Rare volte si vedono degli uomini che dedicano la propria esistenza interamente a perseguire il proprio sogno facendo di quello che amano una ragione di vita; uno di questi è sicuramente Brando Quilici che ha ereditato da suo padre Folco la passione per la natura con le sue bellezze e i suoi pericoli.
Negli anni di permanenza nel circolo polare Artico egli ha realizzato delle meravigliose riprese di scenari incontaminati e situazioni bizzarre mai viste dall’uomo occidentale medio, rintanato al sicuro delle sue mura domestiche.
Quale occasione più ghiotta se non questa per raccogliere l’intero materiale e darlo in pasto al pubblico non facendo il classico documentario, che troppo lo avrebbe accostato a quelli di suo padre, ma utilizzando l’espediente della finzione scenica per inanellare quelle riprese fantastiche?
Il filo conduttore di tutto è l’orsetto polare Nanuk [Pezoo] che deve ricongiungersi alla sua amata madre unica fonte di sostentamento per il piccolo. Ad aiutarlo in questo viaggio ci sarà il piccolo Luke Mercier [Dakota Goyo] che dovrà affrontare le proprie paure e scoprirà cosa significa diventare grandi assumendosi le proprie responsabilità.
Insieme a loro, Muktuk [Goran Visnjic] non visto di buon occhio dalla sua famiglia che lo crede in qualche modo responsabile della morte del padre di Luke.
Una storia semplice quella di Roger Spottiswoode che firma la parte romanzata del film che ben si sposa con le riprese [assolutamente veritiere] realizzate da Brando. Molto interessante scoprire gli usi e le abitudini del popolo Inuit [da noi conosciuti come Esquimesi], poco conosciuti a livello cinematografico ed etichettati solo ed unicamente in quanto cacciatori di balene.
Magari le loro tradizioni possono far storcere il naso a molti animalisti ma, come si vede dal film, in realtà questa popolazione ha un alto senso dell’onore e un grande rispetto per gli animali che cacciano che costituiscono la loro fonte principale di sostentamento.
Vedendo Il mio amico Nanuk si riapre la solita questione sugli orsi in cattività ed il rapporto sempre più complesso tra uomo e natura che fa paura solo quando non la si conosce, non la si rispetta e la si prende sottogamba.
In generale l’opera filmica risulta ben costruita, godibile e arricchita da immagini di repertorio veramente suggestive.
Paolo Corridore
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IL MIO AMICO NANUK
Regia: Roger Spottiswoode, Brando Quilici
Con: Pezoo, Dakota Goyo, Goran Visnjic
Uscita in sala in Italia: giovedì 13 novembre 2014
Sceneggiatura: Hugh Hudson, Bart Gavigan
Produzione: Media-Max, BQ Productions, Original Pictures, Rob Heydon Productions
Distribuzione: Medusa Film
Anno: 2014
Durata: 98’