Pietro Valsecchi è senza dubbio il produttore italiano più potente nell’attuale panorama del cinema nostrano. I suoi prodotti negli ultimi anni hanno letteralmente sbancato i botteghini dello Stivale, seguendo l’intuizione – non originalissima – di trasportare fenomeni televisivi sul grande schermo.
Ha fatto così con I Soliti Idioti [10.5 milioni al film di debutto], idem con Pio e Amedeo [3 milioni anche questi con l’opera prima] e naturalmente, con il Re Mida, il polverizzatore di record d’incassi, cintura nera di Box Office, Checco Zalone [che ve lo dico a fare!].
Ora, l’ex AD di TaoDue, tenta l’ennesimo colpaccio – meno scontato, badate bene – mostrando il buio della sale ai tre youtubers romani Luca Vecchi, Luigi Di Capua e Matteo Corradini, meglio noti come The Pills. Nel giro di pochi anni, grazie ai loro video postati in rete e condivisi da migliaia di utenti attraverso i social, sono diventati un vero fenomeno che dal web è passato alla tv, fino ad approdare al cinema, appunto, con la loro opera prima: The Pills – Sempre meglio che lavorare.
I trentenni di oggi non trovano lavoro, non riescono ad emanciparsi e di questo sono terribilmente affranti. I The Pills no. Luigi, Matteo e Luca si conoscono dall’infanzia, hanno quasi trent’anni e nessuna intenzione di prendersi sul serio. Da anni sono paladini di una battaglia ideologica: immobilismo post-adolescenziale costi quel che costi. E così, invece di star dietro a stage e colloqui di lavoro, preferiscono tirare a campare fumando sigarette, bevendo caffè e sparando idiozie attorno al tavolo della loro cucina alla periferia di Roma Sud. Ma il lavoro è un nemico duro, che colpisce alle spalle e cerca di farti crescere quando meno te lo aspetti. E allora bisogna essere disposti a tutto pur di salvarsi. Disposti a qualunque cosa…
Dunque, riuscirà la vecchia volpe di Valsecchi a fare i soldi anche questa volta? Ma soprattutto, riusciranno i The Pills ad uscire vivi da questa esperienza e fare loro un linguaggio – quello del cinema – sempre agognato, ma mai realmente sperimentato? Solo il tempo potrà rispondere a questi quesiti.
Per il momento, chi scrive, può solo riportare come la visione di The Pills – Sempre meglio che lavorare, sia apparsa discontinua nella comicità, troppo poco irriverente – i tre ragazzi ci hanno abituato a ben altro – e decisamente inclina al compromesso: il pubblico della sala non è quello di YouTube ed uno furbo come Valsecchi lo sa bene.
Si comprende benissimo che i The Pills abbiano dovuto operare con grande cautela nella realizzazione di questo loro primo film, stemperando il loro tocco scorretto ed incline al paradosso [che comunque nella pellicola è presente e rappresenta, infatti, quanto di meglio riuscito, senza dubbio] ed inserendo uno strano o quanto meno insolito – a giudicare dai loro video – sentimento nostalgico e malinconico, che tanto fa somigliare il loro lavoro ai prodotti mucciniani o ai libri di Fabio Volo – loro bersaglio per eccellenza: da non perdere questo video https://www.youtube.com/watch?v=Bi8Cs_YOTlE – che si abbandonano a giudizi universali, descrivendo il dolore di chi raggiunge l’età adulta, mostrandolo come quanto di peggio possa mai accadere.
A fare da contorno a tutto questo c’è il cinema, ma soltanto in forma di citazione o di dimensione onirica: dal bianco e nero tanto caro a Kevin Smith o a Jim Jarmusch, passando per Fight Club di David Fincher e allo stallo alla messicana di tarantiniana memoria, fino ad arrivare perfino alla Dolce Vita di Fellini – momento molto divertente, tra l’altro.
Tutte piccole cose che mostrano l’amore che i The Pills hanno verso la settima arte, ma che sfortunatamente è percepita ancora come qualcosa di lontano, di sognato e sperato.
Tuttavia, il peso specifico di questi difetti, tra l’altro inevitabili all’esordio, non è maggiore rispetto a ciò che questi tre ragazzi sono riusciti a fare nell’arco di cinque anni. Partendo dal basso – sul serio… – grazie solo alla loro capacità di osservare la realtà e di notare come essa possa apparire grottesca, paradossale e miserabile, hanno raggiunto un pubblico vastissimo che li segue e li sostiene.
Sono sopravvissuti alla televisione che solitamente rende tutto sterile e rassicurante – soprattutto quando propone prodotti con l’etichetta ‘politicamente scorretto’ – ed approdano al cinema distribuiti da Medusa in 350 copie [un numero impressionante per un’opera prima]!
Tutto ciò tenendo testa e confrontandosi con Pietro Valsecchi, un uomo che farebbe paura anche al T1000 di Terminator 2. Ergo, non si può fare altro che sostenere i The Pills ed augurandogli di tutto cuore che il tempo possa donare loro tante altre opportunità di fare il cinema e di smettere di sognarlo.
Paolo Gaudio
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THE PILLS – Sempre meglio che lavorare.
Regia: Luca Vecchi
Con: Matteo Corradini, Luigi Di Capua, Luca Vecchi, Giancarlo Esposito, Francesca Reggiani
Uscita sala in Italia: giovedì 21 gennaio 2016
Sceneggiatura: Matteo Corradini, Luigi Di Capua, Luca Ravenna, Luca Vecchi
Prodotto: Eat Movie
Distribuito: Medusa
Anno: 2016
Durata: 90’