Nell’astigiano vivono Lucia [Isabella Ragonese] e Andrea [Alessio Boni] che da un bel po’ di tempo attraversano un periodo di crisi.
Una di quelle crisi che sconvolgono la vita di molte coppie ma, in questo caso, ancora più subdola, perché la crepa tra i due appare sottilissima, se vista dall’esterno, ma in realtà diventa una voragine andando a scavare più in profondità.
Quello che sconvolge del loro comportamento è l’eccessiva freddezza con cui vivono la situazione, rifugiandosi ognuno nelle proprie abitudini quotidiane.
Lucia ha il suo piccolo lavoro nel negozio di decorazioni floreali insieme ad una sua amica che diventa teatro di incontri particolari, come quello con l’extracomunitario Feysal [Feysal Abbaoui]; il marito ha le sue noiosissime cene di lavoro e gl’incarichi di prestigio che lo portano troppo spesso lontano da casa.
Lucia in qualche modo vuole spezzare questo grigiore e si lancia in attività insolite anche allo scopo di attirare su di sé le attenzioni del marito, per cui si iscrive alla scuola guida dove stabilisce una fugace intesa con il suo istruttore Angelo [Paolo Sassanelli] e fa anche conoscenza con alcune ragazze più giovani di lei che la trascinano in discoteca per evadere un paio d’ore dalla monotonia quotidiana.
L’unica persona che in qualche modo riesce a sconvolgerle l’esistenza, però, è proprio Feysal, che si dimostra un gentiluomo, dignitoso nella sua sofferenza, che campa d’espedienti ma che è felice, sicuramente più felice di lei.
Giorgia Cecere scrive e dirige questo film che possiamo definire più che altro uno spaccato di vita; fondamentalmente non succede nulla di eclatante durante lo scorrere dei minuti se non quei sussurri, quei barlumi di vita che, ogni tanto, sembrano attraversare la quotidianità dei protagonisti.
Un film che non si racconta attraverso scene madri, dove non ci sono grossi litigi o grosse sterzate improvvise, escludendo quella finale.
Pur comprendendo la volontà della regista di raccontare con delicatezza un universo che è soprattutto quello della sofferenza femminile nella coppia; ci si chiede effettivamente cosa possa essere in questo film motivo di vero interesse per lo spettatore.
Diciamo che fondamentalmente i film sono catalogabili in due macrogruppi: quelli che alla base hanno una struttura narrativa che è preponderante e costituisce un vero e proprio sostegno quindi, sgrammaticature a parte, compito del regista è seguirne lo sviluppo narrativo; e poi abbiamo quei film che fondamentalmente non hanno una struttura narrativa di base, ma che in qualche modo puntano la loro ragion d’essere su altro che, comunque, possa essere fonte d’interesse per lo spettatore [parliamo di bellezza estetica, particolari riflessioni sociali].
Ecco in In un posto bellissimo non vi è nulla di tutto questo, se non lo scorrere noioso del tempo che, sinceramente, qualsiasi persona può ritrovare nella propria quotidianità, senza per questo scomodarsi ad andare al cinema.
Paolo Corridore
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IN UN POSTO BELLISSIMO
Regia: Giorgia Cecere
Con: Isabella Ragonese, Paolo Sassanelli, Alessio Boni, Piera Degli Esposti
Uscita in sala in Italia: giovedì 27 agosto 2015
Sceneggiatura: Giorgia Cecere, Pierpaolo Pirone
Produzione: Bianca e Bianca Film, Rai Cinema, Film Commission Torino – Piemonte, F.I.P. Film Investimenti Piemonte, Comune di Asti
Distribuzione: Teodora Film
Anno: 2015
Durata: 100′