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IL CASO DELLA BELVA DEL PLENILUNIO di Andrea Maccarri

IMG-20150523-WA0032Dopo La fine, Andrea Maccarri torna al cortometraggio con Il caso della belva del plenilunio. Il soggetto è completamente diverso dal precedente: se in La fine il protagonista si avvia ad un percorso intimista alla ricerca di sé stesso, riappropriandosi principalmente della natura e dell’essenza della vita da “viaggianti”, in quest’ultimo lavoro, da lui anche scritto, l’autore laziale ci presenta una mente malata, quella di Mario Granero [Massimo Grazini].

Costui è il figlio di Massimo Granero, un pluriomicida che, negli ormai lontani anni ’70, seminò il terrore nella tranquilla e non più serena cittadina di Tuscania, nel Lazio. Due donne e quattro uomini tra le sue vittime accertate, uccise in modo straziante e senza alcun motivo apparente. Perché? Cosa ha spinto un uomo pacifico, seppur con problemi economici e coperto di debiti, a usare una violenza spropositata contro degli innocenti, per giunta suoi conoscenti?

IMG-20150523-WA0026É per questo motivo che una giornalista [Claudia Nicosia], insieme con un operatore, parte per Tuscania, interessata ad intervistare il figlio del criminale e discutere con lui circa la personalità del padre. Mario si mostra molto cortese nei confronti della ragazza, e certamente in lui avvertiamo grande tormento, come se si sentisse colpevole di tutte quelle morti di cui non ha colpa. Con il trascorrere dei minuti, però, lo vediamo pian piano agitarsi, cercando però sempre di paventare una finta tranquillità, finché, nel finale, lo vediamo vestire un’altra veste, per nulla rassicurante.

Ed è proprio il finale l’aspetto poco riuscito di questo cortometraggio, che invece stava viaggiando su binari lineari, che forse avrebbe dovuto optare per un percorso molto meno d’impatto per lasciare più dubbi nello spettatore ed evitare dunque un impatto conclusivo che ricorda molto Paranormal Activity e i suoi discendenti. Proprio la scelta di rompere quella apparente tranquillità che aveva avvolto l’intero cortometraggio fino a quel momento, si rivela poco funzionale perché spezza il ritmo e sceglie la via più usata: quella del già visto.

Detto questo, però, Il caso della belva del plenilunio, è un cortometraggio con spunti interessanti, ad esempio nel suo tentativo di catturare l’attenzione dello spettatore con un caso di cronaca di pura fantasia, raccontato dal bravissimo Grazini, che riesce, con la sua voce pacata e le pause, a creare atmosfere e suggestioni, addentrandoci così nel mondo della licantropia. Peccato per il finale, che non è in linea con il ritmo fino a quel momento seguito dal film, risultando un po’ troppo forzato perché cerca a tutti i costi l’effetto finale, sminuendo l’impostazione seria precedente, annullata da un accenno di una canzone intonata da Grazini. Probabilmente Il caso della belva del plenilunio avrebbe dovuto una durata un po’ più lunga che avrebbe permesso nella seconda parte di esprimersi al meglio e di indagare meglio sulla psiche del protagonista.

Gilda Signoretti

IL CASO DELLA BELVA DEL PLENILUNIO

Regia:  Andrea Maccarri

Con: Massimo Grazini, Claudia Nicosia

Sceneggiatura: Andrea Maccarri

Produzione: Andrea Maccarri

Distribuzione: /

Anno: 2015

Durata: 30′

Gilda Signoretti

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