Quando la tecnica si sposa con la scrittura, e quindi con il corpus del film, non c’è critica che valga. Fantasticherie di un passeggiatore solitario, primo lungometraggio di Paolo Gaudio, è infatti un ottimo esperimento di live action e animazione in stop motion: gran lavoro, pensiamo noi, considerando la difficoltà nel far sposare così bene le due parti.
Paolo Gaudio, che possiamo senz’altro definire un artigiano raffinato delle tecniche di animazione, aveva già mostrato le sue doti nell’episodio The black cat in P.O.E. – Poetry of Eerie, e stavolta, con Fantasticherie di un passeggiatore solitario, compie un altro salto, dimostrandosi più maturo e profondo.
Il suo primo film è un viaggio, e ad intraprenderlo sono tre persone, in tre epoche diverse e in posti diversi: lo scrittore Jean Jacques Renou [interpretato da un sempre valido Luca Lionello], lo studente di filosofia, Theo [Lorenzo Monaco], e un bambino dai grandi occhi neri [realizzato in stop motion]. Il primo, in crisi con sé stesso e privo di ispirazione per continuare a scrivere il suo ultimo romanzo fantastico: Fantasticherie di un passeggiatore solitario.
A tormentarlo è un demone che abita con lui in un buio e disordinato scantinato, e, più di tutto, lo spettro della sua donna. Theo, appassionato di libri incompiuti, si imbatte in questo volume, e ne rimane così affascinato che non solo si rispecchia nella storia, ma decide di prenderne le redini per scrivere il finale della Fantasticheria n. 23. Per farlo, però, dovrà fare la conoscenza di un bottegaio eccentrico [Domiziano Cristopharo], che ha ereditato la preziosa bottega [al cui interno si trovano oggetti meccanici sui generis] dal padre, un tempo in possesso del romanzo incompiuto. Il bambino, invece, è un viaggiatore che sta esplorando un bosco con molta paura, avendo perso l’orientamento, alla ricerca dell’essenza della vita.
Il titolo del film trae ispirazione dal quasi omonimo Le fantasticherie del passeggiatore solitario, l’ultima opera incompiuta di Jean-Jacques Rousseau, frutto di una lunga meditazione introspettiva che indaga sulla natura dell’uomo e sul senso della vita, e pubblicato nel 1782.
Fantasticherie di un passeggiatore solitario, che concorre alla 35esima edizione del Fantafestival 2015, è un fantasy robusto perché poggia su solide basi. Sembra quasi che lo spettatore riesca a scrutare l’anima del regista, a venirne a contatto, e questo perché il film di Gaudio è prima di tutto un film riflessivo, passionale e coinvolgente, eppure ironico in più punti. Il film gira, consapevolmente e inconsapevolmente, su una considerazione, ovvero su quali siano le conseguenze delle nostre scelte, e primariamente sulla constatazione che, qualunque sia la scelta che ogni essere umano si trovi a prendere nel corso della sua vita, essa comporta comunque una perdita, una rinuncia, e in certi casi un fallimento. E allora si ha la consapevolezza del fatto che, se la felicità è raggiungibile, non la si potrà mai godere pienamente, spetta a ognuno, dunque, coglierla e viverla per ciò che essa rappresenta.
I tre i protagonisti del film non sono tanto alla ricerca della felicità assoluta, quanto di uno status psicofisico che potrebbero cogliere solo attraverso un’impresa: nel caso del poeta attraverso la realizzazione e il completamento della sua opera; nel caso di Theo attraverso l’attraversamento del bosco, alla ricerca dell’idea giusta per completare la Fantasticheria n. 23; e ancora, nel caso del bambino, attraverso il lungo e faticoso percorso che sta effettuando in un luogo sconosciuto e senza tempo, in compagnia di un vecchio saggio.
Tecnicamente, Fantasticherie di un passeggiatore solitario è ineccepibile, merito di un puntiglioso lavoro di squadra che si percepisce fin da subito. Risulta a tratti un po’ troppo lento il ritmo; ma analizzandolo a posteriori si capirà che proprio questo era il bioritmo indispensabile ai fini di un’organica trasmissione della storia.
L’augurio, dunque, è che il film possa continuare a ricevere giusti riconoscimenti, così come alla Samain du Cinema Fantastique, al Boston Science Fiction Film Festival e al Fantastic Cinema di Little Rock.
Gilda Signoretti
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FANTASTICHERIE DI UN PASSEGGIATORE SOLITARIO
Regia: Paolo Gaudio
Con: Luca Lionello, Lorenzo Monaco, Domiziano Cristopharo, Fabiano Loi, Nicoletta Cefaly, Fabrizio Ferracane, Selene Rosiello,Angelique Cavallari, Simone De Pascasio
Sceneggiatura: Paolo Gaudio
Produzione: Smart Brands, Leonardo Cruciano Workshop, Ve. P. Entertainment, Illusion
Distribuzione: /
Anno: 2014
Durata: 82′