Tratto dal romanzo tedesco Das finstere Tal, di Thomas Willman, Das finstere Tal Sam, diretto dall’austriaco Andreas Prochaska, è un western sofisticato che, se da un lato riprende gli stilemi dei classici Genere made in Italy, facendo l’occhiolino ai film di Corbucci o Leone, dall’altro risulta inusuale per la scelta stilistica del regista di realizzare un western impegnato, assolutamente personale, ben scritto, incantevole nella cura fotografica ed elegante.
L’arrivo a cavallo di uno giovane americano in un villaggio lungo le Alpi, viene visto con preoccupazione dagli abitanti, che si chiedono quale sia l’identità dell’uomo. Si tratta di Greider [Sam Riley], un fotografo che chiede ospitalità alla madre di Luzi [Paula Beer], una ragazza adolescente ansiosa per l’avvicinarsi del suo matrimonio con Lukas [Thomas Schubert]. È inverno, e il freddo è difficile da sopportare al villaggio. Greider comunica a Luzi di essere giunto lì per scattare delle foto al paesaggio, e la ragazza mostra subito interesse verso la macchina fotografica.La famiglia più potente del villaggio, i Brenner, avvertono subito che c’è qualcosa di particolare nello “straniero”, e temono che egli trami qualcosa contro di loro, mettendo a rischio quel malato equilibrio creatosi nel villaggio. L’omicidio di uno dei figli del capofamiglia Brenner, avvenuto in montagna, è la scintilla che provoca l’entrata in azione della famiglia e il nascondersi di Greider, fino ad un faccia a faccia spietato nel quale l’intruso potrà finalmente vendicare la madre, e portare alla luce un segreto terribile nel quale è coinvolto anche il prete del villaggio.
Lo straniero della valle oscura è un film dall’impatto forte, inusuale in quanto si tratta di un western in cui emerge in maniera evidente la componente sociale e psicologica dei personaggi, mostrando la sopraffazione degli uomini della famiglia Brenner su tutti gli abitanti del villaggio. Prochaska sembra, infatti, da un lato, far prevalere la componente sociale, mostrandola nella sua durezza e nella sua ingiustizia, dall’altra mostrare l’estrema solitudine e diffidenza di ogni personaggio, e quindi il suo senso di incomunicabilità con l’esterno. La violenza raggiunge il suo apice nel finale, ma non è mai veramente invasiva, agendo invece sulla psicologia dei personaggi, tutti vittime della cattiveria dei Brenner e incapaci a reagire.
Greider interrompe questa sofferta normalità, e lo fa con tutta la rabbia che ha in corpo, lui che è tornato nel villaggio per vendicarsi di un sopruso subìto con la sua famiglia proprio dai Brenner; sa di essere forte e di essere un buon tiratore, e approfitta di una giornata caratterizzata da una forte nevicata per non lasciare alcuna traccia di sé e del suo cavallo per poi entrare in azione, perché, come dice Luzi in apertura del film, ‘ci sono cose che non potranno mai essere dimenticate’. C’è molta passione in questo western, dove la drammaticità si estende ad ampio raggio. L’aspetto curioso di questa pellicola sta anche nella scelta di gestire tutta la storia con un ritmo lento che mai stanca lo spettatore perché non è fine a sé stesso: sono proprio le sequenze particolarmente dedite a raccontare i movimenti di Greider, le sue azioni e quelle dei Brenner, così come i lunghi silenzi in montagna, ad aumentare la suspense e colpire maggiormente l’attenzione dello spettatore.
L’azione poco sviluppata di tutta la prima e della seconda parte, sfoga in un finale avvincente a colpi di pistola, per poi tornare in una anormale quiete che fa temere nuovamente il peggio. Si inserisce bene in questo contesto anche Luzi, adolescente piena di rabbia per lo stato di sudditanza del popolo e costretta a non reagire di fronte alle attenzioni del capofamiglia Brenner – che pretende con la sua famiglia di disonorare tutte le ragazze in procinto di sposarsi – lei che sogna di fuggire con Lukas e lasciarsi tutto alle spalle. Le omelie del prete del villaggio – per esempio sulla figura di Giuseppe, che, tiene a precisare, non si è mai congiunto con Maria – non fanno altro che esprimere chiusura e infondere timore di Dio nei fedeli.
Sono i racconti delle violenze eseguite dai Brenner, non mostrate ma narrate, a impressionare, come la storia della madre di Greider costretta a sposarsi con uno di loro e fuggita poi insieme al fidanzato. I due furono, però, ritrovati però poco dopo dalla truce famiglia: se a lei fu risparmiata la vita, lui invece venne crocifisso, e il suo corpo mangiato fino alla fine dagli uccelli. A scandire il tempo che passa nel lungo inverno del villaggio, un metronomo, il cui ritmo costante non coincide più con il ritmo cadenzato vissuto dagli abitanti.
Lo straniero della valle oscura è distribuito in DVD da Koch Media: tra i contenuti extra le scene tagliate, il making of e il trailer.
Gilda Signoretti
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LO STRANIERO DELLA VALLE OSCURA – THE DARK VALLEY
Voto DVD
Regia: Andreas Prochaska
Con: Sam Riley, Paula Beer, Thomas Schubert, Tobias Moretti, Clemens Schick, Helmut Hausler, Martin Leutgeb, Johannes Nikolussi, Florian Bruckner, Carmen Grati
Durata: 110′
Formato: 2,35:1
Lingua: Italiano 5.1 DTS, Italiano 5.1 Dolby digital, Originale 5.1 Dolby Digital
Distribuzione: Koch Media [www.kochmedia.com]
Extra: Scene tagliate, Making of, Trailer