Fin dai primi minuti, al tavolo della bettola di un Congo disidratato, il tòpos del film si palesa in un triangolo di sguardi: Lui ama Lei che sta con l’Altro. Lui è Javier Bardem, Lei è Jasmine Trinca, e l’Altro, nascosto sotto inquietanti tonnellate di pettorali e deltoidi, un nerboruto Sean Penn.
Tutto potrebbe finire in un’accesa discussione o in una scazzottata chiarificatrice in un vicolo, se non fosse che l’obiettivo dichiarato del regista, Pierre Morel, è azione, nella sua forma più pura.
Il contorno africano è dunque il teatro in cui i tre protagonisti si confrontano con le trame sotterranee ordite da occulte multinazionali, trame che porteranno Felix [Javier Bardem] a coinvolgere Jim Terrier [Sean Penn] nell’omicidio di un ministro locale, costringendolo così alla fuga dal paese e ad abbandonare Annie [Jasmine Trinca], disperata, inconsolabile e condannata a finire subitaneamente nelle maglie di un matrimonio infelice con il Felix di turno.
Naturalmente la tradizione favolistica prevede che una volta assegnati i ruoli: eroe, antieroe e oggetto del desiderio dell’eroe, la trama segua il naturale svolgimento degli eventi che riporteranno al giusto ricongiungimento, in questo caso, con più morti possibili come intermezzo.
Anni dopo, dunque, Jim Terrier, minacciato dagli strascichi dell’operazione africana, nel tentativo di fare chiarezza, si trova a rincrociare i compagni di un tempo, e tra amici da vendicare, proiettili da schivare e un amore da conservare romantico a tutti i costi, la storia si avvia al giusto epilogo.
Il film ha ritmo, e il regista si conferma un buon intrattenitore, nonostante i nuovi pettorali di Sean Penn facciano assurgere il protagonista a ruolo di eroe da romanzo Harmony: niente spade ma kevlar, cicatrici ed esplosivi; il talento dei tre attori raggiunge apici interessanti, come nella scena del ristorante, dove Lei vede Lui da tempo lontano e agli occhi del geloso marito non nasconde un fugace e colpevole rimpianto.
Purtroppo questi momenti vengono esorcizzati da didascalismi ingombranti, su tutti la metafora finale dell’arena, in cui il toro ferito si sovrappone drammaticamente all’eroe sofferente, incornando la sensibilità degli spettatori più pretenziosi.
E non si indispongano le femministe, il post Lara Croft ha rivisitato in parte il ruolo dell’eroina, che qui torna a frignare all’ombra della virilità del suo maschio Alpha.
Nel complesso The Gunman, tratto dal romanzo di Jean Patrick Manchette: Posizione di Tiro, è un thriller action che scorre senza troppe pretese, tranne quelle di far passare un paio d’ore di distrazione allo spettatore.
Francesco Rombaldi
–
THE GUNMAN
Regia: Pierre Morel
Con: Sean Penn, Javier Bardem, Jasmine Trinca, Idris Elba, Ray Winstone, Mark Rylance
Uscita in sala in italia: giovedì 7 maggio
Sceneggiatura: Pete Travis, Don MacPherson, Sean Penn
Produzione: Silver Pictures
Distribuzione: 01 Distribution
Anno: 2015
Durata: 115’