L’arte, la poesia e la classe del celebre studio di animazione Ghibli, continua a manifestarsi. Soltanto il 3, 4 e 5 novembre, uscirà nei nostri cinema, compreso il Nuovo Cinema Aquila [http://www.cinemaaquila.com/film/la-storia-della-principessa-splendente/] La storia della principessa Splendente, il meraviglioso film d’animazione di Isao Takahata.
Quest’ultimo dirige e firma la sceneggiatura di un film che ha subìto un lungo processo. Il progetto, infatti, prese forma oltre 50 anni fa, per un’idea del regista Tomu Uchida, e avrebbe dovuto essere prodotto dalla società Toei Animation, fino a quando, poi, a prendersene carica fu, per l’appunto, studio Ghibli.
La storia della principessa Splendente è uno di quei film d’animazione che restano impressi nella mente, e non è possibile dimenticare, tale è la profondità e la raffinatezza di cui è rivestito. Soggetto, sceneggiatura, grafica, musica, e non solo, si sposano perfettamente.
Ed è proprio la musica la coprotagonista di questo gioiellino di Takahata, capace di commuovere, affascinare e conquistare, come la voce della monaca buddhista Kazui Nikaido, autrice ed interprete della struggente canzone finale Quando ricordo questa vita. Autore di due musiche e dei relativi due brani, scritti con l’aiuto del cosceneggiatore del film, Riko Sakaguchi, lo stesso Takahata: Filastrocca dell’asilo e La signorina celestiale.
A curare le musiche, il compositore Joe Hisaishi, che ha firmato ben 9 colonne sonore per Hayao Miyazaki [tra le quali Nausicaa della valle del Vento o Il mio Totoro].
Impegnato a tagliare le canne di bambù, un giorno un vecchio tagliatore scopre con meraviglia una neonata all’interno di una canna. La creatura gli è stata inviata dalla Luna, e l’uomo, che non ha figli e vive solo con sua moglie, decide di prendersi cura della bambina, e crescerla come una figlia propria, che chiamerà Kaguya. La bambina cresce a vista d’occhio, e tutti, anche i bambini che abitano in montagna, sono stupiti dalla rapidità con la quale la bambina cresce. Il vecchio e sua moglie non le fanno mancare nulla, e dal suo arrivo la loro vita è cambiata.
Un giorno, poi, il vecchio trova all’interno di alcune canne che sta abbattendo stoffe preziose e una quantità ingente di monete d’oro. Per il tagliatore, è il segno che la bambina è una creatura celeste, e che quelle vesti e le monete sogno un segnale. Quelle monete verranno usate dal vecchio tagliare per costruire alla principessa un grande palazzo in città, allontanandola dal villaggio, così umile e povero, più congeniale al suo rango.
Kaguya conosce le canzoni che la gente del villaggio canta, eppure nessuno gliele aveva insegnate prima, e neanche lei sa spiegarsi il motivo per il quale ne è a conoscenza. Kaguya è una bimba molto vivace, eppure spesso viene colta da momenti di turbamento, che si fanno più intensi quando diventa una ragazza.
Ad un certo punto della sua esistenza, però, Kaguya comincia a porsi molte domande sulla sua origine, e sul perché sia stata mandata sulla Terra dal pianeta Luna. I pretendenti si fanno avanti, ma Kaguya, che non è di questa Terra, non ha nessuna intenzione di sposarsi, e così fa ai suoi pretendenti delle richieste particolari:ciascuno di essi, avendola paragonata ad un oggetto prezioso difficilmente raggiungibile, dovrà venire in possesso dello stesso, e solo colui che riuscirà nell’impresa potrà divenire suo marito. Il destino è già scritto, e nessun uomo potrà mai contrarre matrimonio con una creatura divina come Kaguya.
L’inquietudine comincia a prendere il sopravvento quando la principessa comprende che deve lasciare il pianeta Terra, e che presto gli abitanti della Luna verranno a prenderla, perché l’espiazione che è stata costretta a subire è giunta a compimento.
Ma qual è questa grave colpa di cui Kaguya si è macchiata? Non è possibile saperlo, ed anche Takahata lascia la questione aperta. Kaguya non ha mai considerato la sua presenza sulla Terra una punizione, in quanto è qui che ha trovato una vera famiglia, degli amici, e soprattutto è entrata in contatto con la natura.
Gli dei della Luna credevano che affidare Kaguya ad un tagliabambù, povero e incolto, servisse ad umiliare la Principessa, che invece trae tesoro da tutto ciò che ha conosciuto e conoscerà sulla Terra, per poi acquistare una notevole mole di stimoli e conoscenze che la porteranno, un domani, a diventare una bella persona, saggia e gentile.
È innegabile la vicinanza tra Kaguya e Heidi, il personaggio dell’anime tra i più famosi degli anni ’80, diretto dallo stesso Takahata, sia perché entrambe hanno vissuto tra i monti, e sia perché sono state strappate via da quell’ambiente salubre e semplice per vivere in città, ma entrambe, in un modo o nell’altro, torneranno in montagna: Heidi per stabilirsi definitivamente, Kaguya per una visita breve ma necessaria, per colmare il vuoto profondo che quelle montagne, a lei tanto care, le hanno lasciato. Notevole è l’apporto dato al film dai doppiatori, in particolare da Chiara Fabiano e Lucrezia Marricchi e, che prestano la voce alla Principessa Splendente, da piccola e poi da grande, e Carlo Valli, che presta la voce al tagliatore di bambù.
Appassionanti e dolorose le scene di Kaguya con il suo migliore amico d’infanzia, Sutemaru, ora uomo sposato e padre di famiglia, impegnati in una danza soave che li vede sospesi in aria.
Gilda Signoretti
LA PRINCIPESSA SPLENDENTE
Regia: Isao Takahata
Con: Lucrezia Marricchi, Flavio Aquilone, Carlo valli, Chiara Salerno, Giorgio Borghetti, Ambrogio Colombo, Marco Guadagno, Roberto Draghetti, David Chevalier, Francesco Bulckaen, Domitilla D’Amico, Chiara Fabiano
Uscita in sala in Italia: 3, 4, 5, novembre 2014
Sceneggiatura: Isao Takahata, Riko Sakaguchi
Produzione: Studio Ghibli
Distribuzione: Lucky red
Anno: 2013
Durata: 137′