In Burton Finck dei Fratelli Cohen, un talentuoso scrittore emergente Newyorkese – interpretato, come ricorderete, da un magistrale John Turturro – si ritrova suo malgrado in California per scrivere uno scontatissimo film sul Wwestling di quelli che piacciono molto ai dirigenti degli studios hollywoodiani.
Lo scrittore ha troppo talento per limitarsi a riproporre tutti i cliché di questo sottogenere, così un lavoro di routine diventa una vera e propria discesa verso la follia dall’epilogo memorabile. Ecco, osservando Southpaw – L’ultima Sfida, ultima fatica di Antoine Fuqua è impossibile non riflettere su come Hollywood detesti il vero talento ed incoraggi ossessivamente la mediocrità ed il già visto.
I Cohen lo dicono da molto tempo, raccontando questa assurda peculiarità nei loro film, mostrando a tutti quanto sia grottesca l’industria cinematografica che involgarisce tutto attraverso la retorica dei buoni sentimenti e della secondo possibilità che da quasi cinquant’anni rabbonisce gli spettatore. Si salvi chi può!
Detroit ai giorni nostri. Billy “The Great” Hope è un campione di boxe. E’ un “southpaw”, un pugile mancino, dallo stile aggressivo e brutale. E’ all’apice della sua carriera, ha una moglie che adora, Maureen, e una figlia piccola. L’incontro con il suo rivale Miguel “Magic” Canto cambierà la sua vita per sempre.
Durante una violenta rissa Maureen viene uccisa e da quel momento l’esistenza di Billy è sconvolta: la sua carriera è finita, la figlia è affidata ai servizi sociali. Billy deve ricominciare dal nulla, con l’aiuto e gli insegnamenti del vecchio pugile Tick. Giorno dopo giorno inizia la dura risalita…
Bisogna ammettere che la boxe sul grande schermo funziona sempre, è un bacino inesauribile da cui l’industria attinge da decenni. Il contenuto è sempre lo stesso e Southpaw non fa eccezione: abbiamo un pugile aggressivo e grande incassatore che si è tolto dalla strada grazie ai guantoni. Ha un cuore d’oro ed ama la sua famiglia, tuttavia quando sale sul ring diventa una furia che adora darle e prenderle, sanguinando in abbondanza. Ma cosa farà il nostro eroe quando le sue certezze crolleranno e la vita tornerà ad essere quella dura e spietata del passato? Il pugile continuerà a combattere? Riuscirà a risollevarsi e a superare i suoi limiti per amore di chi lo ama?
Insomma sempre la stessa solfa: prendete Rocky III, mischiatelo con Rocky V, aggiungete il regista più sopravvalutato della storia di Hollywood ed avrete lo scontatissimo, prevedibile, vecchio e ridondante Southpaw.
A salvare questa operazione del tutto evitabile, un cast di primo ordine. Sia Jake Gyllenhaal, che Rachel McAdams che naturalmente, il meraviglioso Forest Whitaker forniscono verità e credibilità ad una storia paragonabile ormai solo ad una favoletta trita e ritrita. Grazie all’interpretazione di questi artisti, il film a tratti diventa coinvolgente e sincero, ma sfortunatamente sparuti momenti di cinema non salvano il film di Fuqua che è destinato all’oblio. Usciti dalla sala non ricorderete nemmeno più il titolo.
Southpaw – L’ultima Sfida… promemoria.
Paolo Gaudio
–
SOUTHPAW – L’ULTIMA SFIDA
Regia: Antoine Fuqua
Con: Jake Gyllenhaal, Forest Whitaker, Rachel McAdams
Uscita in sala in Italia: mercoledì 2 settembre 2015
Sceneggiatura: Kurt Sutter
Produzione: Escape Artists, Fuqua Films, Riche Productions
Distribuzione: 01 Distribution
Anno: 2015
Durata: 124’