Uscito in sala lo scorso novembre, Cub – Piccole prede è un film horror belga distribuito in Italia da Notorious Pictures.
Un gruppo di boyscout è giunto in un bosco per il consueto campeggio estivo. A badare loro vi sono Peter [Stef Aerts] e Chris [Titus De Voogdt]: il primo, violento e nevrotico, il secondo protettivo e comprensivo con i ragazzi. Tra i boy scout vi è Sam [Maurice Luijten], dal carattere schivo e introverso, amante della natura e curioso di perlustrare il bosco per scoprirne le caratteristiche. Sam è vittima delle cattiverie di Peter, che prima lo punisce e lo ingiuria ingiustamente.
Il ragazzino scoprirà che nel bosco vive allo stato brado un ragazzino, Kai [Gill Eeckelaert], che, si narra, si trasformi la sera in licantropo. Il luogo scelto dai boy scout è avvolto da un passato oscuro: anni prima i dipendenti di una fabbrica di autobus, chiusa per fallimento, si suicidarono appendendosi proprio a quegli alberi.
Cub – Piccole prede, il cui titolo originale è Welp, che segna il debutto al cinema di Jonas Govaerts, è un film incompleto, perché incompleta è la narrazione, non spiegando diverse situazioni che si succedono. Pensiamo alla figura del “protettore” di Kai, di cui lo spettatore viene a conoscenza nella seconda parte della storia, personaggio che alla fine fa solo da contorno, e di cui non scopriamo nulla.
Per non parlare poi dello stesso Kai, che in fondo, insieme a Sam, è il coprotagonista del film, che arriva sulla scena dopo essere stato annunciato dai capi boyscout, senza suscitare alcuna impressione, però, nello spettatore.
I personaggi, dunque, non sono indagati in modo introspettivo, e questo aspetto nuoce al film. Non si comprende neanche il motivo di tanto odio di Peter nei confronti di Sam. Troppe situazioni inspiegate e, forse, troppa carne al fuoco, in un film che si veste di una buona prima parte, che poi sfoga in violenza e in un crescendo di isteria nella deludente chiusa.
Peccato, perché Cub – Piccole prede parte da una buona premessa; il finale, poi, anche se inaspettato, davvero imprevedibile, lascia molti dubbi. Il bosco, poi, non parla, non comunica, ma ha solo un ruolo marginale, non costituendo il punto centrale della storia, come è stato invece per tanti cult dell’horror.
Gilda Signoretti
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CUB – PICCOLE PREDE
Regia: Jonas Govaerts
Con: Maurice Luijten , Stef Aerts , Titus De Voogdt , Jan Hammenecker, Gill Eeckelaert
Sceneggiatura: Jonas Govaerts, Roel Mondelaers
Produzione: Potemkino
Distribuzione: Notorious Pictures
Anno: 2014
Durata: 85′