Il Genere Weird, per quanto non richieda solide sceneggiature o budget rischiosi, ha l’assoluta necessità di un continuo rinnovarsi; difficilmente titoli nati da idee talmente scarne potranno mai vantare un seguito, costringendo gli autori a proporre mostrazzi sempre nuovi. Vi sono rare perle in grado di spingersi addirittura ad un terzo capitolo. È questo il caso di Sharknado 3 – Oh Hello No!, opera somma di Anthony C. Ferrante. Sfondo della vicenda un’America nella quale tempeste di denti fanno parte del quotidiano, e contro le quali l’uomo cerca di attrezzarsi, in un’atmosfera a metà fra Dawn of the Dead e Tremors 3.
Il nostro Shepard, reduce dall’aver dissolto due sharknado, oltre alla meritata fama con tanto di selfie celebri, viene fregiato di un’onorificenza del tutto inedita: una magnifica motosega in oro [funzionante!], e per giunta consegnata dal Presidente in persona! Tutto sembra andare finalmente per il verso giusto, quando la minaccia prenderà [ovviamente] una piega inaspettata, fuggendo al già fragile controllo dell’uomo.
Da questo momento in poi, le menti dietro la pellicola daranno del loro peggio: squali che abbattono e perforano palazzi come fossero palle demolitrici [tanto di saluti al Washington Monument], arguti camei [il tributo a Nascar ed allo splendido film Iwo jima di Clint Eastwood fattoci notare da un esperto al nostro fianco durante la visione della pellicola, tanto per citarne un paio], la geniale irriverenza nei confronti delle istituzioni con la quale Thunder Levin ci ha sinora viziati; momenti di struggente unione familiare, nei quali denunce sociali e sano divertimento per gli occhi vengono miscelati con maestria.
Lo stesso presidente interverrà in difesa del suo paese con uno stile che lascerà inebetito il nostro eroe.
Nota sublime a riguardo: anche se in modo del tutto comico, trova spazio nel personaggio interpretato da Ian Ziering la lotta dell’antieroe: spesso lo vedremo, in preda a lotte riflessivo cognitive, fare espressioni del tipo “Ma sta succedendo sul serio o mi prendete in giro?”, che faranno ridere doppiamente gli appassionati.
Egli è un uomo nuovo, ma, per quanto risulti ancora inseparabile dalla sua auto [capirete perché durante la visione], è pronto a mostrarsi nelle sue debolezze: quasi sottomesso alla prepotente figura di due giovani, moderni cacciatori di Sharknado, lo vedremo ritrovare se stesso, per poi rialzarsi e brillare della sua megalomania, affiancato dal padre, interpretato dal leggendario David Hasselhoff; entrambi saranno in lotta contro la nuova specie di carcarodonte evolutasi in così breve tempo [alla faccia di Darwin]: lo squalo Sharknado.
Questa nuova specie mostrerà intelligenza superiore [la scena dell’ottovolante ha portato chi scrive ad alzarsi dal comodo divano sul quale era seduto per cominciare ad applaudire] e grande adattabilità, giungendo a spostare lo scontro finale nello spazio.
L’arma che Shepard sfodererà nei combattimenti in orbita ha quasi donato il massimo voto a questa produzione.
Se vedremo un pescecane addentare anche un solo alieno grigio nel quarto episodio [già in produzione], beh, le cinque stelle non gliele toglierà nessuno. Andate subito a vederlo, marsch!
Giuseppe Samuele Costantino
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SHARKNADO 3 – OH HELLO NO!
Regia: Anthony Ferrante
Con: Ian Ziering; Tara Reid; Dadid Hasselhoff, Cassie Scerbo, Mark McGrath, Frankie Minuz, Mark Cuban, Bo Derek, Chris Jericho
Uscita in sala in Italia: /
Sceneggiatura: Thunder Levin
Produzione: The Asylum
Distribuzione: Nuova Alfabat
Anno: 2015
Durata: 93 min.