Home / Recensioni / In sala / GOING CLEAR: SCIENTOLOGY E LA PRIGIONE DELLA FEDE di Alex Gibney

GOING CLEAR: SCIENTOLOGY E LA PRIGIONE DELLA FEDE di Alex Gibney

Going clear 1In ogni religione si manifesta una particolare forma di fanatismo che, se non riconosciuto dagli stessi interessati, può avere delle serie conseguenze sullo stato psicofisico dei facenti parte del gruppo o della setta.

Non sono esclusi da questa considerazione i fedeli della chiesa di Scientology, nata nel 1954 per volontà di L. Ron Hubbard. Alex Gibney, dopo l’apprezzato e scomodo Mea Maxima Culpa: Silenzio nella casa di Dio [qui la nostra recensione], torna a parlare di religione, e lo fa abbandonando lo Stato del Vaticano per spostarsi negli USA, dove l’organizzazion di Hubbard ha preso piede, fino ad espandersi in modo esponenziale con il passare degli anni.

Gibney si muove in questo documentario, tratto dall’omonimo romanzo di Lawrence Wright, attraverso immagini di repertorio e testimonianze di ex appartenenti alla comunità Scientology, indagando la mente di Hubbard e prendendo in esame i suoi oltre 1000 libri pubblicati, soffermandosi in particolare su Dianetics. La forza del pensiero sul corpo.

Ciò che viene fuori, seppur in modo sommario, da questa analisi, è una fantasia smisurata, curiosa e, che ci si creda o meno, interessante, che culmina in una sorta di creazionismo che vede  un’entità aliena all’apice della piramide, in grado di dominare il mondo e, di conseguenza, gli uomini. Going clear 2Non vogliamo però svelarvi troppo di quest’ultimo lavoro del documentarista americano, che di certo fa riflettere molto, e che, forse, sorprenderà gli spettatori per le particolari teorie e convinzioni sulle quali si fonda Scientology, o per le alquanto particolari e strambe tecniche di punizione ai danni dei fedeli considerati indisciplinati, che in alcuni casi, in passato, furono lanciati in mare da una nave per espiare le loro colpe.

La fama di Scientology si deve anche alla presenza, al suo interno, di personaggi del mondo dello spettacolo, e non solo. Pensiamo a John Travolta – che in un’intervista sulla sua fede in Scientology si sofferma sui principi della stessa, come: no alla guerra, sì alla gioia, sì ad una civiltà senza follia – o a Tom Cruise, che di recente è stato insignito della medaglia della libertà al valore, messagli al collo dal successore di Hubbard, David Miscavige. Fa un po’ impressione vedere l’attore abbracciare con trasporto e veemenza il ministro della chiesa, o parlare di Scientology con molta sicurezza e presunzione.

Going 3Soprattutto, però, si resta un po’ sgomenti di fronte alle testimonianze di ex fedeli dell’organizzazione relative ai controlli costanti che hanno dovuto subire prima e dopo aver lasciato la chiesa; pensiamo al caso di Marty Rathbun, pedinato, spiato, controllato da mattina a sera per aver lasciato Scientology ed essersi sposato con una donna non appartenente al culto. Lo stesso Cruise, ai tempi della suo matrimonio con Nicole Kidman, fu controllato con ossessione dai membri della chiesa, proprio perché colpevole di aver sposato una donna non appartenente a Scientology e per giunta figlia di uno psicologo famoso australiano, oppositore di questo gruppo. Cimici, piazzate nella sua casa, e sedute di auditing, furono, secondo ciò che viene raccontato da diversi testimoni, fondamentale per causare la rottura della coppia.

Viene spontaneo dunque constatare quanto la preoccupazione dei membri alti di Scientology sia ancora oggi quella di controllare le menti dei propri adepti e di evitare che, in caso di allontanamento da essa, spieghino o rivelino particolari scomodi, ed è qui che subentra il ricatto, ed è per questo che molti fedeli hanno paura di abbandonare il gruppo.

Lo spettatore avrà poi modo di osservare i trionfalismi e le esaltazioni che caratterizzano le feste organizzate da Miscavige in un’ampia sala, dove si inneggia a Hubbard, raffigurato in un ritratto al quale si guarda con gratitudine [in suo onore si organizzano le feste per festeggiare il suo compleanno, anche dopo la sua morte].

Going clear: Scientology e la prigione della fede è un documentario della durata di due ore molto interessante, ben montato e diretto, come è nello stile di Gibney, che non omette nulla, e non teme le reazioni di un’organizzazioni che si è espansa molto, ma che negli ultimi anni ha diminuito il numero dei suoi fedeli.

Gilda Signoretti

GOING CLEAR: SCIENTOLOGY E LA PRIGIONE DELLA FEDE

3.5 Teschi

Regia: Alex Gibney

Uscita in sala in Italia: giovedì 25 giugno 2015

Produzione:  HBO Documentary Films, Jigsaw Productions, Sky Atlantic

Distribuzione: Lucky Red

Anno: 2015

Durata: 120′

Gilda Signoretti

x

Check Also

IL PROGRAMMA COMPLETO DEL 44° FANTAFESTIVAL: Dal 27 novembre all’1 dicembre a Roma

Giunto alla XLIV edizione, il FANTAFESTIVAL è pronto a spiegare le sue ...