Chi fa cinema sa molto bene che questo mestiere è quanto di più imprevedibile ci possa essere al mondo. Un viaggio dal percorso irto di incertezze, successi, insuccessi, colpi bassi che si susseguono senza un ordine preciso.
In questo caos può benissimo succedere che un film, opera seconda di un regista, esca con ben cinque anni di ritardo quando, ormai, il regista è divenuto già noto per altri lavori.
Il regista di cui parliamo è Ivano De Matteo, il film s’intitola La bella gente.
La bella gente siamo appunto noi, quel famoso ceto medio, o media borghesia, di persone che non navigano nell’oro ma che non stanno neanche tanto male da poterle considerare povere.
Sono quelle persone che fortunatamente hanno ancora una famiglia alle spalle che può sostenerle negl’anni degli studi e, perché no, anche per buona parte del così detto avviamento al mondo del lavoro.
Nel film ci troviamo di fronte a due famiglie che rappresentano molto bene la totalità del pensiero medio italiano.
La famiglia di Alfredo [Antonio Catania], dove alberga ancora un sentimento sociale o quantomeno una certa attenzione nei confronti di quelle classi meno abbienti, e la famiglia di Fabrizio [Giorgio Gobbi] imprenditore che conosce il mondo e ha trovato il modo di farlo girare nel verso a lui confacente.
Al centro di queste due famiglie c’è Nadja [Victoria Larchenko], donna venuta dall’Ucraina in cerca di fortuna e, come purtroppo spesso accade, rimane vittima di un aguzzino che la costringe a prostituirsi.
Nadja viene salvata dalla strada dalla moglie di Alfredo, Susanna [Monica Guerritore], assistente sociale e fortemente sensibile per quanto riguarda la tematica dello sfruttamento delle donne.
In un primo momento la situazione viene gestita da tutti con grande diplomazia, ma poi all’arrivo del figlio di Susanna, Giulio [Elio Germano] e della fidanzata, Flaminia [Myriam Catania], tutto il castello di buone intenzioni sembra sfuggire di mano a Susanna e al marito.
Il tutto somiglia fin troppo a quando viene raccolto un piccolo cucciolo di cane dalla strada, inizialmente tutti sono felici di accudire quel piccolo esserino e di averlo strappato alla morte certa, ma poi oltre alla gioia bisogna fare i conti con determinate responsabilità che inevitabilmente alterano gli equilibri personali e di una famiglia.
La tematica trattata da De Matteo è quella della carità o del voler far del bene e, purtroppo, la riflessione amara è che nella civiltà attuale siamo incapaci di farlo, e non siamo in grado di assumerci la responsabilità del nostro gesto fino in fondo.
Tutto ciò è trattato dal regista seguendo l’onda di una commedia all’italiana che, anche per merito dei prestigiosi interpreti, risulta ben riuscita.
Non sono assenti però alcuni difetti di sceneggiatura che lasciano vacillare La bella gente in certi momenti, tipo per esempio la figura del protettore della ragazza, che entra fin troppo marginalmente nella vita della stessa, relegato ad un ruolo esaurito nelle prime battute del film.
Un film che forse per la tematica, forse perché alla fine punta il dito su tutti noi italiani, ha trovato molti oppositori alla sua uscita.
Paolo Corridore
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LA BELLA GENTE
Regia: Ivano De Matteo
Con: Elio Germano, Antonio Catania, Myriam Catania, Monica Guerritore, Giorgio Gobbi, Victoria Larchenko, Iaia Forte
Uscita in sala in Italia: giovedì 27 agosto 2015
Sceneggiatura: Valentina Ferlan
Distribuzione: Istituto Luce-Cinecittà
Produzione: X Film
Anno: 2009
Durata: 98′