[Luca Ruocco]: Ciao, Alberto. La tua ultima regia era stata “L’invasione degli Astronazi”. Con “Dolcezza Extrema”, in qualche modo, rimani a sguazzare nello sci-fi ibridato con la commedia e l’ironia demenziale…
[Alberto Genovese]: Lo so, sono recidivo ma del resto non puoi chiedere a un pittore astratto di farti un ritratto così come è difficile che un regista horror si cimenti in una commedia sganasciona, un genere te lo senti dentro, fa parte di te e non riesci a farne a meno. Probabilmente la colpa è che appartengo alla generazione anni ottanta, che ha visto nascere capolavori come Horror in Bowery street, La Casa e Society, tutti film dove l’eccesso si mescolava all’ironia senza mai prendersi troppo sul serio. C’è da dire che nei miei film trovi sempre un messaggio di satira pungente a livello sociale, in particolare in Dolcezza Extrema ce n’è veramente per tutti, dalla religione al narcisismo generalizzato che oggi spopola sopratutto nei social network.
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[LR]: Raccontaci, in breve, la storia di “Dolcezza Extrema”.
[AG]: Il film è ambientato in una galassia lontana dove non esiste il sole e gli abitanti dei pianeti per sopravvivere hanno generato culti motori per mantenere stabile il livello di calore corporeo. Questa abitudine ha dato vita a culti religiosi fondati sul fitness, sulle sessioni in palestra trasformate in culto collettivo e sull’estetismo più estremo portato avanti dal crudele imperatore Re Grigorio XII. In quest’ambientazione distopica si sviluppano le avventure della nave cargo Dolcezza Extrema e del suo pazzo equipaggio, costretti a fare da facchini regali dopo un passato da musicisti reietti dediti all’uso di sostanze proibite.
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[LR]: Un intero cast di pupazzi a bordo di un’astronave… Come nasce l’idea di realizzare un film come questo?
[AG]: La storia si ispira a un mio vecchio cortometraggio del 1996 in cui appariva un pupazzo realizzato con uno spazzolone [pupazzo che viene omaggiato in una piccola scena iniziale], di seguito nei miei corti successivi ho cercato di sviluppare sempre più personaggi pupazzeschi fino all’ideazione di un progetto che prevedesse l’uso promiscuo di pupazzi animati e modelli in 3D. Molte ispirazioni le ho comunque tratte da pellicole come Heavy Metal e Meet The Feebles senza tralasciare il grandissimo e mai compianto abbastanza Jim Henson e il suo meraviglioso caravanserai di pupazzoni anarchici.
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[LR]: Nel cast un unico attore in carne ed ossa… Vuoi presentarcelo tu? Perché hai pensato proprio a lui per la parte di Re Grigorio?
[AG]: In Dolcezza Extrema avevamo bisogno di un volto che alloggiasse in un ambiente olografico, per questo ci serviva un attore in carne a ossa, notando che proprio in quel periodo era apparso in qualche presentazione cinematografica il grande Marco Antonio Andolfi ho pensato proprio a lui, sia perché volevo un personaggio simbolo di un certo modo di fare cinema, sia perché il suo volto era perfetto per esprimere al meglio la crudeltà e la malvagità di Re Grigorio.
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[LR]: Un film come “Dolcezza Extrema” sarà stato molto impegnativo sia nel momento dell’animazione dei pupazzi che, successivamente, nella lunga post-produzione. Ce ne vuoi parlare?
[AG]: Il lavoro è stato molto lungo, nella parte pre-produttiva, ho elaborato con lo sceneggiatore Massimo Vavassori [The Perfect Husband] tutti i personaggi e la sceneggiatura, poi si è passato alla realizzazione dei modellini fino alla cucitura dei pupazzi, utilizzando elementi di scarto raccolti in giro, quali vecchie pantofole, tappi di bottiglia, tubi di plastica, protesi e vecchi indumenti usati. Abbiamo poi girato in green screen tutte le scene e si è lavorato su fondi e effetti visivi. Questa lavorazione è durata 3 anni, il quarto anno è stato dedicato alla musica e alla costruzione dell’audio, totalmente realizzato al Mai Tai Studio dal bravo Salvatore Capacchione, un vero professionista che lavora, tra gli altri, con Ludovico Einaudi. La colonna sonora invece è stata realizzata da Antony Coia, ottimo musicista e partner indispensabile per tutto quello che riguarda l’apparato promozionale del film.
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[LR]: Quale pensi sarà la vita distributiva del tuo film?
[AG]: Puntiamo molto al mercato estero, infatti dovremmo prossimamente procedere al doppiaggio in inglese per facilitarne la diffusione nei paesi d’oltreoceano.
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[LR]: Quali sono i tuoi prossimi progetti in cantiere?
[AG]: Per il momento voglio dedicarmi alla diffusione del film e alla mia famiglia, visto che sono diventato papà da qualche mese di una splendida ragazzina che spero di portare in futuro nel mio universo di pupazzi e anarchia totale. Non ti nascondo che ho qualche progetto interessante che sto valutando e che quindi, come puoi immaginare, le mie vacanze dureranno ben poco!
Scheda Fantafestival: http://www.fanta-festival.it/2015/06/15/dolcezza-extrema/
Luca Ruocco
Roma, giugno 2015