Micth Cullin è senza dubbio un insolito osservatore della natura umana, particolarmente adatto al grande schermo. Dopo Tideland, bello e disturbante romanzo di formazione tradotto per il cinema dal maestro Terry Gilliam, ora è la volta di Bill Condon, che si cimenta con uno dei testi maggiormente ambiziosi dello scrittore americano: Mr. Holmes – il mistero del caso irrisolto. Il risultato è decisamente intrigante e poetico, una sorta di riflessione sul tempo, sulla vecchiaia e sulla memoria, che trasporta l’investigatore più famoso di tutti i tempi a fare i conti con tutta la sua fragile umanità.
1947. Sherlock Holmes, ormai anziano, si è ritirato nella sua fattoria sulla costa inglese, dove trascorre gli ultimi anni della vita allevando api, in compagnia di una governante e del giovane figlio di lei, Roger.
Tormentato dal ricordo della sua ultima indagine, ‘il mistero della donna del guanto’, Holmes si confida con il ragazzo e ripercorre con lui le circostanze di quell’unico caso rimasto irrisolto e che lo costrinse anni prima a ritirarsi…
Il regista di Demoni e Dei ritrova uno straordinario Ian McKellen nei panni di un redivivo Holmes, il quale, ossessionato da ciò che è stato, fa di tutto – compreso abbandonarsi a strani rimedi esotici e gastronomici – per recuperare a pieno l’uso della memoria.
È questo aspetto che rende il film di Condon dolente e suggestivo, ovvero il tentativo commovente e tuttavia fallimentare di un vecchio novantatreenne che non si arrende alla propria condizione decadente.
Holmes non è quello descritto da sir Arthur Conan Doyle, anzi appare in conflitto con l’immagine dell’investigatore con pipa e cappello, celebre e iconografico. È piuttosto un uomo che non si fida troppo di come è stato raccontato, sia in versione letteraria che cinematografica [splendido e cinefilo il cameo di Nicholas Rowe, il quale torna ad interpretare Holmes a trent’anni di distanza da Piramide di Paura].
L’indagine a questo punto è proprio su sé stesso, ovvero se ciò che ricorda, e coincide con quello che è stato raccontato e divulgato a così tante persone. In particolare un ultimo caso appare oscuro al vecchio Holmes, il quale non si può accontentare di ciò che trova scritto e pretende – nonostante i limiti oggettivi – di scovare la verità.
Tutto questo è espresso attraverso l’eleganza formale del linguaggio di Condon e attraverso l’interpretazione vera, commovente ed esaltante che fornisce McKellen. Questo attore non smette di confermarsi come uno dei più importanti della sua generazione che riesce a mettere insieme, e a tenere in perfetto bilanciamento finzione e realtà.
Mr. Holmes – il mistero del caso irrisolto, è una pellicola rara che pretende un ritmo lento come quello del passo di un anziano per un thriller, un’indagine sulla memoria, sull’identità e sul lento – appunto – trasformarsi, destino a cui nessuno si può sottrarre, nemmeno un personaggio di finzione.
Suggestione bellissima, dolce e dolente, che sottolinea come la terza età nasconda in sé temi ed argomenti che il cinema dovrebbe affrontare di più, e con stile ed eleganza, come in questo caso.
Da non perdere.
Paolo Gaudio
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HOLMES – Il mistero del caso irrisolto
Regia: Bill Condon
Con: Ian McKellen, Laura Linney, Hattie Morahan, Patrick Kennedy, Hiroyuki Sanada,Roger Allam, Milo Parker, Philip Davis, Nicholas Rowe
Uscita in sala in Italia: giovedì 19 novembre 2015
Sceneggiatura: Jeffrey Hatcher
Produzione: See-Saw Films, AI-Film, Archer Gray
Distribuzione: Videa
Anno: 2015
Durata: 105’