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THE CANNIBAL FAMILY: Il punto della situazione

The Cannibal Family 4 copertina BIANCAThe Cannibal Family, il feroce fumetto horror ideato da Stefano Fantelli e Rossano Piccioni, è stato più volte ospite gradito tra le nostre pagine virtuali.

[Contiene Spoiler]

Torniamo a parlarne per fare un veloce excursus delle sue ultime evoluzioni, a partire dal numero 4, il primo a presentare la nuova e più succosa struttura da 64 pagine che rende, già in partenza, assai più appetibile il fumetto che, ricordiamo, è un prodotto indipendente. Ma di quelli tosti, fatti bene, con storie strutturate, estreme [quindi è ovvio che dobbiate in partenza essere in sintonia con i filoni del cannibal e del torture porn, e col fumetto nero all’italiana] e script originali, anche se zeppi di riferimenti.

E poi disegni davvero ben fatti… e uno stuolo di autori che vi gravitano intorno in continuo fermento.

Ad aprire il numero 4, contenente due episodi [uno più sviluppato, l’altro più breve], la prefazione di un ospite dovuto: Ruggero Deodato, il regista del cult cannibalico Cannibal Holocaust, che gli valse l’eterno appellativo di Monsieur Cannibal.

The-Cannibal-Family-5-copertinaMa il passaggio di Deodato sulle pagine di The Cannibal Family è tutt’altro che fugace. Proprio in questo numero 4, un personaggio chiaramente ispirato a lui, nelle sembianze oltre che col medesimo soprannome, prenderà posto, a quanto pare stabile, alla tavola della famiglia Petronio.

Il quarto volume apre le danze proprio con l’episodio “Monsieur Cannibal”, che ricalca la struttura sospesa tra passato [script di Fantelli coadiuvato dallo sceneggiatore e saggista horror Antonio Tentori, e disegni di Piccioni] e presente [Fantelli ai testi e Paolo Antiga alle matite]: proprio all’interno di questa storia l’investigatore Ruggero Danieli [Deodato] farà la sua apparizione all’interno del mondo di Alfredo Petronio, in un passato in cui ancora lo sorveglia guardingo, e in un presente in cui i due sembrano essere assai più legati e affini.

Una delle tavole, tra l’altro, riproduce l’iconica donna impalata, divenuta macabro logo di Cannibal Holocaust, come monumento alla Patria.

Il ritorno del detective nella vita della famiglia mangiauomini è legata alla scomparsa del nipote più grande di Alfredo: sarà solo l’inizio di una guerra tra famiglie che si svilupperà, poi, nei numeri 5 e 6.

All’interno dei tre numeri prendono corpo anche altri comprimari: “La cagna nazista” che, oltre ad essere una delle vittime di Petronio – rapita, torturata e mutilata, per poi essere psicologicamente sottomessa e trasformata in una sorta di animale domestico senziente, con cui il cannibale instaura un rapporto morboso – è anche il titolo della storia breve [scritta e disegnata da Piccioni] a chiusa del numero 4.

Piccioni, Fantelli, Blengino e Antiga sono al timone del quinto numero, “La caccia”, il migliore sinora pubblicato, per chi scrive. Un episodio in cui le tavole del passato mettono bene l’accento sulla diabolica dualità di Petronio: un uomo che ha scelto di cibarsi dei propri simili, ma utilizzando questa sua insana e inaccettabile dieta per levare di torno nazisti, assassini, stupratori e altri allegri rappresentanti della peggiore feccia della società. Un benefattore, quindi?

The-Cannibal-Family-6-copertinaNo. Nessuno riuscirebbe a vederlo sotto questa luce così benevola, da anti-eroe; il personaggio rimane bellamente avviluppato nell’orrore, nel sangue degli arti, degli organi amputati e poi trangugiati, nello sporco della pelle, dei denti, della lingua, del corpo, del sesso. Rimane un cattivo tra i cattivi.

Piccioni  da il massimo concretizzando [e il suo tratto è assai concreto, sempre, anche se rimane volontariamente innaturale, inconsueto, rispetto a quello dei colleghi che lo accompagnano di numero in numero] la storia di una feroce caccia all’uomo che vede tra i protagonisti l’elite dell’“aristocrazia cannibale” e una schiera di criminali del peggior rango, destinati – dopo esser stati catturati – a diventare ingredienti base per una gara culinaria.

Nel volume “edizione speciale” pubblicato in occasione di Lucca Comics 2014, proprio nelle scene relative al passato, Petronio indossa una tuta alla Bruce Lee, colorata di giallo nelle pagine in bianco e nero.

All’interno di questo numero, un tragico epilogo condurrà alla mattanza raccontata di “Corda tesa” [di Piccioni, Fantelli, Antiga], dove fa capolino un altro villain con il volto di Klaus Kinski.

La particolarità di questo numero è la divisione in due tempi [presente e passato] netta e non più a corrente alternata, come nei passati numeri.

The-Cannibal-Family-7-copertinaSi chiude con il numero 7, che nella struttura consolidata delle 64 pagine include 4 storie slegate tra loro e con i fatti narrati fino al numero 6. Oltre ai due creatori, tra gli autori Jimmy Palmiotti, Paolo Antiga, Nathan Ramirez e Christian Ferrero.

Tutti i numeri di cui abbiamo parlato, oltre ai due speciali “Il ponte del diavolo” e “Appuntamento con la morte”, sono acquistabili sul portale della EdInk, e se il banchetto cannibalico non vi avesse ancora saziate, continuate a leggere…

La famiglia editoriale di The Cannibal Family, la Edizioni Inkiostro, si allarga: è già disponibile sul portale www.edinkiostro.it il primo numero del pulp La iena, scritto e disegnato da Rossano Piccioni, con prefazione di Barbara Baraldi e  cover di Leomacs. In allegato un numero 0: quello di Paranoid Boyd, scritto dal dylandoghiano Andrea Cavaletto e disegnato da Simone Delladio.

Luca Ruocco

InGenere Cinema

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