Con La corrispondenza Tornatore torna dietro la macchina da presa e lo fa, come sua consuetudine da un po’ di tempo, avvalendosi di un cast in larga parte straniero [fatta eccezione per il cammeo di Paolo Calabresi].
Scelta un po’ dettata dalle esigenze di sceneggiatura, ricca di ambientazioni sparse in varie località europee, ma di certo anche opportunamente oculata per riuscire a dare alla pellicola un sapore più universale, in modo che la si possa esportare in più paesi del mondo.
Proprio dall’universo e dall’osservazione dello stesso parte la narrazione che vede al centro di tutto il professor Ed Phoerum [Jeremy Irons] persona molto egocentrica, ma allo stesso tempo maledettamente affascinante che riesce a conquistare una giovane studentessa, Amy Ryan [Olga Kurylenko], alla ricerca più di una figura paterna a cui fare riferimento che un vero e proprio compagno di vita.
Ed osserva le stelle, è un astrofisico e applica i concetti studiati nella sua materia a tutta la vita: non riesce a fare a meno di dilungarsi in lunghi sermoni filosofici. I due a causa di un lungo viaggio intrapreso dal professore decidono di mantenere viva la fiamma del loro rapporto mediante l’utilizzo delle nuove tecnologie per cui smartphone, videochiamate ed email sono all’ordine del giorno, fino a quando una terribile notizia arriva a sconvolgere la vita di Amy.
E’ un po’ buffo che Tornatore si sia cimentato in una storia di questo genere nel 2016, quando il rapporto virtuale, evoluzione di quello epistolare, non fa assolutamente più notizia ma, anzi, è cosa già assolutamente consolidata. L’impressione che si ha è proprio quella di essere di fronte ad una lunga serie di videochat che, forse, stupirebbero lo spettatore dei primi anni del terzo millennio, ma che sicuramente non dicono nulla a quello odierno.
Più delicato, invece, il rapporto della protagonista con la madre; impegnata a superare il suo trauma infantile e il combattimento quotidiano con i mostri che avvolgono il suo passato, forse Tornatore avrebbe potuto calcare di più la mano su questo argomento piuttosto che soffermarsi sulla morbosa storia d’amore tra lei e il professore comprensiva di stalkeraggio telematico.
Inoltre il soggetto de La corrispondenza è molto, troppo simile a quello di P.S. I love you [diretto da Richard LaGravenese], film uscito in Italia nel 2008. Come dicevamo arrivare con otto anni di ritardo con una storia del genere non ha di certo aiutato Tornatore a renderla attuale, se si considera che fondamentalmente non ci sono altri grandi appigli narrativi o giochi di regia a reggere tutta l’impalcatura, e una volta arrivati al “grande” colpo di scena, fondamentalmente il film perde presa sull’attenzione del pubblico.
La corrispondenza, in definitiva, risulta godibile ma, sinceramente, da un regista del calibro di Tornatore ci saremmo aspettati qualcosa di più.
Paolo Corridore
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LA CORRISPONDENZA
Regia: Giuseppe Tornatore
Con: Jeremy Irons, Olga Kurylenko, Paolo Calabresi
Uscita in sala in Italia: giovedì 14 gennaio 2016
Sceneggiatura: Giuseppe Tornatore
Produzione: Paco Cinematografica, Rai Cinema
Distribuzione: 01 distribution
Anno: 2016
Durata: 116′