Jurassic World è un buon monster movie, quasi un kaiju, anche preso al di fuori della saga di Jurassic Park.
Ma è anche un buon sequel, e funziona decisamente meglio rispetto all’indeciso capitolo 3, e all’amabile Il mondo perduto – Jurassic Park.
Jurassic World sposta, innanzitutto, il livello di narrazione e di intrattenimento su una struttura molto più simile a quella di un godzilla-movie, con un grande, cattivo e pericolosissimo mostro a far da protagonista, e da primaria minaccia per gli altri personaggi [umani e non].
Un mostro, sì, e non propriamente un dinosauro, proprio perché, il nuovo arrivato, l’Indominus Rex, è una creatura creata in laboratorio combinando i DNA di diverse specie di dinosauri [T-Rex, Velociraptor…] e quelli di altre specie viventi, che riescono a donargli capacità specifiche da non sottovalutare, e che ne accrescono di molto il potenziale distruttivo.
Il primo punto fermo, quindi, è questo: l’Indominux Rex, il carnivoro più pericoloso che abbia mai messo piede sulla Terra, occuperà gran parte della percentuale di scene dedicate ai dinosauri, ma non sarà assolutamente da solo.
Ma partiamo dal principio: Jurassic World parte dal concetto, condivisibile e veridico, che dopo alcuni anni dall’apertura del parco a tema completamente ricostruito e messo in sicurezza, il numero di turisti e interessati inizia a subire un’importante flessione.
Questo perché il concetto di “de-estinzione” è ormai entrato nel pensiero comune, come realtà accettata e “normale”.
Proprio per questo, la InGen ha messo in cantiere l’idea di dare al pubblico nuove e inedite specie [“Più grandi, più cattive… con più denti.”] capaci di accendere la scintilla della curiosità nella gente, e quella del bonifico nei finanziatori interessati a legare le nuove creature al proprio brand.
I dinosauri sono, ancora una volta, legati ai numeri, alle cifre, ai soldi… e la saga di Jurassic Park, da buon eco-vegeance, ha già più volte evidenziato che questa non è mai una scelta fortunata.
Quando l’Indominus, infatti, evaderà dal suo recinto-prigione insinuandosi nel parco giochi, l’instancabile manager Claire Dearing [Bryce Dallas Howard] sarà costretta a rivolgersi al più ruspante Owen Grady [Chris Pratt], per evitare la carneficina e riuscire a salvare, in primis, i suoi due nipoti [Nick Robinson e Ty Simpkins] in giro per Jurassic World proprio quel giorno.
Ma torniamo ai dinosauri: quali le specie che faranno bella presenza nel quarto scoppiettante capitolo della saga?
I raptor, innanzitutto, legati a doppio nodo a Owen: quattro esemplari della pericolosa specie, infatti, sono stati allevati dall’uomo fin da piccolissimi, e ormai lo riconoscono come il loro maschio alpha. Saranno loro [Echo, Blue, Charlie e Delta] i principali sauri comprimari, impegnati anche in una bella scena d’inseguimento anticipata anche in uno dei poster del film.
Posto di tutto rispetto anche per un gruppo variegato di pterosauri e un paio di sorprendenti entrate in scena di un enorme mosasauro, in principio impiegato quasi come un’orca ammaestrata.
E il T-Rex? Certo c’è anche lui, e gli sarà riservato un posto di tutto rispetto, di cui non vi anticipiamo nulla.
Luca Ruocco
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JURASSIC WORLD
Regia: Colin Trevorrow
Con: Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Vincent D’Onofrio, Jake Johnson, Nick Robinson, Ty Simpkins
Uscita in sala in Italia: mercoledì 10 giugno 2015
Sceneggiatura: Colin Trevorrow, Derek Connolly
Produzione: Universal Pictures, Legendary Pictures, Amblin Entertainment
Distribuzione: Universal Pictures
Anno: 2015
Durata: 130’