È stato davvero un peccato non aver potuto incontrare il maestro Olmi, assente alla conferenza stampa di presentazione del suo ultimo film: Torneranno i prati, al cinema dal 6 novembre 2014, distribuito da 01 distribution, e prodotto da Cinemaundici Ipotesi Cinema con Rai Cinema.
Il regista [come non citare il suo capolavoro: L’albero degli zoccoli, 1978] è ricoverato a Milano per una sospetta broncopolmonite, ma ha voluto comunque presentare il film attraverso un breve video, nel quale esprime le sue riflessioni sulla prima guerra mondiale, di cui quest’anno si sono svolte le celebrazioni in occasione del centenario dal combattimento [1914-1918], che l’Italia celebrerà invece nel 2015, poiché l’anno della Sua entrata in guerra risale al 1915.
Olmi, nel suo discorso, ha parlato di ipocrisia, tradimento, vigliaccheria, relativamente alle responsabilità politiche, a livello mondiale, nei confronti dei soldati partiti per il fronte e ingannati dal loro profondo amor di patria, convinti di andare a combattere contro il nemico, quando, invece, riflette Olmi, il nemico era lo Stato in persona, incurante della drammaticità vissuta dai soldati, sfruttati e privati di ogni affetto, negli anni tra i più bui della storia.
È seguito poi un backstage curioso, nel quale vediamo Olmi, che firma anche la sceneggiatura, spiegare agli attori come vivono i giorni in trincea i protagonisti del film, sopraffatti dall’ansia, sui monti innevati nelle Alpi vicentine, nell’attesa di un possibile nuovo attacco dei nemici, che, temono, possano decimarli tutti.
Tra gli attori del film, hanno preso parte alla conferenza: Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti, Andrea Di Maria, Camillo Grassi.
Olmi divide il film in tre momenti: l’abdicazione alle regole militari, l’apprendimento di tecniche e nuove responsabilità, e la fase dell’allucinazione. È proprio quest’ultimo aspetto, l’allucinazione, a vestire il film, e in realtà lo riveste già dall’inizio. Torneranno i prati è un film evocativo e poetico, molto teatrale. Non c’è azione, e i dialoghi sono molto brevi e concentrati.
A parlare è l’inquietudine. Meravigliosi sono i paesaggi dell’Altopiano dei Sette comuni di Asiago, e i territori limitrofi. Olmi lavora bene proprio sulla trasmissione di questi sentimenti, costruendo un film intimista, nel quale è l’ansia dell’attesa la vera protagonista: l’attesa della prossima controffensiva del nemico, l’attesa per il buio che sta per calare, negando la possibilità ai soldati di controllare il territorio circostante, ma anche l’attesa per il giorno che verrà, dal quale non si conosce nulla.
In Torneranno i prati non c’è una vera e propria storia, e i personaggi sono appena abbozzati. Siamo in trincea, ed essi vivono con preoccupazione gli esiti della guerra, ma, in primo luogo, vivono con angoscia la separazione dalle proprie famiglie, e pensano con sgomento alla loro fine, lasciandosi andare alla più cupa rassegnazione.
Eppure, in tutto questo vuoto esistenziale, c’è spazio per il sogno, che, guarda caso, viene offerto proprio dalla natura, come spiega un soldato che, di notte, osserva da una feritoia una volpe che si aggira nel bosco, fantasticando poi sui colori che un albero secolare assumerà in primavera, motivo per cui prova gioia. I soldati hanno smarrito ogni ideale patriottico: se sono partiti in guerra avvolti da una totale esaltazione dell’eroicità, ora sono tornati a vedere la guerra con più realismo, lontani da prospettive fasulle e induriti nell’animo.
Tirando le somme, l’ultima fatica di Olmi, se non convince drammaturgicamente, è ben diretta dal punto di vista tecnico. Gli 80 minuti trascorrono piacevolmente, grazie proprio all’incantevole scenario montuoso, e al dignitoso lavoro fotografico di Fabio Olmi [direttore della fotografia, ad esempio, di Basilicata coast to coast, di Rocco Papaleo, 2010, e recentemente di … E fuori nevica, di Vincenzo Salemme].
Gilda Signoretti
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TORNERANNO I PRATI
Regia: Ermanno Olmi
Con: Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti, Andrea di Maria, Camillo Grassi, Niccolò Senni, Domenico Benetti, Andrea Benetti
Uscita in sala in Italia: giovedì 6 novembre 2014
Sceneggiatura: Ermanno Olmi
Produzione: Cinemaundici Ipotesi Cinema con Rai Cinema
Distribuzione: 01 distribution
Anno: 2014
Durata: 80′