polizia dell’immigrazione che li confina in un centro di detenzione temporanea, separati.
E’ qui che scoprono che ad ogni persona è assegnato un indice di sostenibilità basato sul benessere e la produttività personale, un indice che si divide in classi; un indice che decreta chi può sopravvivere e chi deve morire.
Kurt è considerato potenzialmente sostenibile, detenuto in attesa di raggiungere l’indice zero, indice che gli consentirà di diventare cittadino europeo. Eva, invece, è considerata non sostenibile, detenuta in attesa di essere espulsa dall’Europa: nel 2035 infatti, in Europa, la gravidanza naturale è illegale; la gestazione dei bambini avviene in uteri artificiali per non far perdere alle donne nove mesi di produttività.
Dietro la maschera del film di fantascienza, Index Zero nasconde la volontà di trattare, in modo metaforico, quello che oggi avviene sotto gli occhi di tutti: lo stesso concetto di sostenibilità, che attualmente è percepito dal pensiero comune come un valore necessario, in questo film è riconsiderato cercando di immaginare cosa succederebbe se fosse portati alle estreme conseguenze.
Index Zero è un film che tratta il tema dell’immigrazione: in fin dei conti il film non vuole essere una rappresentazione distopica del futuro, ma una proiezione realistica del presente distopico.
Filippo Pugliese
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INDEX ZERO
Regia: Lorenzo Sportiello
Con: Ana Ularu, Simon Merelles, Antonia Liskova
Uscita in sala in Italia: /
Sceneggiatura: Lorenzo Sportiello, Claudio Corbucci, Francesco Cioce
Produttore: Giuseppe Gargiulo, Lorenzo Sportiello
Distributore: /
Anno: 2014
Durata: 84’