Nel mondo del cinema, per far sì che una creatura risulti all’altezza del grande schermo e delle aspettative megalomani del popolo americano, si tende a ritoccare la realtà dei fatti e ad accostarla alle fantasie infantili dei sopracitati.
Classico esempio Jurassik Park, in cui il Deinonychus è rinominato senza troppa premura Velociraptor, carnivoro grosso quanto un pollo, dal nome ahimè maggiormente cinematografico. In quest’ennesimo episodio della saga Leprechaun, si è andati ben oltre, e dalle burlone e minute creature vestite di verde, grandi bevitori di birra e felici abitanti del Regno Unito, si è giunti ad un troll, ovviamente iracondo, in quanto strappato dai ponti sotto i quali è solito vivere, per essere inserito nel contesto di una miniera, a guardia di un tesoro, del quale certo non sa che farsene [togli ad un troll il piacere di chiedere il pedaggio ai passanti pena la morte, cosa gli resta? L’ira cieca della disoccupazione!].
Il titolo in questione, riesce ad aggravare la già delicata situazione dei suoi predecessori. La trama è quanto più di banale ci si possa aspettare: siamo nella ridente Irlanda. Le vittime di questa ennesima delusione targata WWE Studios, sono quattro ragazzi, canonicamente divisi in coppie, impegnati in un viaggio studio/divertimento.
I primi due sono rispettivamente il classico americano medio dedito all’alcool ed una tipetta priva di virtù, all’infuori di quella di essere una grande amica; allupati e scontati, nei loro gesti si comprende l’intenzione di creare distanza con i drammi ed i quesiti irrisolti di un’adolescenza appena trascorsa [male].
La seconda coppia, formata da una ragazza [chiaramente la protagonista] con disturbi di codipendenza, legata ad un belloccio disinteressato, per il quale ha messo da parte sogni e libertà di pensiero. Unico momento nel quale riuscirà a dire “no” alle manie possessive e di controllo del gelido fico in questione, [SPOILER] sarà quello che porterà tutti alla morte! A volerne fare una giusta, la signorina!
I giovani si affidano quindi ad un abitante del luogo, che promette di condurli in un sito dal grande valore storico, dove in realtà è interesse dei locali sacrificarli al Černobyl’-folletto di cui si è parlato.
Due uniche note positive per la pellicola: la prima, si è riusciti a dare un’idea dei luoghi naturali assai vicina alla tipologia collinare verdeggiante che rendono tanto spettacolare Scozia ed Irlanda; il film è girato in Canada, eppure non si direbbe affatto.
La seconda, è quella di essere riusciti a far tornare sul grande schermo, dopo 78 anni dalla sua ultima apparizione cinematografica, il nano Brontolo; farà la sua apparizione nei primi minuti del film, lungi dal ruolo di minatore, ora in vesti di cacciatore silvano! Detto questo, ciò che avanza del mattone sotto esame, è una caduta di stile continua: attori che passano dalla totale isteria all’assoluta lucidità, in modo del tutto bipolare; irlandesi con atteggiamenti tipici dei redneck americani; musiche totalmente incapaci di creare atmosfera ed inquadrature discutibili persino ad un concorso amatoriale.
Ultima nota dolente va spesa per il “trollauchan”, [SPOILER] infine trucidato con un metodo balordo [quando un intero villaggio non riusciva a fare similmente da 50 anni], guardandolo bene in “viso”, altri non è che Thomas Marvolo Riddle alias Voldemort, con in bocca le conseguenze di una cattivissima igiene orale. Incredibile somiglianza a parte, il mostro risulta una creazione con movenze davvero imbarazzanti e troppo scimmiesche per un abitante del piccolo popolo. Indubbiamente, il film non mirava certo a livelli qualitativi maggiori di quelli che discutibilmente tocca; alcune scene splatter risultano spassose; gli attori fanno a gara per antipatia e presto si termina col fare tifo avverso, affinché il trollauchan faccia mattanza e ponga la parola fine all’agonia dei nostri bulbi oculari! Guardatelo, ma solo con accanto grandi scorte di popcorn ed attorniati da amici cui piaccia ridere di cose davvero brutte.
Giuseppe Samuele Costantino
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LEPREUCHAN ORIGINS
Regia: Zach Lipovsky
Con: Stephanie Bennett; Andrew Dunbar; Brendan Fletcher; Melissa Roxburgh
Uscita in sala in Italia: /
Sceneggiatura: Harris Wilkinson
Produzione: WWE Studios
Distribuzione: Lionsgate Films [USA]
Anno: 2014
Durata: 90′