In un’epoca cinematografica così ghost-friendly, ossessionata dalle continue produzioni ectoplasmatiche sfornate dalla Blumhouse e dai suoi epigoni, un cult come il Poltergeist – Demoniache presenze di Hooper non sarebbe potuto passare ancora per troppo tempo indenne dalla catena di riciclaggio e riattualizzazione di idee dei remake hollywoodiani.
Arriva, infatti, proprio in questi giorni nelle sale italiane il Poltergeist firmato da Gil Kenan [Monster House] alla regia e da David Lindsay-Abaire alla sceneggiatura.
La storia rimane quella di una famiglia abbastanza normotipo che si insedia nella casa sbagliata al momento sbagliato. La villetta monofamiliare in cui papà, mamma e i tre figli si trasferiscono [e non è il caso di farne mistero, visto che il punto rimane fermo a quello fissato da Steven Spielberg nel 1982] è stata irresponsabilmente costruita su un camposanto, senza che i costruttori si fossero prima preoccupati di rimuovere i corpi per risistemarli in un altro luogo.
Questa mancanza di rispetto causa il profondo risentimento delle anime inquiete che trova sfogo, e forse unico spiraglio di speranza, nel paranormale rapimento della figlia più piccola dei Bowen, Madison [Kennedi Clements], anima candida che potrebbe essere l’unica in grado di accompagnare gli erranti verso “la luce” e la pace.
Questo, grossomodo, il plot di Poltergeist, che rimane – per scheletro – invariato rispetto al suo predecessore… passo falso, per chi scrive, che da sempre ha trovato “utili” solo i remake che hanno dimostrato il coraggio di distaccarsi dal proprio “originale” per raccontare una versione “altra” e personale della storia d’ispirazione.
Tant’è… volendo generalizzare, questo Poltergeist pur non presentando a livello di script grandi e innovativi cambiamenti, non può nemmeno essere definito una copia conforme al cult di Hooper.
I primi punti di scostamento su cui Kenan gioca riguardano, innanzitutto, una modernizzazione del mondo in cui i protagonisti si muovono dettata da contingenze “temporali”: alle “diaboliche presenze” non basterà più manifestarsi attraverso un televisore a tubo catodico [debitamente sostituito da un plasma a schermo piatto], ma pretendono di spaziare tra smartphone di ultima generazione e tablet. E va bene.
La cosa che, però, questo Poltergeist trasmette sin dalle prime scene è la volontà di azzerare, di svuotare, chissà perché, la storia originale da tutti quei significanti neanche troppo nascosti che andavano dall’invasione/possessione che sceglie come “mezzo” proprio la televisione, alla lenta ma completa dissaldatura dell’iconica figura della famiglia felice americana, dissezionata in tanti singoli elementi, sottolineandone malfunzionamenti, ansie e paure.
Ciò che rimane nel nuovo film è solo una coppia affiatata ma piegata dai problemi economici che non riesce a tener testa ad una famiglia troppo numerose per le proprio tasche…
E non funziona affatto nemmeno il ripiego su una comicità forzata, cercata a tutti i costi, esibita per rendere il prodotto più teen e appetibile per un target preciso di consumatori.
Una comicità che rimbalza tra i due coniugi e trova amplificazione nell’investigatore televisivo dell’occulto che [sostituendo la sensitiva nana del film originale], arriva a dare man forte alla squadra di parapsicologi interpellati dalla famiglia per provare a disinfestare la casa.
Davvero tutto molto insapore, a partire dal cast [papà Sam Rockwell in primis, del tutto fuori parte], fino alla concretizzazione degli spiriti infestanti, realizzati come una massa di corpi accatastati e doloranti che lasciano il tempo che trovano e fanno riflettere sul fatto che, nonostante il tentativo di attualizzazione, il nuovo Poltergeist sembra poter contare su meno special effects di quello anni ottanta… Altro punto interrogativo.
Luca Ruocco
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POLTERGEIST
Regia: Gil Kenan
Con: Sam Rockwell, Rosemarie DeWitt, Jared Harris, Jane Adams
Uscita in sala in Italia: giovedì 2 luglio 2015
Sceneggiatura: David Lindsay-Abaire, basato sul film Poltergeist di Steven Spielberg, Michael Grais e Mark Victor
Produzione: Metro-Goldwyn-Mayer, Ghost House Pictures, Vertigo Entertainment
Distribuzione: 20th Century Fox
Anno: 2015
Durata: 93’