La droga mi innescava una frenesia che aumentava finché il cervello non la consumava in un’esplosione lieve che partiva dal fondo della nuca e saliva in fretta […] finché provavo un tale piacere da sentirmi in armonia con il mondo, ed ero avvolto da una sensazione divina.
A parlare è Bob, il protagonista di Drugstore Cowboy, il secondo film del regista statunitense Gus Van Sant. CG Home Video rende onore al regista distribuendo in home video i suoi primi due film: Mala Noche, 1986, per la collana Raro Video, e Drugstore Cowboy, 1989, per la collana Pulp Video.
Il protagonista di Drugstore Cowboy è Matt Dillon, bravissimo in questo ruolo che lo vede interpretare un ragazzo tossicodipendente che prende consapevolezza della sua condizione per provare ad uscire dal tunnel della droga.
Un primo piano segna l’inizio del film, con Bob sdraiato su una barella, a bordo di un’ambulanza. É una sequenza finale, che segna però l’inizio del film, nella quale il ragazzo, scampato alla morte, si lascia andare ad una serie di riflessioni sulla sua vita, avvolge il nastro della sua vita e pensa con rammarico agli errori commessi, e con nostalgia a sua moglie, Dianne [Kelly Lynch].
Anche lei faceva parte della banda capeggiata da Bob, nella quale rientravano Rich [James Le Gross] e Nadine [Heather Graham]. Le rapine erano all’ordine del giorno,e banche e farmacie erano le principali vittime dei quattro. Con il passare del tempo, però, proprio Bob, il più sicuro del gruppo, comincia ad essere stufo della sua condizione di “delinquente drogato”, e le superstizioni di cui vive certo non lo aiutano. A peggiorare le cose, il desiderio di Nadine di prendere un cane, da tenere in casa con loro, che scatena in Bob brutti ricordi legati a Panda, il cane che aveva preso con Dianne: quest’ultimo, dopo una rapina in una farmacia, scappò dall’automobile dove li stava aspettando, e fu poi preso dai poliziotti, che lo usarono come guida per raggiungere la casa dove la coppia viveva segretamente.
La decisione di disintossicarsi viene presa con determinazione da Bob nel momento in cui Nadine muore per overdose.
Il suo corpo esile, malato, indebolito e segnato dalla continua assunzione di droga, gli suscita pena, e non riesce a dimenticarlo. Dovrà portarlo via dall’hotel nel quale si è rifugiato con il resto della banda, e abbandonarlo…
Tratto dal romanzo autobiografico di James Fogle, dall’omonimo titolo, Drugstore Cowboy è un film che racconta la vita di quattro giovani ragazzi attraverso il punto di vista di Bob. Nel corso del film osserviamo la sua evoluzione: da ragazzo ribelle, che considera la droga, come molti, simbolo di ribellione e non tanto di desolazione e rifugio, a ragazzo responsabile e riflessivo, che capisce di essere ad un bivio: sprofondare definitivamente nel tunnel della droga o salvarsi. Sceglie la seconda strada, e farà di tutto per uscirne.
Bob non è un ingenuo, e sa bene che gli spettri del passato continueranno a perseguitarlo, ma la sua determinazione è più forte, e, rimboccatosi le maniche, farà pace con la sua vita. Nel cast anche lo scrittore William S. Burroughs, nei panni di padre Tom, ex tossicodipendente. Saranno lui e Dillon a chiudere il film con riflessioni genuine e insieme filosofiche sulla vita. Van Sant dirige un film che assume sì toni drammatici, ma mai esasperati, tanto da venire affiancato da un umorismo leggero: pensiamo al discorso sulle scaramanzie di Bob, alla sua ossessione per i cappelli e per gli specchi. Unico contenuto extra del dvd, la galleria fotografica.
Di altro stile è Mala noche, primo film del regista, poco conosciuto e mai uscito nelle sale cinematografiche. A parlarci del suo debutto cinematografico è lo stesso regista, in una lunga e interessante intervista contenuta negli extra, alla quale segue un promo del film.
Mala noche si ispira al racconto omonimo di Walt Curtis, e, come per Drugstore Cowboy, è stato scritto dallo stesso Van Sunt. Il film è stato girato in bianco e nero per volontà dello stesso regista, che paragona i personaggi, che si muovono in bianco, in ambienti spesso notturni, al rapporto che vi è tra loro, un rapporto “in bianco e nero”, in bilico tra la criminalità e il riscatto. La musica variegata accompagna la desolazione dei protagonisti, alternandosi al silenzio e a rumori talvolta impercettibili.
Mala Noche è ambientato a Portland, nell’Oregon, e ha inizio dall’incontro tra l’immigrato clandestino, di origini messicane, Johnny [Doug Cooeeyate] e il giovane commesso di un drugstore, Walt [Tim Streeter].
Sedotto dalla bellezza di Johnny, Walt si dichiara immediatamente a lui, offrendogli una notte d’amore in cambio di denaro. Un po’ per ripicca, un po’ perché attratto dal suo fisico, Walt trascorrerà una notte di sesso con Roberto Pepper [Ray Monge], che, come Johnny, non pare subire il fascino dell’uomo. Innamorato di Johnny, Walt si impegnerà a conquistarlo, intanto continuando a frequentarlo insieme con Roberto, e poi invitando entrambi ad una gita in auto.
I due ragazzi, pur di non rinunciare ad un pasto o ad una semplice birra, accettano la sua amicizia, ma è solo la convenienza a prevalere, poiché entrambi non sono interessati a costruire davvero una relazione né sentimentale né un rapporto di amicizia. Gli immigrati in città continuano ad aumentare, e con essi l’intolleranza dei residenti e della polizia, che non perde occasione di colpire con i manganelli i clandestini nascosti a bordo dei treni. Walt, che è la voce narrante del film, rincorre una felicità che non arriverà mai, perché il suo amore per Johnny non è ricambiato.
Johnny e Roberto sanno che dalla loro vita non possono aspettarsi molto…
Mala Noche è un film avvolto da una ritmicità molto lenta, che a lungo andare finisce per annoiare lo spettatore, in particolar modo perché la continua ricerca di dettagli, di particolari, e di lunghe sequenze monotone, non sembrano portare ad una evoluzione della storia. La stessa morbosità con la quale la macchina da presa, spesso in movimento, scruta il corpo dei personaggi può risultare snervante, compresi i primissimi piani.
E forse, proprio la scelta del regista di non intervenire con dei tagli, laddove invece ce ne sarebbe stato bisogno, fa perdere continuità al film. Si avverte poi un certo distacco rispetto a Drugstore Cowboy, dovuto probabilmente ad una attenzione maniacale all’estetica e quindi alla tecnica, a scapito di una sceneggiatura frammentata e poco approfondita.
Gilda Signoretti
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DRUGSTORE COWBOY
Voto film
Voto DVD
Regia: Gus Van Sant
Con: Matt Dillon, Kelly Lynch, James Le Gross, Heather Graham, William S. Burroughs
Durata: 97′
Formato: 1.78:1
Audio: Italiano 5.1, Italiano 2.0, Inglese 2.0
Distribuzione: CG Home Video [www.cghv.it]
Extra: Galleria fotografia
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MALA NOCHE
Voto film
Voto DVD
Regia: Gus Van Sant
Con: Doug Cooeeyate, Tim Streeter, Ray Monge
Durata: 78′
Formato: 1.37:1
Audio: Italiano, Inglese
Distribuzione: CG Home Video [www.cghv.it]
Extra: Promo, Intervista a Gus Van Sant