Un vecchio adagio popolare recita: “Se non hai niente da dire, taci. Farai più bella figura”. Sfortunatamente, Silvio Muccino, ha deciso di non osservare più questo saggio monito, e così, dopo cinque anni d’assenza dal grande schermo, torna al cinema con Le leggi del desiderio, pellicola anacronistica, prevedibile e davvero poco riuscita. Ma non era meglio tacere?
Giovanni Canton, interpretato dallo stesso Muccino, carismatico e funambolico trainer motivazionale, è convinto ci siano tecniche precise che possano permettere a chiunque di raggiungere ciò che si desidera, sia esso il piacere, il lusso, il potere o l’amore.
Considerato dai suoi tanti fan una sorta di profeta, e da molti altri un cialtrone che si approfitta delle debolezze altrui, Canton decide di dimostrare la veridicità delle sue teorie organizzando un concorso per la selezione di tre fortunate persone, che verranno da lui portate nell’arco di sei mesi al raggiungimento dei loro più sfrenati desideri. Ma l’intenso rapporto che si stabilirà fra il life coach ed il terzetto prescelto produrrà effetti inaspettati nella vita di tutti loro, soprattutto in quella di Canton.
Con Le leggi del desiderio, Muccino sembra chiudere idealmente la sua involontaria trilogia sull’inverosimile, aperta con il suo primo film: Parlami d’amore, e proseguita con Un altro mondo. Il regista ed attore, anche in questa occasione, si propone l’arduo compito di raccontare – attraverso il suo personaggio – un profilo psicologico estremo o quanto meno poco comune.
Se nei suoi primi due film si soffermava sugli eccessi e sulla indifferenza sentimentale di ragazzi alto borghesi, che vivono la loro esistenza senza alcun coinvolgimento emotivo e sfruttando il prossimo [naturalmente, sul finale tutti cambieranno idea, capendo la profonda morale della storia], stavolta, l’enfant prodige del cinema italiano, si confronta con un imbonitore del 21esimo secolo, un po’ Guru un po’ “sola”.
L’esempio cinematografico più evidente e scontato è quello di Magnolia, capolavoro di P.T. Anderson [il destino ha voluto che il film di Muccino esca in sala lo stesso giorno di Vizio di Forma, l’ultima straordinaria pellicola dello stesso Anderson], in cui Tom Cruise interpretava un sedicente esperto nel campo dell’amore, il quale teneva seminari sul suo metodo di conquista in giro per gli Stati Uniti.
Se in Magnolia questo mestiere era lo specchio di una società vuota alla ricerca di strade facili per soddisfare i propri bassi istinti, e pronta ad osannare falsi idoli, nel film di Muccino [uscito ben quindici anni dopo quello di Anderson: questo ci dice circa l’attualità del tema] le attività di Canton vengono proposte con semplicità e leggerezza, come un concerto di una rock star che è lì solo per intrattenere, o peggio, per mantenere quello che promette.
È un buono Canton, così come sono buoni i candidati, pronti a diventare le cavie del suo esperimento. Hanno tutti desideri legittimi e dignitosi, che non possono raggiungere con le loro sole forze – chissà poi perché? – ma hanno necessariamente bisogno del life coach e delle sue tecniche infallibili.
Il tutto è ambientato in un contesto inverosimile, appunto, da commedia romantica, nel quale ogni cliché legato al Genere viene riproposto senza nemmeno abbozzare qualcosa di differente o quanto meno non prevedibile. Tutto si svolge e si concretizza come nella migliore/peggiore tradizione della Romance con Sandra Bullock – se vogliamo essere buoni – o quella con Hilary Duff o Britney Murphy – se vogliamo essere sinceri -. Dunque, uno sguardo infantile e prevedibile reso involontariamente divertente dalla pretensione e dalla sconfinata ambizione del suo regista. L’unica nota davvero positiva si può rintracciare nella interpretazione di Nicole Grimaudo, che riesce a dare verità ed sincerità ad un personaggio davvero al limite, scritto da Muccino e dalla sua compagna Carla Vangelista con il loro tipico sguardo inverosimile e pretenzioso.
Non era meglio tacere?
Paolo Gaudio
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LE LEGGI DEL DESIDERIO
Regia: Silvio Muccino
Con: Silvio Muccino, Nicole Grimaudo, Maurizio Mattioli, Carla Signoris, Luca Ward
Uscita in sala in Italia: giovedì 26 febbraio 2015
Sceneggiatura: Carla Vangelista, Silvio Muccino
Produzione: Medusa Film, Lotus Production
Distribuzione: Medusa Film
Anno: 2015
Durata: 105′