Davvero coraggioso il progetto portato avanti dai due giovani registi Giuliano Giacomelli e Lorenzo Giovenga, che, già in coppia in precedenti lavori [La progenie del diavolo], danno davvero il meglio nel cortometraggio Gemma di maggio.
Era il 13 maggio 1944. L’Italia viveva certamente uno tra i periodi più bui e terrificanti della sua storia. L’invasione dei tedeschi e poi degli americani; la Repubblica di Salò con un Mussolini sempre più fantasmatico e sempre più solo; la formazione da meno di un anno di un governo capeggiato da Pietro Badoglio: e tanta, troppa confusione. Abbattuta la linea difensiva Gustav innalzata dai tedeschi, le truppe americane e francesi erano entrate in Italia approdando sulle coste siciliane per poi attraversare la penisola.
Dell’esercito francese faceva parte il contingente marocchino, il primo a sfondare la linea, comandato dal generale Alphonse Juin. Fu lui il responsabile della carneficina di cui si macchiarono i ‘goumièrs’, come venivano chiamati gli uomini del contingente marocchino, formati da soldati di nazionalità algerina, tunisina, marocchina e senegalese, come dimostrano le righe di questo documento letto da tutti i militari:
Soldati! Questa volta non è solo la libertà delle vostre terre che vi offro se vincerete questa battaglia. Alle spalle del nemico vi sono donne, case, c’è un vino tra i migliori del mondo, c’è dell’oro. Tutto ciò sarà vostro se vincerete. Dovrete uccidere i tedeschi fino all’ultimo uomo e passare ad ogni costo. Quello che vi ho detto e promesso mantengo. Per cinquanta ore sarete i padroni assoluti di ciò che troverete al di là del nemico. Nessuno vi punirà per ciò che farete, nessuno vi chiederà conto di ciò che prenderete.
Le ore di libertà furono interpretate dunque come uno sfogo, un modo per terrorizzare gli italiani e liberare gli istinti più brutali. Bambini, donne, uomini, anziani, furono torturati e violentati, moltissimi i morti e le vittime delle violenze perpetrate da questi. Come molte storie italiane, prendiamo il caso delle foibe, anche la vicenda delle ‘marocchinate’, come vennero definite all’epoca, venne dimenticata in fretta dalla politica e dalla società, tanto che ancora oggi pochi la conoscono.
Non l’hanno di certo dimenticata dagli abitanti della Toscana e del Lazio, che vennero miseramente ‘rimborsati’ dallo stato, sottoposti in seguito a cure mediche per le infezioni contratte dopo gli stupri e le sevizie subite. L’arrivo degli alleati, per queste popolazioni, si trasformò in un incubo senza precedenti, e certo questa storia stona con le immagini della liberazione di Roma e delle altre città italiane, con gli italiani festanti in strada che corrono dietro le camionette americane.
Giacomelli e Giovenga ambientano la storia a Lenola, e al centro del racconto pongono due giovani, Gemma [Noemi Guglietta] e Gaetano [Lorenzo Lazzarini]. Li vediamo scappare tra le montagne, e cercare rifugio nella speranza di sfuggire ai ‘goumiers’. Gemma è incinta, e non ce la fa a correre più del dovuto, perciò bussano alla porta di una piccola casa, abitata da Attilio [Marco Marchese] e dalla sua famiglia. Attilio è armato, ma non sa che i militari sono troppo numerosi per indietreggiare di fronte ad un fucile puntato, ignorando anche, come il resto della sua famiglia e i due giovani, che quello che succederà di lì a poco interromperà per sempre quella serena e silenziosa quotidianità alla quale sono abituati a Lenola…
Come in La notte del giudizio, le ore di libertà del contingente marocchino diventano una valvola di sfogo per scaricare tensioni, rabbia, e dare vita alla violenza più cruenta, come una sorta di rito di purificazione.
Il primo aspetto che salta all’occhio di Gemma di maggio, è la cura e la bellezza fotografica di Daniele Trani, capace di esaltare i luoghi e la profondità della vaste aree della Ciociaria, dove è stato girato. Molto bravi Giacomelli e Giovenga prima di tutto ad affrontare un argomento così scomodo e difficile da raccontare, scegliendo poi di non romanzare la storia d’amore tra Gaetano e Gemma, evitando quindi di distogliere l’attenzione dall’azione vera e propria.
Allacciandosi alla passione che lega entrambi i giovani registi al cinema di Genere, Giovenga e Giacomelli scelgono di raccontare la scura pagina di storia italiana utilizzando proprio questa grammatica filmica, puntellando il cortometraggio con riferimenti ben visibili ai film di guerra, all’action, al rape & revenge più crudo e ai film d’assedio, con la sequenza che riunisce protagonisti e personaggi secondari all’interno di una casa.
Gemma di maggio è un cortometraggio ambizioso, progetto per un lungometraggio che speriamo possa realizzarsi a breve, dietro al quale i due registi si muovono con molta attenzione, attenti a non tralasciare via nulla: dalla scenografia alla fotografia, dal lavoro sulla sceneggiatura alla musica, fino alla scelta del cast artistico.
E proprio sugli attori occorre soffermarsi un attimo. Ovviamente è da sottolineare la presenza del celebre Franco Nero, nel ruolo di Gaetano, ormai uomo maturo – tornato a Lenola dopo molti anni trascorsi in America – in brevi sequenze, ma necessario e doveroso ricordare la presenza di un grande interprete come Marco Marchese. Non è la prima volta che questo attore dal volto molto caratteristico stupisce con le sue interpretazioni, pensiamo al film Oltre il guado di Lorenzo Bianchi, vincitore del Fantafestival 2014, di cui è l’unico protagonista, in un ruolo sicuramente difficile e molto impegnativo. Marchese non è il protagonista della storia, ma la sua espressività e la sua interpretazione non passano inosservate. Da segnalare anche la bravura dell’attrice Filomena Antonelli, nel ruolo della moglie di Attilio: davvero commovente una sequenza in cui, in preda alla più cupa disperazione, piange abbracciando la giovane figlia [Lisa Giorgio].
Gemma di maggio è un progetto capace di emozionare nonostante la sua breve durata, ponendoci tanti interrogativi sul nostro passato.
Gilda Signoretti
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GEMMA DI MAGGIO
Regia: Giuliano Giacomelli, Lorenzo Giovenga
Attori: Franco Nero, Lorenzo Lazzarini, Noemi Guglietta, Marco Marchese, Filomena Antonelli, Noemi Guglietta
Sceneggiatura: Giuliano Giacomelli, Lorenzo Giovenga
Produzione: Associazione culturale “Vasi” per Regione Lazio
Distribuzione: /
Anno: 2015
Durata: 17′