Repubblica Popolare Cinese, 1967: siamo agli inizi della Grande Rivoluzione Culturale e il giovane Chen Zhen [Shaofeng Feng] è uno fra i tanti studenti incaricati di trascorrere alcuni anni nelle aree più antiche e campestri della Mongolia Interna, per insegnare lettura e scrittura cinese ai bambini delle tribù del luogo.
Ritrovatosi in una realtà completamente differente da quella di città, Chen passa dall’essere maestro scolastico ad allievo dell’anziano capo tribù Bilig [Basen Zhabu], che lo istruisce sulle usanze del luogo, ma soprattutto sui lupi, le regali creature della steppa.
Chen rimane sedotto da questi animali e ne studia a fondo le loro abitudini, fino a quando il governo centrale non impartisce l’ordine di uccidere a vista l’intera specie.
Ribellandosi alla volontà del governo, ma soprattutto a quella della tribù di Bilig, Chen salva un cucciolo di lupo dallo sterminio, decidendo poi di allevarlo e addomesticarlo.
La sua decisione metterà inevitabilmente a rischio il popolo con cui vive.
A quattro anni da Il principe del deserto, Jean-Jacques Annaud torna in sala con L’ultimo lupo, film basato sul controverso libro semiautobiografico Il totem del lupo di Jiang Rong [pseudonimo di Lu Jiamin], riportando gli spettatori nel regno animale dopo L’orso e Due fratelli.
Le nobili creature, addestrate sin dalla nascita da Andrew Simpson, hanno come sfondo i magnifici panorami naturali della Mongolia Interna, girati in 3D [in parte nativo].
Simpson e Annaud hanno compiuto una sorta di miracolo, riuscendo a infondere ai lupi la capacità di sostenere un ruolo e regalare espressioni uniche allo spettatore, con solo la parola assente all’appello.
Il regista, infine, sottolinea le similitudini fra i lupi e la tribù del posto, mostrandoci la ferocia, la furbizia e l’astuzia che li accomuna, ma anche la lealtà e il rispetto per la terra che li ospita. Il film mostra anche come questo equilibrio venga poi calpestato dall’egoismo e dall’ignoranza dell’uomo, manifestando il collasso dell’ecosistema della Mongolia Interna quasi come se si stesse assistendo alla caduta della prima tessera del domino, che causa inevitabilmente il crollo dell’intera fila.
L’ultimo lupo è un imperdibile viaggio emozionante adatto a tutte le età, che rappresenta una vittoria certa per Annaud [invitato a non rimettere più piede in Cina dopo i controversi L’amante e Sette anni in Tibet, è stato riaccolto a braccia aperte proprio da coloro che lo avevano scacciato e calorosamente invitato a lavorare a questo film] e una conferma del suo essere “regista del mondo” capace di abbattere le frontiere sin dall’inizio della sua carriera.
Luca Pernisco
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L’ULTIMO LUPO
Regia: Jean-Jacques Annaud
Con: Shaofeng Feng, Shawn Dou, Ankhnyam Ragchaa, Basen Zhabu, Yin Zhusheng, Baoyingexige
Uscita sala in Italia: giovedì 26 marzo 2015
Sceneggiatura: Jean-Jacques Annaud, Alain Godard, John Collee, Lu Wei
Produzione: China Film Co., Reperage, Beijing Forbidden City Film Co., Mars Films, China Movie Channel, Beijing Phoenix Entertainment Co., Chinavision Media Group, Groupe Hérodiade, Loull Productions, Edko Films
Distribuzione: Notorious Pictures
Anno: 2015
Durata: 121’