“Mentre il mondo crolla, ognuno di noi va in pezzi. Era difficile dire chi fosse più pazzo…io o gli altri“. Con queste parole Max Rockatansky descrive le giornate del futuro post apocalisse che è costretto a vivere, tuttavia queste stesse parole appaiono adatte anche per raccontare la sensazione potentissima che si avverte durante la visione di Mad Max: Fury Road, pellicola riuscitissima del veterano George Miller.
Presentato fuori concorso al Festival di Cannes di quest’anno, il film è sostanzialmente il grande ritorno del Guerriero della Strada, Mad Max che ossessionato dal suo turbolento passato si convince che il modo migliore per sopravvivere sia muoversi da solo.
Sfortunatamente si ritrova coinvolto con un gruppo in fuga attraverso la Terra Desolata su un blindato da combattimento, guidato dall’imperatrice Furiosa. Il gruppo è sfuggito alla tirannide di Immortal Joe che, furibondo per il tesoro che gli è stato portato via, ha sguinzagliato tutti i suoi uomini sulle tracce dei ribelli. Hanno inizio così 120 minuti di cinema purissimo, di azione alla vecchia maniera, di inseguimenti e corse automobilistiche a limite dell’impossibile, di personaggi grotteschi, sporchi, brutti, cattivi ma soprattutto completamente pazzi.
Dopo circa trent’anni, George Miller rilancia la saga nota per aver scoperto il talento ed il volto di Mel Gibson, con più stile che mai e soprattutto senza fare sconti alla sua visione estrema e crudele di questo universo.
Mad Max: Fury Road non è un film moderno o strettamente hollywoodiano, ma appare piuttosto come la possibilità straordinaria per un regista di sfruttare lo sviluppo tecnologico di questi anni al fine di realizzare al massimo le idee proposte nel corso della sua carriera. È da tutta la vita che Miller aspettava di potersi esprimere così su Mad Max e lo si percepisce nettamente dalla prima ora di film che è capace di realizzare.
È già nella storia del cinema di Genere la sequenza adrenalinica e psichedelica della lunga corsa attraverso la tempesta di sabbia di Max e Nux all’inseguimento di Furiosa. Assolutamente da applausi a scena aperta, così come l’interpretazione mirabile di Charlize Theron che restituisce solo con lo sguardo il malessere, il terrore e la rabbia dell’Imperatrice-schiava di Joe l’Immortale.
L’ideatore della trilogia di Mad Max questa volta sembra non voler limitare il suo desiderio di bellezza e caos che da sempre caratterizza questi suoi film. Le lande desolate e i deserti di Fury Road non conosco silenzio ma solo il frastuono di motori rombanti, di esplosioni fragorose e della chitarra elettrica della colonna sonora, suonata diegeticamente da uno dei Figli della Guerra del Tiranno.
Forse l’unico limite di questa grandissima opera di intrattenimento sta nell’evoluzione del suo protagonista, il folle Max che dopo una prima parte in cui appare testimone imprevedibile e letale, si trasforma nella seconda metà nell’eroe tipico del cinema americano che da solo risolve tutto e salva la bella di turno.
Un vero peccato poiché Tom Hardy era riuscito a non far rimpiangere il vecchio Mel ed a delineare i tratti di un antieroe bilanciando alla perfezione follia e terrore, fragilità e spregiudicatezza. Detto questo, Mad Max: Fury Road resta un film assolutamente da non perdere che ha superato le aspettative e rilanciato – cosa non facile davvero – una saga molto amata degli anni ottanta. Chapeau!
Paolo Gaudio
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MAD MAX: FURY ROAD
Regia: George Miller
Con: Tom Hardy, Chalize Theron, Nicholas Hoult, Hugh Keays-Byrne
Uscita in sala in Italia: giovedì 14 maggio 2015
Sceneggiatura: George Miller, Brendan McCarthy, Nico Lathouris
Produzione: Warner Bros. Pictures, Village RoadShow Picture, Kennedy Miller Mitchell
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Anno: 2015
Durata: 120′